VICENZA - Scarpe, articoli di giornale, riviste e foto. Tante foto. Quelle del Grande Torino, la squadra di calcio che perse la vita il 4 maggio 1949 a Superga in seguito a un incidente aereo.
Tra le 31 vittime del volo - proveniente da Lisbona, dov'era stata disputata una partita amichevole contro il Benfica - c'erano anche calciatori di origini venete, come i vicentini Romeo Menti, i fratelli Aldo e Dino Ballarin di Chioggia (Venezia), e Dino Romualdo Maroso di Marostica, nel Vicentino.
Atleti indimenticati - lo stadio di Vicenza è intitolato a Menti - che la città del Palladio ricorderà in una mostra che verrà inaugurata il 12 febbraio alle 11 a palazzo Cordellina, sede della biblioteca Bertoliana. “Eterna leggenda” esporrà cimeli storici provenienti dal Museo del Grande Torino per celebrare una doppia ricorrenza: il 70esimo anniversario della tragedia di Superga e i 100 anni di Romeo Menti, nato il 5 settembre nel 1919. Fu quest'ultimo a segnare l'ultimo gol contro il Benfica, su calcio di rigore, il 3 maggio del 1949.
Nella formazione “degli invincibili” aveva giocato anche un altro vicentino, Alfonso Santagiuliana. Il centrocampista era rimasto per quasi 15 anni nelle fila della sua città prima di essere ceduto, nella stagione 1945-46, al Torino con cui aveva vinto lo scudetto. «Solo il destino riuscì a fermare il Grande Torino - sottolinea l'assessore al turismo Silvio Giovine - Una squadra imbattibile le cui imprese sono vive ancora oggi».
La mostra rimarrà aperta, a ingresso libero, il 12 febbraio dalle 11 alle 13, il 12, 13, 14 febbraio dalle 15 alle 19, il 15 e 16 dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.
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