Zorzi, il luminare del ginocchio che in 15 giorni ha rimesso in pista la Goggia: «Un miracolo, grazie Sofia»

Martedì 15 Febbraio 2022 di Massimo Rossignati
Il professor Claudio Zorzi dell'ospedale Sacro Cuore di Negrar
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VERONA - «Siamo orgogliosi di aver contribuito al miracolo olimpico compiuto da Sofia Goggia». Sorride Claudio Zorzi, il veronese luminare di Ortopedia che ha curato, appena due settimane fa, il ginocchio sinistro della campionessa bergamasca, lesionato dopo la rovinosa caduta nella libera di Cortina. E stanotte la Goggia ha vinto l'argento nella discesa libera alle Olimpiadi di Pechino.

Zorzi, che ha seguito in diretta la prova dell'atleta, ha curato la sciatrice all'ospedale Sacro Cuore di Negrar (Verona), dove è chirurgo ortopedico e direttore del Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia. «Abbiamo applicato del gel piastrinico al ginocchio sinistro lesionato. È una procedura largamente utilizzata sulle articolazioni del ginocchio, dell’anca e della spalla soprattutto in presenza di artrosi - spiega Zorzi che nella sua carriera è stato consulente ortopedico del Vaticano e ha curato grandi calciatori e atleti -. Qui al Sacro Cuore di Negrar, con oltre 6mila trattamenti l’anno, registriamo una delle casistiche più ampie a livello internazionale di questa tecnica. L’impiego sui legamenti crociati è invece più recente ed esistono ancora pochi i casi trattati».

La campionessa bergamasca si era rivolta a Zorzi con un unico obiettivo: quello di poter partecipare alle Olimpiadi di Pechino.

Una corsa contro il tempo e la sfortuna vinta con un miracoloso secondo posto nella gara di discesa libera, dopo appena due settimane dai trattamenti  eseguitio a Negrar. «Il ginocchio lesionato è stato trattato con infiltrazioni di PRP (Plasma ricco di piastrine) - chiarisce Zorzi -  un gel che si ottiene da un normale prelievo di sangue venoso del paziente, che viene successivamente centrifugato con il risultato di un composto concentrato di plasma e piastrine. Viene, quindi, iniettato all’interno dell’articolazione con una semplice infiltrazione. I fattori di crescita presenti nel preparato ematico stimolano il processo riparativo del tessuto, trasformandosi in una potente medicina biologica ad alto effetto anti-infiammatorio. Il primo beneficio per il paziente è la scomparsa del dolore, come la stessa Goggia ha riferito. Si tratta di una metodica di medicina rigenerativa, semplice, mininvasiva e ben tollerata, che richiede un intervento di una decina minuti. Il paziente viene dimesso dopo qualche ora di osservazione. E se sei Sofia Goggia, puoi anche rimettere gli sci dopo pochi giorni. Certo, lei ha contribuito col suo coraggio e volontà di ferro, assieme ai suoi preparatori atletici, all’incredibile recupero e straordinario risultato ottenuto stanotte».

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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