Notti più “soft” in città: stop all'imposta di soggiorno fino al 2021

Mercoledì 2 Settembre 2020 di Roberto Cervellin
L'assessore al bilancio Simona Siotto
VICENZA - Dormite a a Vicenza? Niente imposta di soggiorno.

L'emergenza Covid alleggerisce il soggiorno nella città del Palladio. Fino a fine anno, ai turisti e a chi si ferma per motivi di lavoro non sarà applicato il balzello comunale. L'obiettivo della giunta di palazzo Trissino è chiaro. In un periodo in cui il fatturato delle strutture ricettive è in picchiata a causa della pandemia, è opportuno rilanciare il turismo rendendo meno onerose la notti trascorse in hotel.

Tutto questo grazie ai fondi statali che consentono all'ente guidato dal sindaco Francesco Rucco di compensare i mancati introiti di una tassa che frutta una media di 400 mila euro all'anno. Plauso da parte degli albergatori: «Siamo in un momento nel quale c'è una grandissima attenzione al prezzo, soprattutto da parte della clientela business che rappresenta un segmento particolarmente significativo per i nostri alberghi - sottolinea Oscar Zago, presidente Federalberghi Confcommercio Vicenza - Ritengo che per il Comune sia importante avvalersi del fondo di ristoro statale e in questo senso sarà importante continuare a usare queste risorse per una politica di promozione del territorio».

L'imposta veniva versata dal 12 marzo e il provvedimento di sospensione era in scadenza il 31 agosto scorso. «Lo Stato ha triplicato i fondi, assegnandoci 305 mila euro - spiega Simona Siotto, assessore al bilancio - Per quasi tutto il 2020, dall'inizio della pandemia, Vicenza sarà esente dall'imposta di soggiorno. Le quote previste sono state versate solo per gennaio e febbraio. L'iniziativa fa parte di un pacchetto di agevolazioni per sostenere i settori più colpiti dalla crisi».
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