L'azienda veneta che firma il grande ritorno della penna stilografica. Silvester Stallone fan e socio, e poi c'è quella stilo venduta per 6 milioni di euro

Lunedì 22 Maggio 2023 di Edoardo Pittalis
L'azienda veneta che firma il grande ritorno della penna stilografica

Giuseppe Aquila e la figlia Diana sono la terza e la quarta generazione di titolari dell’azienda Montegrappa di Bassano. La marca di penne preferita da tanti vip. Stallone ha scelto pure di diventare socio. «Sono un nuovo simbolo del potere».


Forse è difficile da credere, ma nell'epoca del digitale è aumentato il numero di coloro che per scrivere usano la penna stilografica.

Al centravanti nigeriano del Napoli Victor Osimhen, per festeggiare lo scudetto, la moglie ha regalato una stilografica con incisa la sua immagine: urla dopo un gol, la maglia celeste avvolge il corpo della penna. Esemplare unico, fatto su commissione dalla Montegrappa di Bassano del Grappa. Con attenzione particolare perché la famiglia Aquila, titolare della ditta, tifa per la squadra di calcio del Napoli e ha salutato il tricolore offrendo caffè e sfogliatelle. «Mi ricordo gli altri due vinti con Maradona. Mio padre era un grandissimo tifoso, organizzò il suo viaggio di nozze per seguire il Napoli che giocava fuori casa. Il mio primo pensiero è andato a lui mancato un anno fa, era grande amico di Juliano che è il padrino di battesimo di mio fratello», dice Giuseppe Aquila, napoletano, 53 anni.


Giuseppe e la figlia Diana, 31 anni, nata a San Giorgio a Cremano, dirigono l'azienda che ha oltre un secolo di storia. La "Montegrappa penne e strumenti da scrittura" di Bassano del Grappa produce ogni anno 50 mila pezzi, per metà si tratta di stilografiche.

Fatturato di 12 milioni di euro, 60 dipendenti

Collezioni in edizioni limitate, penne personalizzabili, anche dipinte a mano. Pezzi unici per clienti speciali: in metalli preziosi e con pietre preziose. Ha fatto la penna 007 per il 60° anniversario del primo film di James Bond, "Licenza di uccidere", quello con Sean Connery e la splendida Ursula Andress che esce dall'acqua in bikini bianco. Ha fatto la penna per Harry Potter e quella per Batman, in collaborazione con la Warner Bros. A luglio uscirà un film con la Barbie e le penne Montegrappa saranno ben visibili tra le mani della bambola più famosa del mondo. Fornisce le penne alla Fifa per i mondiali di calcio. Quest'anno realizzerà quella ufficiale per i 100 anni della 24 Ore di Le Mans. C'è una Montegrappa sulla scrivania del Papa, di re e regine, di emiri, di Presidenti, di divi dello schermo e dello sport.


La fabbrica è a Bassano, dove la cittadina accompagna la discesa del Brenta, sulla riva sinistra, vicino a Villa Ca' Erizzo che è anche sede del museo Hemingway. L'ha creata nel 1912, in società con un Marzotto, la signora austriaca Edwige Hoffman: inizialmente si chiamava "Elmo" ed era la prima azienda italiana in tempi in cui le stilografiche si importavano dagli Usa.


Ma la famiglia Aquila cosa c'entra?
«Gli Aquila arrivarono nel 1938, mio nonno Leopoldo Tullio venne a Bassano per chiedere di produrre delle penne col suo marchio, "Lalex". Lui era un chimico, faceva inchiostri, aveva conosciuto la nonna Giuseppina che era la nipote di un grande grossista di cancelleria di Milano che non aveva figli. Unì gli inchiostri alla carta, gli mancavano le penne ed eccolo a Bassano. Per decenni è stato il cliente numero uno, quando nel 1981 l'azienda fu messa in vendita ad acquistarla furono mio padre Gianfranco e mia madre Diana».


E Giuseppe Aquila quando arriva?
«Sono entrato a tempo pieno nel 1992, con i miei due fratelli. La ditta andava tanto bene che la Richmond, la multinazionale delle penne di lusso, nel 2000 ci ha fatto un'offerta che non si poteva rifiutare. L'abbiamo ricomprata con mio padre: c'era stata la crisi economica che veniva dagli Usa e il mondo del lusso ne aveva risentito. Nel 2009 ci siamo trovati nel posto giusto e nel momento giusto e gli Aquila si sono ripresi la fabbrica. Oggi con mia figlia Diana c'è la quarta generazione con la nonna che sovrintende».


