Fratelli d'Italia sospende Joe Formaggio. Lega, Pd e Movimento 5 Stelle: «Vicinanza a Cecchetto»

Giovedì 9 Marzo 2023 di Angela Pederiva
Fratelli d'Italia sospende Joe Formaggio. Lega, Pd e Movimento 5 Stelle: «Vicinanza a Cecchetto»

Sospensione immediata dagli incarichi di partito e segnalazione del caso alla commissione nazionale di garanzia. Al termine del giorno più nero per Fratelli d’Italia, «il primo 8 marzo con una premier come Giorgia Meloni macchiato dall’ombra di molestie sessuali», il coordinatore veneto Luca De Carlo annuncia le misure assunte nei confronti del consigliere regionale Joe Formaggio, accusato dalla collega leghista Milena Cecchetto di averle dato una spinta e di averla baciata sul collo, durante una pausa della seduta di martedì. Una decisione inevitabile alla luce delle parole che la stessa presidente del Consiglio e di Fdi, informata del fatto, ha pronunciato nella Giornata internazionale della donna: «Dobbiamo continuare la battaglia per contrastare ogni forma di violenza».

Il confronto telefonico tra De Carlo e Joe Formaggio

Avviene già al mattino il confronto telefonico tra De Carlo e Formaggio. «Joe mi ha ribadito che si è trattato di una spiacevole incomprensione – riferisce in serata il senatore – ma l’ho comunque invitato ad essere il più onesto possibile e a sentirsi con Milena per porgerle le sue scuse. A lei va tutta la mia vicinanza, nell’auspicio che si sia davvero trattato di un equivoco, per quanto disgustoso. Nell’attesa che emerga la verità, anche attraverso gli approfondimenti del nostro organismo, lui rimane sospeso dal ruolo di componente del coordinamento provinciale di Vicenza e di quello regionale. L’autosospensione dal Consiglio? Non compete al partito. Nel caso in cui venissero invece accertate responsabilità, saremmo pronti a prendere provvedimenti più gravi, come l’espulsione». Un’eventualità condivisa anche dall’assessore Elena Donazzan: «Se fossero dimostrate le molestie, sarebbero incompatibili con la sua presenza in Fdi». Per ora vale la lettera di sospensione, viste le “contestazioni gravi e delicate, non compatibili con i principi del codice etico e le regole di condotta degli iscritti”.

La solidarietà

L’annuncio potrebbe allentare la tensione con la Lega, i quali comunque non escludono l’ipotesi che gli alleati abbiano colto l’occasione di questo episodio per regolare i conti con Formaggio, protagonista di un crescendo di comportamenti sopra le righe. La solidarietà verso Cecchetto è trasversale. Il governatore Luca Zaia le telefona già alle 7 del mattino: «Giunti a questo punto, è bene che i fatti vengano chiariti fino in fondo, nell’interesse di tutti». Il primo comunicato di vicinanza è invece delle colleghe leghiste Simona Bisaglia, Sonia Brescacin, Elisa Cavinato, Laura Cestari, Silvia Cestaro, Silvia Maino, Silvia Rizzotto, Francesca Scatto, Alessandra Sponda e Roberta Vianello: «Le donne vanno rispettate sempre, in tutte le loro funzioni». Formaggio non viene mai nominato. Per il presidente Roberto Ciambetti, «resta il grave fatto di una consigliera regionale che si è sentita offesa e molestata, vittima, al pari di troppe donne, di comportamenti inammissibili che violano ogni norma etica». Alberto Villanova, numero uno dell’intergruppo Lega-Liga, afferma che «nessuno, men che meno un altro collega, rappresentante delle istituzioni, può permettersi di mancare di rispetto ad una collega»; il suo vice Giuseppe Pan si aspetta «delle scuse formali da parte dell’interessato».

L'indignazione

All’imbarazzo della maggioranza, si aggiunge l’indignazione dell’opposizione. Le dem Vanessa Camani, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis si uniscono alla verde Cristina Guarda, alla civica Elena Ostanel, alla pentastellata Erika Baldin e ai colleghi Giacomo Possamai, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni del Pd e al portavoce delle minoranze Arturo Lorenzoni: «I fatti si configurano come gravemente lesivi: chiaramente ed in primo luogo nei confronti di Milena. Ma, in parallelo, vanno anche a danno della credibilità e della dignità del Consiglio regionale. Ci attendiamo le dovute verifiche e le eventuali, conseguenti azioni sanzionatorie». Andrea Martella, segretario veneto del Partito Democratico, si augura che «al più presto sia fatta luce». Esterrefatti i sindacati. «Ciambetti ripristini presto una cultura del rispetto e della tutela dei diritti», chiedono Gianfranco Refosco e Cinzia Bonan di Cisl Veneto. «Nessun luogo è sicuro per una donna», conclude Lidia Lazzaretto di Cgil Vicenza.

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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