Michele Merlo, saccheggiata la tomba. La denuncia della madre: «Gesto ignobile». Cosa hanno rubato

Il cantante ucciso da una leucemia aggressiva è sepolto nel Cimitero Comunale di Rosà

Mercoledì 7 Dicembre 2022 di Redazione web
Michele Merlo, saccheggiata la tomba. La denuncia della madre: «Gesto ignobile». Cosa hanno rubato
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Gesti inqualificabili sulla tomba di Michele Merlo, il cantante ex concorrente di Amici e XFactor morto a soli 28 anni causa di una forma aggressiva di leucemia. A denunciare lo scempio è stata la mamma del giovane, Katia Ferrari, che ha affidato un duro sfogo alle storie di Instagram

Cosa hanno rubato dalla tomba di Michele Merlo

«Sono già arrabbiata con questo mondo, dove purtroppo devo e sto sopravvivendo.

Ma ancora di più con chi si permette di prendere (rubano) i regali di Michele», scrive la donna denunciando un furto avvenuto sulla tomba del figlio, sepolto nel Cimitero Comunale di Rosà a Vicenza. «Non parliamo dei fiori - continua la signora Ferrari - ma è sparito un suo anello con una "M" ed oggi mi sono accorta che manca una tazza con un bassotto». Infine, un messaggio per l'autore dell'ignobile gesto: «Devi solo vergognarti».

Lo sfogo su Instagram di Katia Ferrari, mamma di Michele Merlo

Le indagini sulla morte

Solo due settimane fa i legali della famiglia di Michele Merlo avevano consegnato ai pm che stanno indagando sulla sua morte una consulenza di parte secondo la quale il giovane avrebbe potuto essere salvato da una morte fulminante se solo fosse stato curato con un trattamento tempestivo della leucemia. Nel procedimento aperto dalla procura della repubblica berica è indagato il medico curante di Merlo, Pantaleo Vitaliano; il sostituto procuratore Jacopo Augusto Corno sta valutando se chiedere il rinvio a giudizio dello specialista oppure se archiviare l'inchiesta. Merlo si presentò nello studio del medico il 26 maggio con un grosso livido alla gamba, che secondo quanto riferito era stato attribuito a un trauma, e per questo trattato. Nella memoria inviata alla Procura, il legale della famiglia sostiene che sussistono i presupposti per l'esercizio dell'azione penale, per la presunta condotta gravemente colposa del medico, poiché - sostiene - il trattamento del paziente sarebbe potuto iniziare già la mattina del 27 maggio.

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