Come avete cambiato la storia della Montegrappa?
«La parte più importante è quella delle "limitate" per collezionisti, limitate con tiratura, legate ad anniversari. Ha aperto il filone la Dragon nel 1995 che ci ha permesso di entrare soprattutto negli USA e ci ha regalato l'amicizia con Sylvester Stallone. Era la prima penna scultura, tridimensionale, gioiello: un dragone avvolto al corpo della penna. Stallone aveva comprato la versione in oro, l'ha persa e doveva firmare due contratti importanti; ci ha chiesto di averne subito una nuova. Non potevano essercene altre in circolazione, siamo riusciti a procurargli e donargli una prova d'autore. Lui per ringraziare ci ha autorizzato ad usare una sua foto con la penna e questo ci ha indubbiamente aiutato. L'attore si è trasformato in un collezionista e quando abbiamo ripreso l'azienda aprendo ad alcuni investitori, lui e il campione di F1 Jean Alesi hanno subito aderito come azionisti di minoranza».


Nel mondo chi ha le vostre penne?
«Sarà perché la penna è vista come un simbolo del potere, ma l'elenco è lunghissimo. La "Dragon" ha una storia legata al passaggio di poteri da Eltsin a Putin. Al Cremlino, nel 2000, Eltsin disse: "Con questa penna consegno la Russia nelle tue mani". La collezione di Eltsin oggi è esposta nel museo di Ekaterinburg. Ce l'ha Trump perché nel 2017 era la penna ufficiale del G7 per la firma. Re Carlo d'Inghilterra è collezionista, ci ha appena contattato per cambiare un pennino. La regina Elisabetta ne aveva una, dono di Malta. E Fidel Castro ne aveva, tra le altre, una fatta apposta per lui a forma di sigaro, con un diamante. Castro ci pagava con aragoste. E i Papi, il più importante per noi è Giovanni Paolo II: nel 2000 abbiamo fatto la penna ufficiale del Giubileo, per ogni esemplare venduto 500 mila lire andavano direttamente al Vaticano per i ninos de rua. Abbiamo venduto 2000 penne, un miliardo di lire in beneficenza».


Penna anche di campioni dello sport e di divi del cinema
«Il primo era Pelè, diceva che era la penna del re e lui era O Rey. Per Cassius Clay abbiamo fatto un'edizione limitata del 2010. Al Pacino ne ha tante, ma a Hollywood ci ha aperto la porta Stallone diffondendola tra i suoi amici, a incominciare da Arnold Schwarzenegger. La penna Caos disegnata da Stallone è stata utilizzata in film come "Mercenari 2" e in "Fast Furious 10". Siamo fornitori ufficiali di squadre di calcio: Napoli, Bayern di Monaco, Ajax... Forniamo molti governi e molti reali e tanti emiri».


Qual è la vostra penna più costosa?
«Quella più cara è stata venduta in Cina in un'asta per beneficenza ed è stata contesa da due tycoon cinesi, il valore iniziale era di 300 mila euro, fu aggiudicata per 6 milioni e 300 mila euro. Altre penne sono state vendute attorno al milione di euro incastonate con pietre preziose; le comprano i sovrani, gli sceicchi, i divi, i miliardari. C'è anche la penna in oro Tutankamen da 283 mila euro, solo su commissione. La nostra fascia di prezzo è dai 3500 ai 5000 euro delle edizioni limitate».


Che materiali utilizzate?
«Di base la celluloide che è una resina di origine organica, poi metalli preziosi. E legno e fibra di carbonio, titanio, avorio. Abbiamo anche sviluppato una nuova resina, la montegrappite, che sostituirà nel tempo la celluloide che non si produce più. Noi siamo forse l'unica azienda al mondo con uno stock importante. Si tratta di un materiale altamente infiammabile, proprio per questo l'azienda è bruciata due volte: nel 1946 e nel 1998. Le vendite quest'anno sono cresciute del 35%. Siamo in grado di proporre penne uniche, personalizzate».


E Diana che ruolo ha nella fabbrica?
«Come quarta generazione il mio compito è di possedere questo tesoro e conservarlo. Ho portato una visione al passo con i tempi e con la scrittura contemporanea che è digitale. Vogliamo agganciare un pubblico più giovane, dare un'idea più pop, anche attraverso i social e il marketing. Negli ultimi anni, specie durante la pandemia, molti hanno tenuto un diario personale, hanno scritto a mano. Ci stiamo muovendo per produrre nuovamente i pennini e sempre a Bassano. Abbiamo anche lanciato il tour aziendale aprendo le porte alle visite guidate e le richieste sono in aumento».

Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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