Il dramma di Luca a Berlino: non è stato un omicidio, resta il mistero sul tragico volo

Lunedì 25 Maggio 2020 di Claudio Strati
Luca Bertoncello lungo il Brenta della sua Bassano e il cantiere del palazzo di Berlino da cui è precipitato

BASSANO - Restano diversi e indubbi misteri sulla morte tragica, a Berlino, di Luca Bertoncello, il quarantenne di Bassano che viveva da 11 anni nella capitale tedesca dove lavorava in un ristorante. Si esclude l'omicidio, ma c'è anche un enorme punto interrogativo sul suicidio, non essendoci nessun appiglio documentale o testimoniale che lo possa spiegare in modo chiaro. Della tragica caduta di Luca, dalle impalcature di un palazzo in restauro nella zona ovest della capitale, prima delle sei del mattino, rimane solo il triste frammento del filmato di una telecamera fissa della zona che ha immortalato gli ultimissimi istanti del tonfo del corpo a terra.

Ritorno dalla capitale tedesca
I famigliari di Luca, il papà Claudio, la mamma Graziella e il fratello Denis, sono appena tornati da Berlino dove hanno cercato di appurare i particolari poco chiari, visto che l'ultima volta che hanno sentito Luca, il pomeriggio prima della tragedia, il loro congiunto si era dimostrato sereno e tranquillo come sempre.  Hanno partecipato alla cerimonia funebre di Luca, nella Friedhofskapelle, dove per salutare lo sfortunato bassanese c'era un allestimento semplice, alcuni fiori, alcuni lumini accesi, un palloncino bianco. «L'ambasciata italiana a Berlino ha fornito il massimo supporto sia per garantire l'arrivo dei parenti in Germania - spiega l'avvocato Christian Zovico che ha affiancato la famiglia nei contatti nella capitale tedesca -, superando le problematiche di viaggio legate alle misure di contrasto al Covid-19, sia per seguire le necessità di supporto a partire dal confronto con la polizia che ha indagato sulla vicenda».
 
In casa la bici e nessun messaggio 
Hanno potuto accedere all'appartamento di Luca, assieme alla sua ex moglie. Il sopralluogo, spiega Zovico, non ha portato a ritrovare documenti e comunicazioni tali da spiegare o suffragare un gesto estremo. Non sono stati trovati messaggi scritti di carattere personale e la corrispondenza recuperata, a una prima lettura, non dà segnali di criticità dal punto di vista economico. La bicicletta, con cui Luca si spostava sempre in città, e che era stranamente sparita, nel frattempo era stata ritrovata sempre nella sua abitazione. Quella tragica mattina, il 29 aoprile scorso, era quindi uscito a piedi per raggiungere il cantiere a dieci minuti da casa. I famigliari hanno potuto recuperare il cellulare del quarantenne, danneggato dall'impatto della caduta. «Per il momento quindi non sono emerse informazioni rilevanti tali da evidenziare anomalie di alcun genere» dice Zovico.
 
La polizia esclude l'omicidio
Dal confronto con la polizia berlinese è stata esclusa l'ipotesi dell'omicidio. Le caratteristiche dell'impalcatura da cui Bertoncello è precipitato non rendono plausibile l'ipotesi che qualcuno l'abbia condotto sulla parte superiore. Difficile però, forse, anche pensare che Luca sia sia arrampicato sui tralicci per poi gettarsi giù. Rimane anche il "buco" di eventuali testimonianze che possano far capire come il bassanese abbia raggiunto il luogo, di qualcuno che lo abbia visto passare per strada. E così, aggiunge l'avvocato della famiglia, «restano misteriose le circostanze che hanno portato alla morte dell'ex cameriere, non essendoci allo stato attuale elementi in grado di confermare l'incidente o il suicidio. La stessa autopsia disposta nelle scorse settimane non è stata utile per fornire ulteriori spunti di valutazioni. Salvo futuri e improbabili sviluppi resteranno quindi ignoti i motivi che hanno determinato il tragico epilogo della vita di Luca».
 
I nipotini e i nonni 
I giorni trascorsi a Berlino sono stati particolarmente importanti per rafforzare il rapporto tra i figli di Luca con i nonni e lo zio italiani. L'ex moglie tedesca, da cui Luca era divorziato dal 2019, si è dimostrata molto cordiale con i famigliari bassanesi dimostrando tutto l'interesse al mantenimento dei rapporti con i nipoti, con le modalità a cui erano abituati fino al tragico evento. E' stato questo il lato che ha un po' rasserenato la famiglia nella triste trasferta. «La famiglia Bertoncello ha voluto ringraziare l'ambasciatore italiano e i suoi funzionari che l'ha assistita, parenti e amici che in questi giorni le sono stati vicini, oltre al segretario locale della Lega Valerio Lago e all'europarlamentare Toni Da Re che sono intervenuti in loro sostegno» conclude Zovico.

Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 22:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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