Muore in casa l'avvocato Battaglini, fu sindaco di Pozzoleone e si impegnò in battaglie per l'ambiente e il tribunale

Mercoledì 28 Dicembre 2022 di Claudio Strati
Roberto Battaglini in una foto dei primi anni 2000

BASSANO - Se n'è andato a 72 anni, stroncato da un malore in casa, Roberto Battaglini. Sindaco di Pozzoleone negli anni '90 per un paio di mandati, avvocato molto noto nel Bassanese soprattutto come amministrativista, persona dal ragionamento politico molto fine e sempre impegnata sui temi sociali e ambientali.

Sposato con Miranda, padre di due figlie entrambe laureatesi in giurisprudenza, nonno, l'avvocato Battaglini a livello politico si era molto esposto nella battaglia contro un mega progetto di centrale di cogenerazione nella campagna di Pozzoleone. Correvano gli anni '90 e la struttura si presentava come un impianto grande quasi 650 volte la centrale energetica dell'ospedale di Bassano. Come sindaco aveva portato la sua giunta a votare contro il progetto di Scaldaferro, a difesa delle frazioni del territorio e della destinazione agricola della grande area. «È già stata sottoposta a interventi di miglioria fondiaria autorizzata dalla Regione - spiegò il sindaco Battaglini al nostro giornale - cioè è proprio destinata all'agricoltura.

Perché mai dovremmo fare una variante per portarla a destinazione artigianale? È una operazione non prevista dal nostro programma».

Poco più di un mese fa, il 24 novembre, Battaglini alla marcia contro la violenza sulle donne con la sindaca Pavan (facebook). Nel titolo, una foto dei primi anni 2000 (archivio Gazzettino)

Negli anni, attivo nella città del Grappa con lo studio legale sito in discesa Brocchi, si era anche accasato a Bassano. Battaglini è stato uno dei più attivi nella battaglia contro la chiusura del tribunale di Bassano. E aveva partecipato alla grande manifestazione, ormai una decina di anni fa, nella quale si fecero valere le 15 mila firme raccolte nel Bassanese contro l'ipotesi di chiusura. Roberto Battaglini aveva sottolineato la coesione dell'assemblea, rimarcando come il ministero della Giustizia avesse riconosciuto la peculiarità di Bassano per il gran numero di abitanti a cui rendeva servizio il tribunale: «Questa è la massima prova documentata delle nostre ragioni - disse - che ci dà ampio spazio per continuare a muoverci facendo valere le ragioni della rappresentanza del territorio». Come noto la battaglia non fu vinta, ma Battaglini continuò a fiancheggiare il comitato per la ripartenza del tribunale.

Era un affezionato lettore del Gazzettino che spesso pubblicava i suoi interventi, solitamente ricchi di spunti giuridici e di garbate polemiche. Come quella con il professor Renato Cevese, crito d'arte e difensore della tradizione architettonica, che Battaglini chiamò in ballo nel dibattito sulle "vele" di Portoghesi, progetto del famoso architetto per la realizzazione di due torri avveniristiche non lontane dal centro della città, che peraltro poi le bocciò. Ma a Battaglini erano piaciute e l'avvocato si augurava che venissero realizzate, perché, scriveva, «la proposta Portoghesi coniuga il moderno con il passato, conservando il verde a giardino già esistente e anzi ampliandolo in una più vasta area (si valuti a tal proposito la costruzione dei parcheggi esclusivamente nel sottosuolo, come già fatto per Piazzale Cadorna), dando alle "due vele" un segno della nostra contemporaneità». «Il nostalgico sistema storico urbanistico della città, ammirato da professor Cevese - concluse - non ha evitato il radicarsi al suo interno di solitudine e situazioni soggettive disgreganti, che rendono stonato "il dolce coro" di Bassano».

Ultimo aggiornamento: 13:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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