Intascavano la pensione di invalidità anche se si erano trasferiti all'estero: tre stranieri denunciati

Venerdì 24 Luglio 2020
Intascavano la pensione di invalidità anche se si erano trasferiti all'estero: tre stranieri denunciati
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VICENZA - Non più residenti in Italia continuavano a incassare la pensione di invalidità per non udenti. A smascherare tre stranieri, denunciati, sono state le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Vicenza a seguito di attività di analisi di rischio condotta dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica Repressione Frodi del Corpo e nell'ambito delle azioni di controllo volte alla tutela delle uscite nazionali attraverso il monitoraggio della spesa pubblica al fine di potenziare le azioni di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni inerenti il comparto della previdenza e dell'assistenza.

Il diritto alle indennità, riservate a coloro che risultano essere affetti da una riduzione della capacità uditiva, è infatti condizionato alla effettiva e abituale residenza in Italia del richiedente. Pertanto, qualora i percettori di prestazioni di sostegno perdano i requisiti di residenza, l'importo eventualmente riscosso diventa indebito e quindi potrà essere sospeso e anche revocato.

In un primo caso i Finanzieri di Bassano del Grappa hanno denunciato un italiano 37enne di origini argentine per aver continuato a incassare una pensione di invalidità anche dopo il suo trasferimento all'estero. In un altro caso i militari della Compagnia di Vicenza hanno invece denunciato una 26enne tunisina residente a Vicenza che per 20 mesi ha continuato a incassare la pensione, 5mila euro in tutto, nonostante fosse rientrata stabilmente nel suo paese d'origine. Così un 50enne del Bangladesh residente a Lonigo ( Vicenza) che per ben 4 anni ha illecitamente percepito pensioni di invalidità a favore della figlia di fatto era residente all'estero, per un totale di circa 37mila euro.

Nei confronti degli indagati è stata proposta alla Procura l'adozione del sequestro anche per equivalente delle somme indebitamente incassate sui conti correnti dove le stesse confluivano, misura cautelare reale tuttora al vaglio dell'Autorità Giudiziaria.
Inoltre la segnalazione da parte delle Fiamme Gialle delle indebite percezioni all'Inps ha consentito di sospendere immediatamente le erogazioni.
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