BASSANO - "Cosa vuoi da me?". La vernice della mostra delle opere realizzate daegli studenti del liceo d'arte De Fabris di Nove, sempre un centro di creatività in movimento, è previsto a palazzo Bonaguro di Bassano il 19 novembre alle 18.30. Tra i lavori degli studenti del liceo, scuola nata nell'800 dall'esperienza dello scultore De Fabris e a lungo legata alla tradizione plurisecolare della ceramica artistica del piccolo centro a sud della città del Grappa, un ruolo centrale ce l'ha una grande opera che pare ispirarsi alla filosofia e alle "storie" del grande ceramista Federico Bonaldi, un'icona tra 900 e 2000 dell'arte ispirata alla tradizione popolare.
Proprio Bonaldi creava ceramiche incredibili, visioni di scatole o cornici riempite in modo inverosimile di oggetti e dettagli, a raccontare la storia dell'uomo. E anche al Bonaguro va in scena un'arte simile: scatole riempite di emozioni, architetture, racconti. Chi ha favorito soprattutto quest'installazione, poi realizzata dagli studenti, è una figura di mecenate dell'arte. Ivano Costenaro, noto assicuratore nel Bassanese, è molto legato alla tradizione artistica locale. In oltre 45 anni ha costruito una collezione eccezionale, che rende unica la sede della sua società, un palazzotto a San Giuseppe di Cassola nel quale non vi è stanza o ufficio in cui manchi un'opera e dove, all'ultimo piano, organizza mostre di grande spessore. Nelle raccolta di grande effetto le opere di Bonaldi, o quelle di Alessio Tasca, ceramisti di lunga storia, ma tutto nacque con l'acquisizione delle prinme serigrafie di Tono Zancanaro, che fecero scattare una passione che perdura.
Ora ha portato a palazzo Bonaguro questa installazione. «Nel 2016 portavo agli artisti delle scatole, perché venissero reinterpretate dalla loro creatività. Ne ho ancora molte da andare a ritirare e non abbiamo mai programmato una data per realizzare una mostra con quelle opere - racconta Costenaro -. Però, sempre in quell'anno, abbiamo portato anche al liceo artistico di Nove, nelle quarte e nelle quinte, 40 scatole di legno della Cavit. Sembrava che i ragazzi mi aspettassero, perché avevano un progetto da ultimare dal titolo "Cosa vuoi da me?". Hanno poi sviluppato i temi della violenza alle donne e della violenza in genere. Con l'aiuto della docente Adriana Sasso e del prof. Guzzo hanno fatto un lavoro eccezionale». In sostanza, spiega l'imprenditore, gli studenti fecero quello che lui si aspettava: «Cristallizzarono le loro idee nel contenitore come veri artisti.
L'opera "delle scatole" è così transitata dai suoi uffici a palazzo Bonaguro, dove resterà per la durata del festival Libera Menti dal 19 al 28 novembre. Costenaro da decenni lancia input ad artisti e artigiani dell'arte. Nel suo lavoro si è interfacciato con il mondo dell'impresa e del lavoro, così ha conosciuto anche schiere di artisti e artigiani locali e di fama internazionale. Come si legge in una nota aziendale, un forte legame col territorio gli ha permesso di conoscere e discorrere con gli autori dei loro percorsi artistici, intrecciando con molti di loro una duratura amicizia. E si è trovato a sostenere iniziative ed eventi, nota la mostra al museo civico bassanese del marosticense Daniele Marcon, artista colpito dalla Sla.
Ed è, appunto, un collezionista di primo piano. Gli autori sono dei mostri sacri della ceramica e di altri settori, da Andrea Parini, che fu preside a Nove, ai padovani Tono Zancanaro ed Elio Schiavon, ceramista di Abano Terme. E poi artisti riconosciuti a livello internazionale dell'area bassanese come Antonio Riello, Renato Meneghetti, Claudio Brunello, Roberto Lanaro e la generazione del dopoguerra e del connubio artistico artigianale e imprenditoriale, con Gigi Sabadin, ideatore di mobili, Renata Bonfanti, creatruice di arazzi, Federico Bonaldi, Giovanni Petucco e Pompeo Pianezzola, Giuseppe Lucietti, Cesare Sartori, Alessio Tasca e la tedesca, sua compagna, Lee Babel, Candido Fior, Enrico Stropparo, Nico Toniolo. Per ritrovare poi Toni Zarpellon, Antonio Bernardi e Franco Rigon. Una galleria unica che racconta una storia dell'arte contemporanea vista molto da vicino.
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