Spunta l'ennesimo falso Asiago: in Cile gli americani vogliono registrare il marchio tarocco

Mercoledì 11 Agosto 2021
Formaggi Asiago Dop: troppi li imitano nel mondo

ASIAGO - Arrivano i falsi Asiago in Sud America. E, insieme, anche il falso parmigiano reggiano e la falsa mortadella Bologna.

I falsi alimentari sono stati scovati in Cile, con l’ennesimo colpo alle produzioni made in Italy assediate dai tarocchi, con un danno per oltre cento miliardi di euro ogni anno nel mondo. L’allarme è lanciato dalla Coldiretti, riferendosi alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale cilena delle domande di registrazioni dei tre marchi “Asiago”, “Bologna” e “Parmesan” da parte del Consorzio statunitense Ccfn (Consortium of Common Food Names).

«Una richiesta grave – sottolinea Coldiretti – alla luce degli sforzi intrapresi dall’Unione europea nell’ambito dei negoziati sulla modernizzazione dell’Accordo di Associazione Ue-Cile attualmente in corso. Serve – continua la Coldiretti – una efficace azione di contrasto a livello internazionale della Ue al Wto (Organizzazione mondiale del commercio) ma anche un maggiore impegno nei negoziati di libero scambio dell’Unione Europea per tutelare il Made in Italy. Perchè il Cile – prosegue la Coldiretti – è il Paese dell’America Latina che ha introdotto il bollino nero in etichetta che sconsiglia di fatto l’acquisto di prodotti dall’Italia come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi. Mentre il Ccfn è la lobby dell’industria casearia americana che produce i falsi formaggi italiani negli Usa e che – sottolinea la Coldiretti – aveva già esplicitamente chiesto al Governo degli Stati Uniti di imporre tasse alle importazioni di prodotti europei al fine di favorire l’industria del falso made in Italy negli States e costringere l’Unione Europea ad aprire le frontiere ai tarocchi a stelle e strisce».

Da qui l'appello all’Unione Europea perché blocchi l’ennesimo scippo ai danni del sistema agroalimentare nazionale con ripercussioni a lungo termine su lavoro, esportazioni e possibilità di sviluppo delle imprese. Per colpa del cosiddetto “italian sounding” nel mondo più due prodotti agroalimentari made in Italy su tre sono falsi, senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese. Con la lotta al falso made in Italy a tavola si possono creare ben 300mila posti di lavoro in Italia.

Negli Usa il 99% dei formaggi di tipo italiano sono “tarocchi”, secondo l'analisi di Coldiretti, nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, dalla Mozzarella alla Ricotta, dal Provolone all’Asiago, dal Pecorino Romano al Grana Padano, fino al Gorgonzola. Ma sul mercato dell’italian sounding – continua la Coldiretti – si è buttata anche la Russia, dove l’embargo ai prodotti italiani per il braccio di ferro con l’Unione europea ha favorito la nascita e la proliferazione di brutte copie russe del made in Italy.

Sul fronte politico fa sapere di essersi mosso l'eurodeputato Paolo Borchia (Lega): «Ho depositato un'interrogazione urgente alla Commissione europea, è totalmente inaccettabile questo ulteriore schiaffo ai nostri produttori in nome del neoliberismo più sfrenato. Basta tarocchi, basta furti d'identità: l'Ue ne tenga conto in fase di rinnovo dell'accordo di associazione con il Cile, le indicazioni geografiche non sono negoziabili».

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