Truffa delle energie rinnovabili: imprenditori denunciati dai carabinieri forestali

Sabato 26 Febbraio 2022
Impianto biomasse (foto di repertorio)

BELLUNO - Devono rispondere di truffa e falsità ideologica i titolari di due aziende accusati di aver conferito del legname proveniente da uno specifico lotto, in quantità oggettivamente superiori a quelle ritirabili da quel determinato bosco, in due centrali che producono energia elettrica.

Con loro sono coinvolti un dipendente e un professionista. Gli indagati avrebbero anche fatto false attestazioni per percepire incentivi per 150 mila euro. Ma la cifra salirebbe a oltre 700 mila euro, se si calcola quanto erogato dal Gestore dei servizi energetici. Il tema è quello delle energie rinnovabili che stanno acquisendo sempre maggior importanza nell'attuale mercato delle risorse energetiche, in ragione degli effetti sempre più preoccupanti dei cambiamenti climatici, tanto da creare un articolato quadro di incentivi economici al loro impiego.
 

ENERGIA GREEN

Tra queste fonti energetiche di nuova generazione grande diffusione sta riscontrando la biomassa legnosa, ossia la frazione dei prodotti, scarti e residui di origine biologica proveniente delle utilizzazioni forestali, utilizzata per produrre energia elettrica. Nei mesi scorsi i militari della Stazione dei carabinieri forestali di Mel hanno condotto una complessa ed articolata attività di indagine, coordinata dalla Procura, al termine della quale sono emerse diverse irregolarità relative al biennio 2014-2016 riguardanti lotti boschivi presenti in provincia di Belluno e in provincia di Vicenza. In particolare è stato accertato dai militari forestali che venivano conferiti in due centrali di produzione di energia elettrica presenti nel bellunese importanti quantitativi di biomassa (circa 27.874 tonnellate) in regime di filiera corta che in realtà avevano una provenienza diversa da quella dichiarata. Avvertita la Procura, è stata avviata un'indagine. Anche il funzionario del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, preposto al controllo documentale propedeutico al finanziamento, sarebbe stato tratto in inganno. In riferimento alle circa 27.874 tonnellate oggetto di controllo da parte dei carabinieri forestali, è emerso che due ditte bellunesi hanno indebitamente ricevuto dalle centrali destinatarie finali del prodotto - rispettivamente 6953 euro e 149.690,26 euro, quale sovrapprezzo conseguente il conferimento di materiale legnoso indicato come da filiera corta - poi è risultato non essere tale.
GLI INCENTIVIIn conseguenza di questa truffa il Gestore dei servizi energetici ha indebitamente erogato alle centrali incentivi previsti per la filiera corta per una cifra complessiva pari a 723.478,08 euro relativamente ai quali, in seguito alla segnalazione effettuata dagli stessi Carabinieri forestali di Mel, è in corso un'istruttoria da parte della Corte dei Conti per danno erariale. Per quanto riguarda la truffa sono state rinviate a giudizio due soggetti quali titolari delle ditte stesse, un dipendente di una delle ditte coinvolte e un professionista ai quali sono stati contestati il concorso nel reato di truffa e falsità ideologica. Un'indagine che pone l'accento sull'importanza delle fonti energetiche, in particolare due aspetti: da un lato queste si rinnovano più velocemente rispetto alle fonti fossili che richiedono periodi estremamente lunghi per rigenerarsi, dall'altro costituiscono fonti di energia a emissioni zero; questo significa che nel corso della combustione esse restituiscono all'atmosfera una quantità di anidride carbonica (uno dei principali gas responsabili dell'effetto serra) che all'incirca è pari a quella assorbita dagli stessi vegetali in fase di crescita. Speciali incentivi sono previsti per la cd biomassa da filiera corta cioè caratterizzata da spostamenti particolarmente limitati dal bosco alla centrale elettrica.
FeFa

Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 11:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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