Chiuso il laboratorio-dormitorio cinese: lavoratori in nero, igiene precaria, tre clandestini

Venerdì 21 Maggio 2021
Le fiamme gialle nel laboratorio di Rossano Veneto

ROSSANO VENETO - Le Fiamme Gialle hanno concluso un’attività di contrasto del sempre più insidioso fenomeno delle società cosiddette “apri e chiudi”, aziende chiuse in un breve periodo dall'apertura con la conseguente irreperibilità del titolare insolvente nei suoi debiti verso il fisco.
In particolare, la Guardia di Finanza di Bassano del Grappa, nel corso di un controllo di natura tributaria e in materia di sicurezza sul lavoro, eseguito insieme ai funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza e con lo Spisal dell’Ulss 7, in un laboratorio artigianale di Rossano Veneto che produce sacchetti di tela per calzaturifici e pelletterie di alta gamma, hanno eseguito il sequestro preventivo di tutti i locali aziendali e delle attrezzature presenti.

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Nel laboratorio, gestito da L.X., 36enne cinese, i finanzieri hanno trovato 24 lavoratori di nazionalità cinese, di cui 7 sono risultati impiegati “in nero”, senza alcuna copertura assicurativa e previdenziale. Tre dei sette erano privi del permesso di soggiorno e quindi presenti in modo irregolare sul territorio nazionale.

Durante il controllo è stato accertato che parte dell’opificio era stato riadattato a dormitorio, riscontrando sette posti letto ricavati con la posa di cartongesso e privi dei requisiti dimensionali, di aerazione e illuminazione. Servizi igienici erano in cattive condizioni di pulizia e il locale cucina, al piano interrato, era del tutto privo dei requisiti minimi igienico-sanitari. Verificata poi la presenza di macchine da cucire, occhiellatrici e ricamatrici mancanti dei necessari sistemi di protezione; fuori norma anche il sistema di riscaldamento.

Tutti i lavoratori operavano poi in violazione delle prescrizioni anti Covid-19 e in assenza di formazione antinfortunistica. 

 

Il 36enne gestore è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Vicenza per le diverse violazioni di legge. I tre clandestini sono stati denunciati. Sequestrati, con convalida del Gip, l’azienda, ricavata in una porzione di immobile adibito a locale produttivo, al piano terra e di circa 500 mq, le 46 macchine da cucire professionali e gli impianti di riscaldamento, elettrico e di areazione.  Oltre alle conseguenze penali relative all’impiego di lavoratori clandestini ed alle gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, verranno impartite anche sanzioni amministrative per l’impiego dei lavoratori “in nero” per circa trentamila euro.

Ultimo aggiornamento: 20:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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