Veneto, boom di assunzioni: 30% in più di contratti. ​«Ecco come funziona»

Viaggio al Centro per l'impiego fra introvabili, flessibilità e servizi. «Gli addetti chiedono più tempo, le aziende rilanciano sul welfare»

Venerdì 19 Agosto 2022 di Angela Pederiva
Boom di assunzioni

VICENZA - Per vedere come si muove il mercato del lavoro a Nordest, un buon osservatorio è in via Legione Gallieno a Vicenza. Nella provincia che sta sul podio italiano della rappresentanza industriale e artigianale, nei primi sei mesi di quest'anno le assunzioni sono cresciute del 28%, contribuendo così al saldo positivo di 78.200 contratti (+30,4%) calcolato a livello regionale da Veneto Lavoro alla fine di luglio, con punte del +65,5% nel turismo e del +72,3% nell'occhialeria. È proprio qui, al Centro per l'impiego competente per l'ambito berico, che si incrociano la domanda e l'offerta di occupazione: «Questa non manca di certo, ma bisogna far incontrare gli addetti e le imprese, perciò la nostra missione come ente pubblico è dare una prima risposta in 5 giorni a chi cerca e non trova, attraverso servizi di politica attiva», spiega la dirigente Lisa Lora.

LA BUSSOLA

In questa sfida di orientamento nel labirinto delle professionalità, che complessivamente in Veneto dall'inizio del 2022 ha visto transitare oltre 8.000 offerte, a tenere in mano la bussola nel Vicentino sono in 60: 44 case manager, che si occupano dei disoccupati (oppure occupati intenzionati a cambiare posto), e 16 account manager, che si rapportano con le aziende. Chiara Lando è la referente di questi ultimi, alle prese con le ultime due richieste arrivate: «Un'industria alimentare cerca da settembre, per una commessa stagionale della durata di 4 mesi, 10 addetti alla panificazione e 5 al confezionamento. Per questo stiamo promuovendo un IncontraLavoro, cioè una selezione organizzata attraverso la valutazione dei profili e lo svolgimento dei colloqui, in vista di un'assunzione con contratto di somministrazione, ma con possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.

Una ditta orafa invece ha bisogno di 12 operatori, che è ben disposta a formare attraverso la propria academy interna. Di fronte a questa possibilità, sono già una quindicina i candidati che abbiamo trovato in collaborazione con un'agenzia di lavoro privata».

LE STORIE

La facilitazione dell'incontro e l'opportunità della formazione, insieme all'accompagnamento con il tirocinio, sono i pilastri dei servizi erogati dall'ente regionale, che nell'archivio dei casi risolti con maggiore soddisfazione reciproca conserva la storia di Annamaria. Rimasta senza lavoro a 57 anni, l'utente della sede di Bassano del Grappa ormai si vedeva a fine ciclo: «Provenivo da un altro settore, avevo bisogno di un orientamento. Mi sono messa in discussione e ho accettato un posto da magazziniera: prelevo la merce e la porto all'imballo per la spedizione». Annota la coordinatrice Lora: «Il suo caso è emblematico, perché dimostra che è possibile l'incastro fra le esigenze di una disoccupata e le necessità di un'azienda, anche se fino a quel momento nessuna delle due parti aveva pensato al tipo di soluzione che poi è stata individuata, in quanto la lavoratrice non immaginava di passare alla logistica e l'azienda non ipotizzava di trovare la persona giusta in una donna over 50. Il punto decisivo è che non bisogna fossilizzarsi». Non l'ha fatto nemmeno la 19enne che ormai si stava rassegnando a cercare un posto precario da commessa per pochi mesi. «Invece aveva un potenziale che è stato riconosciuto e premiato con un'assunzione a tempo indeterminato, da vicecaporeparto, in una società della grande distribuzione organizzata», racconta la reclutatrice Lando. In questo gli operatori degli sportelli devono fare anche un po' gli psicologi, «e pure gli educatori», per intercettare le dinamiche che governano la domanda e l'offerta. «Gli aspiranti lavoratori - concordano Lora e Lando - chiedono più qualità della vita, con un chiaro effetto Covid sulla conciliazione vita-impiego in termini di orari flessibili e smart working. Gli imprenditori stanno prendendo coscienza di questo, anche se non tutti possono modificare o addirittura stravolgere i processi produttivi e organizzativi, al che piuttosto rilanciano con misure di welfare aziendale. Il salario? Non è l'elemento dirimente per la scelta».

LE PROFESSIONI

In questo momento le professioni più richieste sul piano regionale sono quelle legate al turismo. L'analisi di Veneto Lavoro rileva come tra gennaio e luglio si siano registrate oltre 103.000 assunzioni nel settore, con una crescita pari al +2,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, anno record per l'occupazione nostrana. «Le figure più ricercate viene spiegato sono quelle dei camerieri (12.865 assunzioni, +15,6% rispetto al 2019), dei cuochi (6.954) e dei baristi (5.481), ma a crescere maggiormente rispetto a tre anni fa è stata la richiesta di bagnini (+41,1%) e addetti al banco nei servizi di ristorazione (+20,6%)». Poi però sul campo di Vicenza bisogna misurarsi pure con gli introvabili, «quelli da mission impossible», come dice Lando: «Tecnici dell'automazione industriale, idraulici, elettricisti, falegnami - elenca Lora -. Ma ultimamente è diventato difficile anche reperire responsabili di magazzino e addetti alla vendita».

LE DIMISSIONI

Nel frattempo però si allunga l'elenco delle dimissioni, già 121.000 in questi primi 7 mesi del 2022 (+32% sul 2021 e +35% sul 2019), malgrado i segnali di rallentamento del fenomeno registrati dall'inizio dell'estate. Ma a Nordest anche la Great Resignation sembra essere un segnale di ripresa, secondo i riscontri di Veneto Lavoro: «Nel 44% dei casi chi lascia un posto di lavoro a tempo indeterminato trova una nuova collocazione entro i sette giorni successivi», osservano il direttore Tiziano Barone e l'analista del mercato Letizia Bertazzon. Come a dire che, quando si cambia, è perché si ha già in tasca la certezza di un'alternativa migliore.

Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 11:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci