Uccise il padre, gli investigatori smentiscono figlio e madre: non fu legittima difesa Ecco le prove

Martedì 13 Aprile 2021
Uccise il padre, gli investigatori smentiscono figlio e madre: non fu legittima difesa Ecco le prove

ARZIGNANO (VICENZA) - Raoul Singh, il 18enne indiano che il 19 agosto 2020, uccise il padre Arvinder con tre coltellate all'addome nella loro casa di Arzignano (Vicenza), torna in carcere.

Ad arrestarlo nella tarda serata di ieri sono stati i carabinieri della compagnia di Valdagno (Vicenza) in base ad un'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari.

Grazie ad ulteriori indagini ed accertamenti il giovane, che per il delitto utilizzò un coltello da cucina, non avrebbe ucciso per legittima difesa, come sempre dichiarato da lui stesso, una versione confermata agli investigatori anche dalla mamma. Raoul dichiarò che al loro ingresso in casa il padre, ubriaco, aveva aggredito sia lui che la donna con un coltello da cucina, ferendolo sul braccio e sullo zigomo, costringendolo a disarmarlo e a colpirlo a sua volta. Un episodio di violenza che secondo figlio e mamma non sarebbe stato isolato. La ricostruzione difensiva del giovane era stata accolta del tribunale del Riesame di Venezia che a settembre aveva annullato la misura cautelare in carcere. Le risultanze investigative l'hanno però smentito: a partire dalla presenza della madre, esclusa attraverso la geolocalizzazione dei cellulari. Il consulente medico-legale ha inoltre riscontrato che la vittima non aveva lesioni da difesa. Sul cadavere dell'uomo c'erano sei distinte lesioni, incompatibili con la versione del figlio, mentre il giovane aveva tagli estremamente superficiali, di fatto delle abrasioni.

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