Giacomo Possamai e la vittoria senza i big: «Non ho nascosto il Pd, ma il partito rifletta: la mia alleanza larga può essere un modello»

Martedì 30 Maggio 2023 di Alda Vanzan
Giacomo Possamai

Giacomo Possamai eletto nuovo sindaco di Vicenza.

Dice che il risultato è «incredibile».

Salvo poi sorridere: «Io ci ho creduto dal primo giorno».


Sindaco Possamai, perché «incredibile»?
«Se avete visto i dati in giro per l’Italia, questo risultato è al di là di ogni aspettativa. Siamo partiti mesi fa consapevoli di essere indietro, abbiamo recuperato fino al dato di oggi».


Ha detto che sarà il sindaco di tutti.
«Sì, consapevole che questa città ha bisogno di mettersi in cammino. C’è una città da governare e vuol dire governare chi ci ha votato e anche chi non ci ha votato».

L'impresa di Possamai a Vicenza, isola di sinistra per 500 voti di differenza


Ha ringraziato anche gli studenti fuori sede che sono tornati in città per il ballottaggio credendo in un obiettivo: portare Vicenza nel futuro. Cosa vuol dire?
«Vicenza deve tornare ad essere la loro città, quella in cui costruire la propria vita. Ma il mio grazie va a tutti i vicentini. Il risultato è eccezionale: contro un sindaco uscente, esponente di un centrodestra che oggi in Italia è dominante. È un risultato persino emozionante, che mi fa sentire fortissimo il peso della responsabilità: quella di prendere per mano una città che ha chiesto un cambiamento profondo e accompagnarla, appunto, al futuro».


Quale futuro?
«Cambiare direzione, abbracciare con più coraggio una trasformazione innovativa, dedicare pari attenzione alle grandi come alle piccole cose, ai progetti più ambiziosi come ai problemi più minuti».


Il suo avversario le ha rimproverato di aver nascosto i big dei partiti, a partire dalla segretaria del Pd Elly Schlein.
«La mia campagna non è stata distante dai big dei partiti, ma molto diversa da quello che ha fatto il centrodestra. Noi eravamo convinti che ai vicentini interessasse parlare di Vicenza, dall’altra parte hanno invitato tutti i ministri possibili e immaginabili che hanno raccontato che cosa faceva il governo».


Rucco l’ha chiamata?
«Sì, mi ha chiamato per congratularsi».


Il suo è un risultato personale?
«È un risultato che premia una grande squadra, si è visto che era una campagna corale e questo ha dato la spinta».


Con la sua vittoria si è creato un asse che da Brescia a Padova passando per Verona e Vicenza è targato centrosinistra. Questo cosa comporterà?
«Ho sempre detto che per noi dialogare con le città vicine è una opportunità unica, Vicenza è al centro del Veneto e può diventare una piccola capitale».


Intanto in Veneto 4 Comuni capoluogo su 7 sono governati dal centrosinistra.
«Per la prima volta ci ritroviamo in questa situazione, con sindaci di città importanti guidate dal centrosinistra, spero ci sia la possibilità di lavorare molto assieme. Con Verona c’è una grande azienda di servizi pubblici insieme, quindi ci sarà un lavoro da fare, anche per riportare pace dentro quell’azienda e farla lavorare nel modo giusto. Ma noi collaboreremo anche con la Regione, il ruolo istituzionale lo richiede».


La sua alleanza larga è un messaggio ai partiti nazionali?
«Il messaggio vero è che si può stare assieme anche se si hanno storie diverse. E su questo penso che a livello nazionale nei prossimi mesi si dovrà fare una riflessione».
 

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Ultimo aggiornamento: 17:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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