Maxi evasione Iva, indagati manager padovano con divieto di fare impresa e 60enne vicentino: sequestri per 2 e 6 milioni di euro

Nove le persone ai domiciliari, coinvolti anche i gruppi della Gdo Auchan e Carrefour. In totale sono stati effettuati sequestri per 260 milioni, pari all'entità dell'imposta evasa con la "frode carosello"

Giovedì 8 Settembre 2022 di Luca Ingegneri
Manager padovano e vicentino indagati, inchiesta su maxi evasione
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PADOVA - Un quarantenne manager della provincia di Padova risulta indagato nella maxi inchiesta dei finanzieri del comando provinciale di Milano sulla frode carosello da 260 milioni di euro nel settore della Gdo, la Grande distribuzione organizzata. L'uomo è stato raggiunto da una misura interdittiva che vieta l'esercizio d'impresa. La società a responsabilità limitata di cui è legale rappresentante, attiva nel settore del trading, per forniture di materiali di vario tipo tra cui anche prodotti alimentari, risulta destinataria di un provvedimento di sequestro per complessivi due milioni di euro, cioè l'ammontare dell'evasione accertata dalle Fiamme Gialle e dall'Agenzia delle Entrate di Milano. Sotto inchiesta c'è pure un sessantenne vicentino, amministratore pro tempore di un'altra società finita nel mirino della Finanza. L'uomo risulta indagato a piede libero ma nei confronti della sua società è stato disposto un sequestro per sei milioni di euro.

LE MISURE CAUTELARI
Sono complessivamente tredici (nove ordinanze degli arresti domiciliari e quattro misure interdittive) i soggetti raggiunti da provvedimenti cautelari. Altri ventisei sono indagati a piede libero assieme a sette società giuridiche, con le accuse di associazione a delinquere e frode fiscale, ed in particolare per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e omessa dichiarazione od emissione di fatture o altri documenti per operazioni fantasma.
Le indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria delle Fiamme gialle milanesi hanno permesso di smascherare una frode carosello Iva nel settore della grande distribuzione mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture false per circa 1,8 miliardi di euro da parte di una articolata rete di società italiane ed estere, con conseguente evasione delle imposte per oltre 260 milioni.

Le quindici società gestite dagli indagati, tra cui figurano Gs (controllata da Carrefour) e Auchan (ora Margherita Distribuzione), avrebbero sistematicamente effettuato l'acquisto della merce senza l'applicazione dell'Iva, sia attraverso la presentazione a fornitori italiani di lettere di intento mendaci, sia attraverso operazioni intracomunitarie non imponibili da parte di società cartiere (il cosiddetto missing trader) interposte all'interno del ciclo di fatturazione della merce.

La frode si estendeva a ben dodici Paesi europei, tra cui Polonia, Slovenia, Svezia, Bulgaria e Repubblica Ceca.

INDEBITO RISPARMIO D'IMPOSTA
In questo modo le catene della grande distribuzione organizzata, beneficiarie finali della presunta frode, avrebbero ottenuto un indebito risparmio d'imposta connesso all'omesso versamento dell'Iva da parte delle società missing trader. La documentazione contabile è stata acquisita anche attraverso il canale di cooperazione di polizia denominato Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats), costituito in ambito Europol, che ha permesso di raccogliere informazioni dalle agenzie fiscali delle dodici nazioni coinvolte. Il gip ha disposto il sequestro preventivo di oltre 260 milioni di euro, nei confronti delle 15 società, tra cui 33,8 milioni a carico di Gs e 26,2 milioni nei confronti di Margherita Distribuzione, pari all'ammontare dell'Iva evasa, anche ai sensi della nuova disciplina sulla responsabilità amministrativa degli enti per i reati tributari. Tra gli indagati, oltre ai colossi Auchan, ora Margherita, e Gs del gruppo Carrefour, figurano Fabio Friserio, socio e rappresentante legale di Miti e Alessandro Montanari, ex responsabile import export ed ex procuratore generale di Auchan nei cui confronti è stato disposto un sequestro di beni fino a circa 33 milioni e 800 mila euro. Montanari è stato il diretto superiore di Gianpietro Racagni, ex responsabile dell'ufficio acquisti di Auchan, agli arresti domiciliari come gli imprenditori bresciani Giorgio e Maurizio Lazzari (padre e figlio) e campani Antonio, Raffaele, Vittorio e Alfonso Crisci.
Oltre che nel milanese, a Padova e Vicenza, le Fiamme gialle hanno compiuto perquisizioni e sequestri nelle province di Roma, Torino, Napoli, Ancona, Brescia, Lodi, Rimini, Salerno e Potenza.
 

Ultimo aggiornamento: 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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