L'attore vicentino Gobbo Diaz: «Da "Nero a metà" a "Zero", interpreto i nuovi italiani»

Martedì 20 Aprile 2021 di Raffaella Ianuale
Miguel Gobbo Diaz

Il vicentino nero con il sogno di diventare una star. Cresciuto nel mito di Denzel Washington da ragazzino sperava di essere un giorno il primo attore di colore italiano di successo. Tanto studio e determinazione e quell'aspirazione di adolescente si trasforma in realtà. Grazie anche ai sacrifici di mamma Maria e papà Renato che dalle colline di Creazzo, nel Vicentino, sostengono e seguono con orgoglio i suoi traguardi. Miguel Gobbo Diaz, 31 anni, diventato famoso dando volto e animo a Malik, al fianco di Claudio Amendola, nei polizieschi di Rai Uno Nero a metà, debutta in Zero, originale serie Netflix disponibile da domani, mercoledì 21 aprile. Nata da un'idea di Antonio Dikele Distefano e prodotta da Fabula Pictures con la partecipazione di Red Joint Film, Zero si snoda in otto episodi ambientati nel Barrio, la periferia di Milano, con attori di colore e musiche di Mahmood e Marracash. «È la storia di una crew, un gruppo di ragazzi neri di seconda generazione» dice l'attore che nel doppio cognome mantiene le sue due origini: arrivato da Santo Domingo a 3 anni con la mamma, è stato adottato dal papà vicentino.


Cosa può anticipare di Zero?
«Interpreto Rico, personaggio opposto a Malik di Nero a metà, ma importante nella serie Netflix.

Malik dà filo da torcere alla crew, una compagnia di ragazzi di colore, ma di fatto italiani perché nati qui. Tra loro c'è Zero un giovane che, grazie al potere dell'invisibilità, aiuta i suoi amici ad uscire dalle difficoltà».


Sembra avvincente, anche per i ragazzi.
«Certo, ci sono musica rap e molta gioventù, ritengo però sia una serie adatta pure agli adulti. Mi piacerebbe che il pubblico si scordasse che i protagonisti sono neri e li vedesse solo come italiani».


C'è qualcosa si autobiografico nelle storie di questi giovani?
«Sono arrivato a Vicenza a tre anni e mi sento vicentino. Quando posso torno sempre a casa dai miei genitori. Tra le colline di Creazzo mi rigenero, questo luogo rimane il mio punto fermo. Sono stato accolto molto bene in Italia e non ho mai vissuto esperienze di rifiuto per il colore della mia pelle. Però quando sento situazioni di chi le ha subite, per empatia, soffro».


Vuole lanciare un messaggio?
«Coloro che vivono momenti di difficoltà possono rispecchiarsi nelle vicende dei protagonisti di Zero. Ritengo non si debbano nemmeno chiamare giovani di seconda generazione, cioè nati in Italia da genitori stranieri, sono italiani e basta».


L'amore per la recitazione è nato a Vicenza?
«Mi sono diplomato, orgogliosamente, all'istituto Lampertico di Vicenza, un professionale con indirizzo elettronico. Il pomeriggio però frequentavo dei corsi amatoriali di teatro e mi sono appassionato alla recitazione. Finite le superiori, dopo aver superato una selezione molto dura, sono entrato al Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Ho studiato tantissimo, con determinazione, senza pensare mai alla scappatoia di un piano B».


Adesso dove vive?
«Ora sono a Roma perché stiamo girando la terza serie di Nero a metà. Ma rientro sempre in Veneto, per fortuna sono riuscito a trascorrere a casa anche il lockdown. Amo i tramonti sui castelli di Romeo e Giulietta, mi piace andare in trattoria a mangiare i bigoli con l'arna e le verdure dell'orto dei miei genitori. Mi diverto a parlare il vicentino e le persone mi guardano in modo strano, ma per me è normale perché è il mio dialetto».


Deve molto a Nero a metà?
«Mi ha dato notorietà, ma oltre alle serie tv lavoro anche in teatro. Mi piace essere versatile, affronto le sfide, come voler fare l'attore essendo nero e venendo da un paesino veneto, e mi attirano le novità. In questo ritengo che Zero sia una sperimentazione importante».


Com'è lavorare con Claudio Amendola?
«È un grande professionista e a recitare con lui c'è sempre qualcosa da imparare. Come persona è semplice e simpatico come appare al pubblico».


Fidanzato o single?
«Fidanzato».


Chi è la fortunata?
«Una meravigliosa ragazza veneta, siamo assieme da qualche anno e non è un'attrice. Non dico nulla di più, sono riservato nei miei affetti e mi sono già spinto troppo».


 

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 13:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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