Marmolada: scende a 5 il numero dei dispersi e sono tutti veneti. Identificate tre vittime, solo una salma è ancora senza nome

Continua la ricerca degli ultimi corpi: ora scendono in campo i cani che scandaglieranno la parte più bassa della frana

Martedì 5 Luglio 2022 di Redazione web
Le tre vittime venete Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo (foto facebook)

CANAZEI (TRENTO) - È sceso a cinque il numero di dispersi nel disastro della Marmolada. Il bilancio, ancora provvisorio, è quindi di sette corpi recuperati, di cui sei riconosciuti e uno che rimane sconosciuto. Le ultime vittime indentificate sono Liliana Bertoldi 54 anni di Levico e due turisti della Repubblica Ceca. Mentre gli altri tre morti, ricordiamo, sono i veneti  Filippo BariPaolo Dani e Tommaso Carollo.

Le persone ferite sono invece otto, di cui una dimessa.

La quarta vittima

La quarta vittima del disastro in Marmolada ufficialmente riconosciuta è Liliana Bertoldi, 54 anni, di Levico (Trento). Conosciuta in tutto il Trentino, lavorava come ambulante con un furgone per la vendita di polli allo spiedo. 

I feriti in ospedale

Tra i ricoverati c'è anche il 30enne di Treviso che è stato riconosciuto oggi, 5 luglio, dai suoi genitori. A darne notizia è stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia , che ha postato su Facebook il racconto di quanto avvenuto. «Dopo aver parlato con due coppie di genitori ieri a Canazei, nella sala dell’accoglienza dei famigliari dei dispersi sulla Marmolada, ho deciso di far fare alcune foto e confrontarle con i particolari anatomici, per vedere se era possibile arrivare a un riconoscimento. Ebbene questa mattina una coppia di genitori ha ritrovato il proprio figlio. Il paziente in prognosi riservata a Treviso ora ha un nome e un cognome».

Domani, 6 luglio, è in previsione una riunione operativa presso la Procura della repubblica di Trento.

Le due coppie venete rimangono disperse

Fra i dispersi ci sono i veneti Davide Miotti ed Erika Campagnaro (marito e moglie residenti a Cittadella e titolari di un negozio a Tezze sul Brenta), il trevigiano Gianmarco Gallina di Montebelluna con la fidanzata vicentina Emanuela Piran di Bassano del Grappa.

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Davide Miotti e la moglie Debora Capagnaro

«Perché nessuno ha fatto un avviso sabato, che c'era l'acqua che scorreva sotto il ghiacciaio? Perché non hanno fermato le persone? Perché le hanno lasciate andare?». È l'accusa della sorella di Erica Campagnaro, la donna di Cittadella (Padova), dispersa assieme al marito Davide Miotti sulla Marmolada. «Era una bella giornata di sole, sì, per carità - ha proseguito la donna, arrivata oggi al centro di coordinamento a Canazei - ma se sotto scorre l'acqua... se c'è una responsabilità, andremo fino in fondo», ha concluso.

Gianmarco Gallina ed Emanuela Piran

Lui 33enne di Montebelluna e lei di Bassano del Grappa: Gianmarco Gallina e Emanuela Piran sono l'altra coppia di veneti ancora dispersi dopo la strage sulla marmolada.

Le ricerche con i cani

Partiranno da dopodomani, giovedì 7, compatibilmente con le condizioni del tempo, le ricerche con l'utilizzo di cani sul fronte basso della valanga sulla Marmolada. Lo ha riferito il presidente del Soccorso Alpino, Maurizio Dellantonio, al termine della riunione tecnica pomeridiana a Canazei. «ll caldo - ha spiegato Dellantionio - ha sciolto la parte acquosa della valanga lasciando sulla superficie una parte sassosa che i droni non riescono a vedere. Una squadra di esperti della zona, dopo un monitoraggio entreranno sulla neve per compiere le perlustrazioni, con vie di fuga assicurate».

Montagna interdetta

Tutti i punti di accesso alla montagna sono chiusi per motivi di sicurezza. È dunque interdetto anche l’accesso all’area compresa tra Punta Serauta e la Forcella Marmolada, cui si accede dalla Val Contrin, secondo quanto previsto dalle ordinanze dei tre Comuni di Canazei, San Giovanni di Fassa e Rocca Pietore (Belluno). Sul posto sono stati installati cartelli di divieto di accesso e transito. È stato inoltre disposto il presidio di Passo Fedaia da parte di Polizia locale e Corpo forestale del Trentino. Lo ha comunicato il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, al termine della riunione di coordinamento interforze, che si è tenuto questa mattina, 5 luglio, presso il centro operativo comunale. Il presidente del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, Maurizio Dellantonio, incontrando la stampa ha confermato la prosecuzione delle operazioni di ricerca, che si svolgono per ora esclusivamente attraverso l’impiego di droni. La priorità è di garantire l’incolumità degli operatori sul campo. Le condizioni della parte superiore della montagna vengono monitorate dal personale della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, anche attraverso l’impiego di interferometri e radar doppler, ossia speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata.

Le indagini

«In questo momento possiamo escludere assolutamente una prevedibilità e una negligenza o un'imprudenza». Così il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, intervistato dal Tg3. «L'imprevedibilità in questo momento è quella che la fa da protagonista - ha detto -. Per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto molto difficile». «Quando mi hanno chiamato i carabinieri di Cavalese subito dopo la tragedia - ha ricordato -, mi hanno parlato di situazione quasi apocalittica».

I Ris di Parma

Domani, 6 luglio, il Ris di Parma acquisirà «i prelievi» di quanto recuperato sulla Marmolada per compararli con il Dna delle persone scomparse. Una finalità esclusivamente «identificativa» una sorta di pietas umana per le famiglie che da domenica 3 luglio sperano che i propri cari non siano stati travolti da una valanga di ghiaccio e rocce che si è staccata dalla cima della Marmolada. Un'analisi spiega il colonnello Giampietro Lago, al comando dei Ris di Parma, «che ha priorità assoluta: i tempi saranno contenuti in alcuni giorni, salvo imprevisti». C'è ancora una vittima da identificare (sei quelle che hanno un nome), mentre il numero dei dispersi è fermo a cinque. «C'è una doppia acquisizione da fare: quella dei campioni biologici dai resti recuperati sulla Marmolada, quindi l'acquisizione dei campioni da un oggetto appartenuto al disperso come uno spazzolino da denti oppure prelevato da un familiare diretto, ossia un genitore o un figlio. Una volta raccolti questi duplici campioni verranno analizzati a Parma», spiega il colonnello Lago che cercherà di trovare una 'corrispondenzà genetica tra i resti senza nome e un oggetto che rimanda necessariamente a un disperso. Nel caso di 'match' si avrebbe la prova scientifica del decesso. L'incarico ufficiale sarà conferito domani dalla procura di Trento ai Ris di Parma.
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Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 20:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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