Sequestra la ex, la picchia e minaccia di diffondere sue foto sexy: riesce a inviare un messaggio, arrivano i carabinieri

L'uomo ha costretto la donna a restare su una sedia, minacciandola con dei coltelli, impedendole perfino di andare in bagno: «La fai lì, come i cani». All'arrivo dei militari lei è corsa loro incontro, inseguita da lui: manette

Venerdì 26 Agosto 2022 di Redazione Web
Arzignano, arrestato 39enne, ha sequestrato la ex su una sedia minacciandola con dei coltelli da cucina
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ARZIGNANO - È stato arrestato dai carabinieri per i reati di sequestro di persona, minaccia aggravata, lesioni e diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite. La situazione, delicatissima, sarebbe potuta presto divenire un vero e proprio incubo ad occhi aperti per una donna romena, domestica di 36 anni. A interrompere questo incubo sono stati i militari dell'Arma di Arzignano.

Sequestrata su una sedia

La donna è rrivata dalla Romania da circa un anno, e impiegata come donna delle pulizie in un’abitazione arzignanese. Qui aveva da poco intessuto una relazione sentimentale con un cittadino peruviano, Manuel Pando, 39enne, fratello della proprietaria della casa, in Italia da poco più di tre mesi, in cerca di lavoro. Dopo una serie di incomprensioni, però, la 36enne aveva deciso di interrompere la relazione, benché non fosse mai stata stabile, e lo aveva detto all'amico. Le cose sono precipitate il 22 agosto scorso. Approfittando dell’assenza dei proprietari di casa, al momento in Brasile, quel giorno l'uomo, minacciandola di morte, ha obbligato la donna a consegnargli il cellulare, costringendola a sedersi su una sedia, vietandole persino di bere o di andare in bagno. “Devi farla lì, sulla sedia, come i cani” le avrebbe detto, continuando a minacciarla con dei coltelli da cucina.

Un messaggino: "Aiutatemi"

Il 39enne poi le avrebbe inoltre negato la possibilità di recuperare dal centro estivo il figlio di 7 anni. Ma c’è dell’altro, come si legge in una nota dei carabinieri: durante le interminabili fasi del sequestro, l'uomo avrebbe confidato alla vittima che, a sua insaputa, era venuto in possesso di sue immagini e video intimi o a sfondo sessuale e che avrebbe avuto l'intenzione di pubblicarle su social network e siti pornografici. Accecato dalla gelosia, ha consegnato alla donna il suo smartphone costringendola a effettuare il download di un’applicazione che, a suo dire, le avrebbe permesso di recuperare messaggi e foto, cancellate in precedenza. E qui, l’errore. Approfittando di un momento di distrazione del sequestratore, la vittima è riuscita a inviare un messaggio a un suo amico, mettendolo a conoscenza di quanto le stava accadendo.

Fugge inseguita, bloccato l'uomo

Da lì è scattato l’allarme alle forze dell’ordine. I carabinieri si sono precipitati sul posto, localizzando l’abitazione dove era stata segregata la vittima. Si udivano distintamente urla e richieste di aiuto prima di notare una donna in lacrime scappare dalla porta dell’abitazione, diretta proprio verso i militari nel più classico dei comportamenti di chi richiede aiuto, portando evidenti segni di percosse. Era rincorsa dall'uomo che è stato immediatamente bloccato e identificato. I successivi accertamenti hanno permesso quindi di ricostruire l’intero quadro indiziario. Il 25 agosto, il Gip del Tribunale di Vicenza, sposando integralmente le risultanze investigative dell’Arma, ha convalidato l’arresto disponendo inoltre la misura cautelare della detenzione in carcere.

Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 15:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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