Alessandro Graser dall'esperienza orafa a quella di Cybro Industries: biciclette di fascia alta "cucite" addosso al ciclista

Venerdì 6 Agosto 2021 di Claudio Strati
Alessandro Graser con una delle sue bici
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BASSANO -  Le capacità nelle tecniche di produzione e l'attenzione alla totale precisione gli arrivano certamente dall'esperienza di famiglia, nella storica industria orafa Graser fondata dal padre Sergio e per diversi decenni, con stabilimenti a Mussolente, tra le principali del settore sempre molto sviluppato nel Bassanese. Ora, a 48 anni,  Alessandro Graser inizia l'avventura nel settore delle bici. «Andare alla ricerca della versione migliore di sé stessi sapendo di poter contare su quei dettagli capaci di trasformare ogni avventura in esperienza, fino ad esplorare l’ignoto». 

È la mission di Cybro, azienda fondata da Alessandro Graser in piena pandemia, con l’obiettivo di progettare, modellare e produrre, personalizzandole, biciclette di fascia premium che rispettino la sostenibilità ambientale, unendo artigianalità e tecnologia. Così si legge in una nota stampa aziendale. L'idea è nata in un piccolo laboratorio sperimentale di 27 metri quadri a Bassano del Grappa, dove venivano svolti restauri e personalizzazioni.

L’obiettivo è arrivare al massimo con l’"arte" della fusione tra innovazione e tradizione dei telaisti italiani.

Alessandro Graser tra le sue bici

Da 27 a mille metri quadri

Le bici progettate sono di fascia alta, costo al cliente finale dai 10 ai 15 mila euro. «Riusciamo a mantenere i costi sotto controllo, una grande azienda avrebbe spese per tre volte tanto, perché siamo piccoli con costi aziendali altrettanto piccoli - spiega l'imprenditore bassanese -. Attualmente siamo in cinque, in autunno faremo un'altra assunzione e l'anno prossimo ulteriori due».  Una produzione manuale "in casa", con un decentramento su terzisti specializzati per le varie fasi lavorative e per l'acquisizione dei materiali, in questo momento complicati da lunghe tempistiche a causa della pandemia. Però intanto l'azienda allarga gli orizzonti e dal micro laboratorio di partenza si sposta in spazi più grandi: «Ci avvaliamo di aziende di precisione, di tornerie che lavorano al millesimo. Per realizzare un telaio ci vogliono due o tre giorni impegnando più di un addetto, poi esternalizziamo tutti i passaggi ulteriori dalle verniciature alla finiture - dice Alessandro Graser -, ci vuole molto tempo e siamo attualmente in grado di evadere gli ordini in 3/6 mesi. Sì, ampliamo gli spazi ovviamente, per ora operiamo  in pre-order, ma da settembre iniziamo la produzione nei capannoni dell'ex calzaturuficio Kaina, dove avremo mille metri quadri a disposizione».

Europa e Usa nel mirino

Quanto ai mercati di riferimento su cui si concentrerà la nuova azienda, l'imprenditore spiega che già la Cybro si sta orientando sull'Europa, in particolare su Svizzera e Inghilterra, ma nel mirino c'è il mercato americano che è molto ricettivo per questo prodotto italiano: «Già l'anno prossimo, quando saremo più maturi, approderemo negli States».

Interamente in carbonio

Tra marketing e design, ricerca e sviluppo, sono nati sette modelli diversi di biciclette, di cui due elettriche: due da percorsi “city”, una “travel” bike, due “road” e altrettante “mountain”. I sette modelli realizzati interamente in carbonio, di cui sei accomunati da una trasmissione a cinghia, sono dei pezzi unici, identificabili attraverso un “Id number plate”, scheda in carbonio che rappresenta in numero di serie e molti altri dati di ogni telaio. Ogni modello è realizzato utilizzando materiali come alluminio En7075, leghe brevettate, fibra di carbonio e Kevlar.

Le misure prese al ciclista

In sostanza il telaio è progettato completamente su misura per il cliente, dopo un attento studio biometrico del ciclista. Sono necessarie almeno otto misure sulla persona per cucire sartorialmente il telaio su misura: altezza, peso, larghezza spalle, altezza di spalla, cavallo, ginocchia, occhio/spalla e lunghezza braccio. «Per noi la bicicletta è una fedele compagna d’avventura e il design è il caposaldo di quel made in Italy che trasforma l’assemblaggio di una bici in una vera e propria arte - dice l’amministratore delegato Graser -. Audacia, sportività ed eleganza sono i tre punti chiave di un’esperienza di ciclismo tecnologicamente avanzata ma al tempo stesso semplice. Per noi è un fattore di identità sociale: Cybro, infatti, è l’acronimo di Cy-cle Bro-s, a significare che ogni persona che pedala con noi diventa un fratello che condivide l’avventura».

Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 10:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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