Gabriela e l'odio degli uomini: dalle denunce al marito violento all'abbraccio del "lupo"

Venerdì 10 Giugno 2022 di Serena De Salvador
Gabriela Serrano

RUBANO (PADOVA) - Da un rapporto naufragato con il marito e padre delle sue figlie, alla breve e altalenante relazione con l'uomo che ha finito per ucciderla, passando per un fuoco incrociato di accuse e denunce. Sono stati complessi dal punto di vista sentimentale gli ultimi anni di vita della 36enne Gabriela Serrano. Prima del tragico epilogo di mercoledì, 8 giugno, quando Zlatan Vasiljevic l'ha freddata con un colpo alla nuca, i due avevano smesso di frequentarsi e la donna sembrava essersi riavvicinata a Falet Alezandro Naja, il marito 40enne anch'egli di origine venezuelana.

Sullo sfondo vi è però un rimpallo di denunce per maltrattamenti, provvedimenti del tribunale, interventi dei carabinieri, ma anche di racconti che la donna avrebbe fatto proprio al marito circa violenze e minacce subite da Vasiljevic. Un'ombra nera che ha inevitabilmente investito anche le figlie di Gabriela e del marito, una delle quali è ancora minorenne.

RAPPORTI COMPLESSI
In Italia da molti anni, la 36enne aveva sempre vissuto a Sarmeola di Rubano, in una distinta palazzina del residence Mazzini nell'omonima via alle porte di Padova. Con lei Falet, suo compagno da oltre vent'anni, e le due figlie di 20 e 10 anni. Nel 2005 alcuni problemi dell'uomo con la giustizia avevano inferto un duro colpo alla famiglia, ma la situazione era andata poi ripianandosi, tanto da portare all'arrivo della bambina più piccola. «Sembravano una bella famiglia, normalissima - raccontano i vicini - Almeno all'apparenza. In tanti anni non hanno mai dato problemi a nessuno. Non sapevamo nemmeno che si stessero separando».
Tra le mura domestiche però le cose sembrano andassero diversamente. Gabriela fino a sei anni fa lavorava come commessa in un negozio di abbigliamento del centro commerciale Le Brentelle, davanti a casa. Poi, nel 2020, era stata assunta come barista all'Hashtag Bar, sempre a Rubano, dove era diventata una di famiglia. Sempre solare e dolcissima, talvolta aveva però lasciato intendere che i rapporti con il marito non fossero più idilliaci. Lo testimoniano le diverse chiamate ai carabinieri di Sarmeola avvenute negli ultimi due anni. È però alla fine del 2021 che la situazione è drasticamente mutata.

LE VIE LEGALI
Gabriela ha cominciato a frequentare il 42enne Vasiljevic. Una relazione nota al marito, come erano noti sia a Naja che alla stessa Serrano i gravi precedenti per maltrattamenti del bosniaco nei confronti dell'ex moglie. Ma è a questo punto che emergono anche gli abusi di cui la 36enne ha accusato il marito. Gabriela si è infatti rivolta a un avvocato, lo stesso che ha sempre difeso Vasiljevic.
«Sì, è stato lui a portarla nel mio studio alla fine dello scorso anno - spiega il legale Alessandra Neri del Foro di Vicenza, con studio a Valdagno - Lei voleva separarsi, ma fino al giorno della tragedia sono stati a tutti gli effetti marito e moglie perché l'iter di separazione era alle mosse iniziali. La loro situazione familiare e di coppia era nota ai carabinieri di Rubano e lo scorso febbraio Gabriela aveva ottenuto dal Tribunale di Padova un ordine di protezione nei confronti del Naja». Si tratta di una misura che impone al congiunto accusato di comportamenti violenti di abbandonare la casa familiare e di non avvicinare la presunta vittima, tanto che il 40enne formalmente non viveva più in via Mazzini. La realtà pare fosse tuttavia in parte diversa. «Lui non rispettava la misura, aveva tenuto le chiavi e più volte rientrava nell'appartamento - aggiunge l'avvocato - Una situazione complessa, specie perché essendoci di mezzo una bambina sono dovuti subentrare i servizi sociali comunali. Gabriela inoltre si era recata dai carabinieri sporgendo denuncia nei confronti del marito ed era in corso il relativo procedimento giudiziario».
A marzo però il rapporto fra Gabriela e Vasiljevic sembrava giunto al capolinea e con il marito i rapporti stavano tornando ad allacciarsi. Anche perché Naja ha dichiarato che la donna gli avrebbe raccontato di essere stata minacciata dal bosniaco. Secondo Naja le accuse nei suoi confronti sarebbero falsità inventate dalla donna sotto la spinta del nuovo fidanzato. Come però Vasiljevic l'altro ieri abbia convinto la 36enne a raggiungerlo a Vicenza resta un mistero. Probabilmente le ha chiesto un passaggio in auto, poiché a lui era stata più volte ritirata la patente. «A quanto sapevo io avevano smesso di frequentarsi - conclude l'avvocato Neri - Questo epilogo è stata una tremenda sorpresa. Anche perché Vasiljevic nonostante i precedenti per i maltrattamenti sull'ex moglie non aveva mai avuto problemi legati alla detenzione di armi o esplosivi. Dunque i punti da chiarire restano molti».

 

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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