Francesca Michielin. La cantante vicentina in libreria con il romanzo Il cuore è un organo: «Orgogliosa di vivere più passioni».
L'INTERVISTA
Non è semplice e forse non sarebbe nemmeno giusto impegnarsi nell'esercizio di cercare un solo aggettivo capace di definire Francesca Michielin tanto la sua personalità e il suo percorso di vita sono articolati e in divenire.
Lo stesso discorso sembra valere per la sua scrittura. Molto spontanea senza che, a sentire lei, sia strutturata su letture rigorose: «Alle medie scrivevo bene, tanto che il mio professore di lettere diceva ai miei compagni imparate dalla Michielin; però in realtà non leggevo molto- racconta-. La narrativa non è esattamente il mio genere; di contro amo tantissimo la saggistica perché analizza cose su più piani, da quello scientifico a quello filologico tanto che se potessi scriverei tutto il giorno tesi universitarie. Se c'è un autore che mi ha influenzato, anche perché non è solamente un narratore, è Italo Calvino, del quale credo di aver letto praticamente tutto. Probabilmente lo amo perché oltre che narratore è anche saggista, e penso alle Lezioni americane». La scelta di una trama al femminile non è casuale, anche se non si tratta dì una storia autobiografica. «È fiction, cosa che ho dichiarato fin da subito - premette-. Ho voluto raccontare il mondo della musica che non è quello che sembra; la vita del musicista non è un elenco di esperienze e di traguardi raggiunti, ma un risultato complessivo. Tuttavia il personaggio in cui mi riconosco di più è Regina, con la quale ho una visione comune, soprattutto nella concezione complessiva dell'artista. Regina rivendica con orgoglio il fatto di non essere solo una musicista ma di avere e vivere più passioni, oltre ad essere fiera della sua criticità di pensiero».
STRONCATURE
Particolarmente centrata ed efficace la figura di Amarena, il critico che stronca a prescindere. Ma anche in questo caso, assicura, nulla di autobiografico: la Michielin con i critici va d'accordo. «Mai avuto problemi - dice-. Certo all'inizio della carriera ho vissuto l'assioma vincitrice di talent show uguale a superficiale; questo succede quando non si vuole vedere che cosa c'è davvero dietro e dentro una persona. In generale vedo che ancora oggi qualcuno tende ad attaccare alcune colleghe solo perché donne o per come si vestono».
È imminente la seconda stagione di Maschiacci, il suo podcast finora tutto al femminile. «Maschiacci tornerà a primavera con una seconda stagione molto particolare - avverte Francesca-. Non si parlerà solo di donne ma anche di disuguaglianze e di quello che si può fare insieme nell'ambito del femminismo». C'è un progetto in cantiere anche con il conservatorio Steffani: «A breve partirà un corso tra lo sperimentale e la sintesi, ma ancora non posso scendere nei dettagli».