Crisi Abb, l'azienda abbandona il tavolo, Donazzan: «Comportamenti offensivi». I sindacati: sciopero ad oltranza

Lunedì 28 Giugno 2021
foto di repertorio

MAROSTICA - La multinazionale svizzera Abb ha declinato l'invito a partecipare all'incontro regionale, fissato per domani, 29 giugno, con le parti interessate, mirato ad approfondire una proposta di completa reindustrializzazione del sito di Marostica e del suo personale, pervenuta da un'azienda del territorio nelle settimane scorse. I posti di lavoro in bilico sono oltre cento. Nei giorni scorsi la proprietà aveva annunciato la chiusura definitiva della sede veneta. A Marostica l'azienda produce in particolare canaline e scatole di derivazione per l'impiantistica elettrica. In risposta alla chiusura dell'Abb i rappresentanti sindacali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno annunciato oggi lo sciopero ad oltranza. E per il 29 giugno alle ore 19.30 hanno organizzato un presidio davanti all'azienda. 

Lo sciopero a oltranza

 «Lo sciopero ad oltranza - spiegano in una nota Cgil, Cisl e Uil - prevede una serie di iniziative che saranno comunicate a breve. A seguito dell'incontro al Ministero dello Sviluppo economico tenutosi nei giorni scorsi, durante il quale e le organizzazioni sindacali hanno ulteriormente constatato che la Abb non ha valide motivazioni per rigettare la manifestazione di interesse, si sarebbe dovuto tenere un ulteriore incontro in Veneto su invito del Mise stesso, ma i vertici hanno fatto che non si presenteranno adducendo giustificazioni che appaiono in contraddizione con lo stesso mandato affidato all'advisor». «Si ritiene inaccettabile - conclude la nota - che una multinazionale possa permettersi di rifiutare incontri in quelle stesse sedi a cui si rivolge per ottenere finanziamenti pubblici ma è altrettanto inaccettabile un atteggiamento volto a guardare al profitto dimenticando completamente i propri lavoratori». 

Donazzan (Regione Veneto) critica Abb

«Con questa comunicazione (dell'Abb) - spiega l'assessore regionale veneto al Lavoro, Elena Donazzan - viene così vanificato un ulteriore tentativo di salvataggio della continuità produttiva e occupazionale del sito vicentino che sarebbe dovuto seguire l'incontro del 24 giugno scorso, organizzato dal Mise».

«Esprimo il mio rammarico e disappunto per l'atteggiamento assunto da Abb rispetto alla disponibilità dichiarata nei mesi scorsi, alle Istituzioni e alle organizzazioni sindacali, ad avviare un percorso finalizzato alla prosecuzione delle attività produttive e alla salvaguardia occupazionale del sito di Marostica - prosegue l'assessore regionale -. Anche in sede ministeriale i vertici aziendali non hanno inteso spiegare le loro determinazioni.

In aggiunta a ciò, Abb non ha ritenuto neanche di esplicitare quelle che ritiene essere le condizioni minime per avviare un'analisi di sostenibilità tecnica su qualsivoglia progetto di subentro. Tali comportamenti sono offensivi nei confronti di tutti i soggetti che si sono adoperati per fornire una risposta industriale alla chiusura del sito vicentino. Atteggiamenti ancor più da stigmatizzare perché intrapresi da un Gruppo che opera in Italia con decine di unità produttive e oltre 4.500 dipendenti».

«Ho chiesto pertanto al Ministero dello Sviluppo Economico - conclude l'assessore Donazzan - di valutare ogni azione utile per ricondurre Abb al senso di responsabilità e a un maggior rispetto per il nostro Paese e i suoi lavoratori». 

Ultimo aggiornamento: 19:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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