Batterio killer, il dottor Demo morì per l'infezione contratta durante un intervento: condannate Ulss e azienda produttrice

Il medico anestesista raccolse in un diario tutta la vicenda che lo portò alla morte come paziente dopo un decorso di due anni. Ulss 8 e la Livanova dovranno versare 1,2 milioni di euro alla famiglia. Altre cause aperte nel Veneto per il batterio killer causato dalla macchina per la circolazione extracorporea

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Redazione Web
Il dottor Paolo Demo, in una foto tratta dal Tgr Veneto Rai: morì per un'infezione contratta durante un intervento al San Bortolo di Vicenza

VICENZA - L'esposto era stato presentato alla Procura di Vicenza dai famigliari del medico anestesista Paolo Demo, 66 anni, morto il 2 novembre 2018 per infezione. Secondo i congiunti, a provocare il decesso sarebbe stato il Mycobacterium Chimaera, contratto durante un intervento chirurgico al cuore per la sostituzione della valvola aortica a cui Demo, residente a Vicenza, si era sottoposto nel 2016.

La colpa, sempre secondo l'esposto, era da addebitarsi ad un macchinario per la circolazione extracorporea in uso nelle sale operatorie di cardiochirurgia. L'azienda produttrice della strumentazione si difese sostenendo di aver già avvertito nel 2015 gli ospedali del problema, consigliando l'adozione di una accurata sanificazione.

Il sospetto dei famigliari, anche sulla scorta di un memoriale lasciato da Demo, era che l'ospedale, pur sapendo del rischio connesso all'utilizzo del macchinario, non avesse preso provvedimenti in tempo utile.

Poco più di quattro anni dopo, la sentenza di primo grado del tribunale di Vicenza, del giudice civile Eloisa Pesenti, ora condanna sia l'Ulss 8 Berica, sia l'azienda produttrice del macchinario, la Livanova. L'Ulss e l'azienda dovranno farsi carico, in parti uguali, del risarcimento di 1,2 milioni di euro alla famiglia di Paolo Demo.

Il medico raccolse in un diario, fino alla morte, tutta la storia della sua malattia. Una documentzione che fu molto importante per la stesura dell'esposto e per fornire agli inquirenti una vasta documantazione sul caso. Vi sono ancora delle inchieste aperte nel Veneto, perché altri malati vennero infettati perl'utilizzo di macchinari uguali.

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Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 01:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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