Lavoratori indiani "in nero" nella vigna, uno senza permesso di soggiorno: denunce e maxi sanzioni all'imprenditore

Venerdì 21 Ottobre 2022
Lavoro nero nella vigna scoperto dalla Gdf nel Vicentino

MONTEBELLO - Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Vicenza ha concluso, in collaborazione con personale dell'Ispettorato del lavoro, un controllo in materia di lavoro sommerso che ha permesso di scoprire, tra i filari di un vigneto di Montebello Vicentino, 8 lavoratori in nero intenti a vendemmiare, di cui uno sprovvisto di permesso di soggiorno. Tra gli 8 braccianti agricoli, tutti di nazionalità indiana, individuati dalle Fiamme Gialle di Arzignano, uno è risultato essere “richiedente asilo”, impiegato tuttavia dal titolare dell’azienda vinicola dopo soli 36 giorni dalla presentazione dell’istanza di protezione internazionale alla Questura di Verona, invece dei 60 giorni previsti dalla normativa.

L’imprenditore è stato quindi denunciato all’autorità giudiziaria per aver violato la disciplina in materia di “lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato” contenuta nel Testo Unico sull’immigrazione.

Nei suoi confronti è stata inoltre irrogata la maxi sanzione per lavoro nero che, nel caso specifico, va da un minimo di 12.600 euro fino ad un massimo di 75.600 euro per i 7 braccianti agricoli impiegati nella raccolta dell’uva senza un regolare contratto di lavoro, e una sanzione amministrativa che va da un minimo di 4.320 euro ad un massimo di 12.960 euro, per essersi avvalso dell’opera di un richiedente asilo senza rispettare i termini previsti dalla normativa sull’immigrazione.

Essendo stato inoltre riscontrato l’impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro, i funzionari dell’Ispettorato del lavoro di Vicenza hanno emesso il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, i cui effetti sarebbero decorsi in un secondo momento, trattandosi di un settore produttivo caratterizzato dalla stagionalità, misura poi revocata a seguito della regolarizzazione delle posizioni lavorative dei 7 soggetti trovati a prestare la propria attività in nero.

Inoltre, avendo rilevato, a carico del titolare della ditta individuale, l’impiego alle proprie dipendenze di un lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno e/o di altra documentazione necessaria in tal senso, i militari hanno proceduto al suo deferimento alla Procura. L'operazione dei finanzieri rientra nel contrasto a situazioni di sfruttamento di manodopera che costituiscono una grave forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori onesti e rispettosi della legalità, e un danno per i lavoratori ai quali non vengono riconosciuti i basilari diritti previsti dalla legge.

Ultimo aggiornamento: 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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