Falsi vaccini per il Green pass: due medici arrestati e 14 pazienti indagati

Ai domiciliari una dottoressa di base, il compagno e un altro collega

Giovedì 24 Febbraio 2022 di Angela Pederiva
Conferenza stampa a Vicenza del procuratore Lino Giorgio Bruno
4

VENEZIA - In quell'ambulatorio di Vicenza arrivavano pazienti anche da fuori distretto, da fuori provincia, da fuori regione. «Un paio perfino dal Piemonte», rivela Giusi Bonavina, direttore generale dell'Ulss 8 Berica, raccontando com'è partita l'inchiesta su un presunto giro di false vaccinazioni, culminata ieri nell'ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari a carico di una dottoressa, del suo compagno e di un altro medico.

Indagati insieme a 14 persone che avrebbero così ottenuto il Green pass, i tre sono accusati a vario titolo di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, peculato e corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, il cui profitto è stato quantificato in 25.000 euro.


IL SEQUESTRO

Soldi per cui il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, eventualmente per equivalente se non saranno trovate materialmente le banconote. Infatti secondo i riscontri della Procura, e della Squadra mobile a cui sono stati affidati gli accertamenti, le finte somministrazioni sarebbero state ricompensate pure con confezioni di vino pregiato, oltre che con somme di denaro contante, mascherate in fattura come prestazione di ozonoterapia. Vale a dire la specialità di Daniela Grillone Tecioiu, 51enne di Creazzo, medico di base a Vicenza che svolge anche attività professionale di medicina estetica. «Per quanto riguarda la convenzione con la nostra azienda sanitaria riferisce la dg Bonavina risultano in carico a questo medico di medicina generale 1.400 pazienti. Ecco l'anomalia che ci ha insospettiti, ancora a dicembre: dai controlli sui vaccini che svolgiamo regolarmente, è emersa una quantità molto elevata di dosi che venivano ordinate e di certificati che venivano prodotti. E poi la tipologia: non erano pazienti suoi, ma di altri colleghi, un po' in tutto il Veneto e anche nel resto d'Italia. Per quanto in quel periodo le porte per la somministrazione fossero aperte in tutto il territorio regionale, flussi del genere erano decisamente strani. Per questo abbiamo fatto la segnalazione alle autorità».


LE INTERCETTAZIONI

A quel punto sono scattate le verifiche, basate anche su intercettazioni telefoniche, ambientali e informatiche, che hanno coinvolto pure il personale di segreteria dell'ambulatorio e il compagno della dottoressa Andrea Giacoppo. Secondo la tesi dell'accusa, che ovviamente dovrà essere accertata in giudizio, l'uomo avrebbe gestito la banca-dati delle persone falsamente immunizzate, inserendo i loro nominativi nel Sistema informativo dell'anagrafe vaccinale regionale, allo scopo di attivare le procedure di rilascio del Green pass. Proprio i certificati verdi e le attestazioni di vaccinazione dei primi 14 pazienti individuati, tra cui sanitari e sportivi, sono stati sequestrati insieme agli hard disk dei computer. Ma il sospetto degli inquirenti è che una parte della documentazione sia stata distrutta, come emergerebbe dalla conversazione captata fra una delle collaboratrici e lo stesso Giacoppo, che avrebbe anche fatto presente alla compagna Daniela i rischi dell'attività illecita, vista la sospensione delle forniture di vaccino da parte dell'Ulss 8. «Vedremo che quando farai la figura di quello di Pistoia...», le avrebbe detto in un dialogo registrato, evidentemente alludendo all'arresto in quel periodo di un medico toscano.


LE DISPOSIZIONI

Altre parole intercettate sono quelle con cui il 19 dicembre la dottoressa Grillone Tecioiu avrebbe impartito le disposizioni operative al collega Volker Erich Goepel, nefrologo che da novembre svolge come supplente mansioni di medicina generale a Fara Vicentino. Il professionista, attivo pure nell'omeopatia e nell'agopuntura, è accusato di aver a sua volta attestato falsamente le somministrazioni, in particolare a sanitari. «Il dato rilevante osserva il procuratore Lino Giorgio Bruno è che una cerchia ampia, che dobbiamo ancora numericamente identificare, si è rivolta a dei medici per ottenere attestazioni false. È un fenomeno che richiede una riflessione anche sociologica». Gli avvocati Fernando Cogolato (per la coppia) e Massimo Malipiero (per il terzo indagato) si sono riservati di commentare la vicenda una volta ricevuti gli atti. Nel frattempo l'Ulss 8 ha sospeso la dottoressa Grillone Tecioiu e sta cercando i medici disponibili a farsi carico dei suoi pazienti: «Non sarà facile, viste le carenze, ma non possiamo lasciare scoperti 1.400 assistiti», sottolinea la dg Bonavina.
 

Ultimo aggiornamento: 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci