Crisanti, la villa e le società: nel curriculum del prof i finanziamenti per la ricerca «Sfido chiunque a dire che ho lucrato sulla pandemia»

Domenica 20 Febbraio 2022 di Angela Pederiva
Crisanti, la villa e le società: nel curriculum del prof i finanziamenti per la ricerca «Sfido chiunque a dire che ho lucrato sulla pandemia»
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VENEZIA -  L'acquisto di villa Priuli Custoza è valso ad Andrea Crisanti i complimenti di Assocastelli. «Può rappresentare un esempio positivo», ha detto ieri il presidente Ivan Drogo Inglese, considerando che nel solo Veneto sono in vendita circa 500 antichi immobili, molti dei quali versano in condizioni di incuria.

Ma in queste ore attorno all'operazione di Val Liona si è acceso anche il dibattito (pubblico) sulle disponibilità (private) del microbiologo, che peraltro nel suo curriculum non fa mistero delle proprie partecipazioni in società e raccolte di finanziamenti, considerate del tutto normali nel settore della ricerca universitaria.


I SOLDI

Ribadendo di aver acceso con la moglie medico Nicoletta un mutuo («neppure troppo leggero»), fra Corriere e Repubblica il professor Crisanti ha toccato il tema dei soldi, criticato sui social a proposito del Covid: «Sfido chiunque a dimostrare che io ci abbia guadagnato un euro. In televisione, ci sono andato sempre gratis. Proprio per evitare situazioni equivoche, mi sono imposto di non guadagnare neanche un quattrino con la pandemia. I compensi per le mie consulenze li ho sempre girati al mio dipartimento».


LE ESPERIENZE

Accanto all'attività accademica, lo scienziato ha maturato diverse esperienze nella gestione aziendale, a livello sia italiano che internazionale. Nel 1998 Crisanti ha fondato, diventandone il direttore scientifico, la società Biogeny Plc, quotata al London Stock Exchange. Stesso schema nel 2003 con MtM Microtest, spin-off dell'Imperial College, azienda specializzata nella produzione di saggi diagnostici miniaturizzati ad alta densità. Fra il 2009 e il 2011 c'è stata la presidenza del consiglio di amministrazione dell'istituto scientifico e tecnologico Isrim di Terni. A quello stesso periodo risale il ruolo di amministratore delegato del polo scienze della vita Ggb Scarl di Perugia, realtà no-profit finalizzata a favorire il trasferimento tecnologico dall'Università alle industrie nel campo della genetica e della genomica. Più recente è invece l'ingresso, lo scorso 13 gennaio, nella compagine della londinese Biocentis Limited. Al di fuori dell'ambito scientifico, il professionista risulta essere stato amministratore della Heritage Preservation Assets, avviata nel 2016 insieme alla consorte con l'obiettivo di aprire un b&b a Roma, proposito poi accantonato con la chiusura della società.


I PROGETTI

Se quest'ultima è stata un'iniziativa privata, pubbliche sono invece le raccolte di finanziamenti documentate da Crisanti. Ancora nel 2014 il microbiologo quantificava in 65 milioni di euro i fondi ottenuti in sette anni per i progetti di ricerca nei vari atenei in cui ha insegnato. Ad esempio i 50 milioni di dollari ricevuti da due organizzazioni benefiche, quali la Bill and Melinda Gates Foundation e la Foundation for the National Institutes of Health, per gli studi sul controllo della malaria. Oppure i 3 milioni di euro avuti dalla Commissione Europea per il programma di contrasto all'influenza. Tutte risorse che, nell'ambiente universitario, sono reputate un titolo di merito. A fronte della cronica carenza di stanziamenti ministeriali per la ricerca, infatti, la capacità di attrarre fondi esterni è non solo apprezzata ma pure premiata.


      
 

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 07:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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