Concia veneta, offensiva cinese Syngenta vuole comprarsi la vicentina Sicit

Giovedì 6 Maggio 2021 di Maurizio Crema
Concia Sicit, azienda vicentina

VICENZA - Sicit entra nel mirino anche del gruppo Syngenta (base svizzera ma proprietà governo cinese), dopo che Nb Renaissance (fondo italiano del gruppo americano Neuberger Berman) di concerto con Intesa Holding (Rino Mastrotto e altri soci del settore conciario vicentino) aveva annunciato un'Opa totalitaria sull'azienda agrochimica vicentina mettendo sul piatto 16 euro per azione, operazione da circa 360 milioni.
«Il cda di Sicit Group informa di aver ricevuto da Syngenta Crop Protection Ag e Valagro una manifestazione di interesse e un'offerta non vincolante relativa all'intenzione di promuovere una offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni della società per un prezzo indicativo per azione pari a 17,3 euro, che non sarebbe ridotto per effetto dello stacco del dividendo di 0,55 euro per azione».

Sicit ha deliberato di consentire che il gruppo Syngenta «possa svolgere una limitata due diligence e valuterà ogni eventuale offerta nel rispetto dei principi di correttezza e, parità di trattamento (anche informativa), a tutela del mercato e di tutti gli azionisti», è scritto nella nota. L'azienda sottolinea che l'offerta non vincolante è subordinata all'approvazione del cda di Syngenta Crop Protection, allo svolgimento di una due diligence confirmatoria, all'accesso al senior management della società e alla visita agli impianti della stessa società.

PATTO PARASOCIALE

«L'offerta pubblica di acquisto che, eventualmente, ne dovesse conseguire potrebbe essere, in ogni caso, soggetta anche ad altre condizioni», è scritto ancora nella nota, che inoltre aggiunge che l'offerta include una proposta di partnership industriale rivolta agli stakeholder della società e, in particolare, a Intesa Holding, ora azionista di controllo e soggetto che agisce di concerto con Nb nell'ambito dell'Opa promossa il 16 aprile da Circular BidCo. Syngenta sarebbe pronto a offrire a Intesa Holding - nel caso dovesse rimanere come investitore - un patto parasociale. A tale proposito, Syngenta ha manifestato il desiderio che Intesa Holding (società controllata da imprenditori della concia, tra cui anche Rino Mastrotto, che detiene il 43,4% di Sicit) rimanga azionista di lungo termine della società e ha indicato il rapporto con Intesa Holding come un «elemento imprescindibile per il successo dell'operazione». Nell'offerta non vincolante il gruppo Syngenta ha altresì manifestato la volontà di discutere di accordi commerciali di lungo termine per la prestazione di servizi e di raccolta e lavorazione degli scarti a favore degli stakeholder di Intesa Holding oltreché di opportuni accordi con i distretti locali.
L'obiettivo di Nb (fondo che ha il 70% del Rino Mastrotto Group) era quello di costruire un'integrazione verticale nel campo della concia per mantenere il presidio in un settore che ha nel Vicentino il polo mondiale. Per alcuni osservatori l'azione di Syngenta appare come una mossa di disturbo che avrebbe acceso un faro anche da parte della Regione Veneto. Sicit nel 2020 ha segnato ricavi per 63,2 milioni ed è in crescita anche nel primo trimestre 2021. La società vicentina lavora gli scarti di lavorazione della concia che purificati diventano un prodotto biologico per l'agricoltura.
 

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