Allo stadio di Verona striscione con le coordinate "balistiche" di Napoli. Bufera sugli ultras. Il ministro di Maio: «Vergognoso e idiota»

Domenica 13 Marzo 2022
Lo striscione incriminato
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VERONA - È diventato virale nelle ultime ore, su social, siti e chat dei tifosi del Napoli, lo striscione esposto a Verona e firmato 'Curva Sud' in vista della partita di oggi - 13 marzo - alle 15 tra gialloblu e azzurri. Ci sono le bandiere di Russia e Ucraina e poi una serie di numeri che rappresentano le coordinate di Napoli, quasi una sorta di indicazione a colpire la città mentre infuria la guerra.

Numerosi i commenti. Lo scrittore Maurizio De Giovanni, su Fb, sottolinea: «Il raffinato, intelligente e geografico striscione della curva veronese, che dà ai missili russo ucraini la corretta localizzazione dell'obiettivo. Per chi non lo sapesse, sono le coordinate della mia città. Sempre ammirevolmente pronti a cogliere elementi di stretta attualità per rinnovare la propria profonda idiozia razzista».

«Solo per farci capire - conclude De Giovanni - con un plastico esempio a che punto può arrivare l'imbecillità (sub) umana, e come, in un cervello troppo angusto possano mescolarsi cose molto serie e fesserie». Lo striscione è apparso nei pressi dello stadio Bentegodi di Verona dove oggi alle 15 la squadra di Tudor ospitava il Napoli di Spalletti. Lo striscione è stato esposto la notte scorsa all'esterno dello stadio di Verona, in uno dei parcheggi messi a disposizione degli ospiti. Sono in corso accertamenti sull'accaduto. 

La società prende le distanze

«Hellas Verona si fa portavoce, oggi come sempre, di un messaggio di pace, condannando qualsiasi atto, gesto ed esternazione che possano generare - in qualsiasi forma e misura - incitamento all'odio, alla violenza e alla discriminazione». Così il Verona in una nota prende le distanze dallo striscione dei propri tifosi apparso oggi fuori dallo stadio Bentegodi.

Le reazioni 

«Sulla guerra non si scherza e la rivalità tra tifoserie deve avere dei limiti. Lo striscione visto a Verona è grave e ingiustificabile». Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini commentando lo striscione esposto dai tifosi veneti prima del match con il Napoli.  «La passione calcistica non può essere motivo per denigrare una tifoseria avversaria, soprattutto quando si utilizza la tragedia della guerra in Ucraina». È quanto affermano le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura a proposito dello striscione degli ultras del Verona affisso fuori dallo stadio Bentegodi, rappresentante le bandiere russa e ucraina, e che invitata a bombardare la città di Napoli riportandone le coordinate geografiche. «Lo sport rappresenta da sempre il luogo della solidarietà, mezzo di inclusione e integrazione sociale e non può essere strumentalizzato il conflitto russo-ucraino che si combatte alle porte di casa nostra, irridendo di fatto le migliaia di vittime, per insultare la tifoseria avversaria. È razzista e disumano», concludono. 

«Un messaggio ripugnante. Lo striscione contro Napoli e i napoletani esposto da tifosi, o presunti tali, dell'Hellas Verona è grave e va condannato da tutti, senza distinguo e senza giustificazioni». Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un post su Facebook, riguardo all'episodio registrato durante la partita Verona-Napoli. «Questa guerra è reale, non è finzione, non è un gioco. Le notizie che arrivano dall'Ucraina sono agghiaccianti, oggi è stato ucciso anche un giornalista americano, mentre svolgeva il suo lavoro. Ogni giorno il bollettino di guerra è sempre più allarmante», aggiunge il ministro degli Esteri. «Bambini, donne, intere famiglie stanno perdendo la vita sotto i colpi mortali dell'esercito russo. È vergognoso il gesto ed è vergognosa l'intenzione di questi pseudo tifosi. Non c'è ironia, ma solo idiozia dietro questo striscione. Ripeto: serve immediatamente una tregua umanitaria, bisogna fermare questa guerra. Non è più rinviabile», conclude Di Maio.

«Esprimo totale condanna, a nome dell'intera Lega Serie A, contro lo striscione apparso questa mattina a Verona. In un momento tragico per l'invasione dell'Ucraina solo degli idioti possono immaginare un tale striscione, e bene ha fatto l'Hellas Verona a censurare tale atto. Oggi, in Italia e nel mondo intero, dobbiamo veicolare, con la nostra attività, un messaggio di pace». Lo ha detto l'ad della Lega Serie, A Luigi De Siervo, in una nota, commentando lo striscione apparso oggi a Verona. «Lo striscione esposto a Verona con le bandiere di Russia e Ucraina e le coordinate di Napoli è una vergogna assoluta. Si individuino subito i responsabili di questo gesto inaudito, per i quali auspico provvedimenti severissimi ed immediati. Un evento del genere non può e non deve cadere nel dimenticatoio: sono pronto a presentare un'interrogazione parlamentare sull'accaduto». Lo scrive in una nota il deputato del Movimento 5 stelle Alessandro Amitrano, commentando quanto accaduto a Verona. «Questi non sono tifosi. Questo è razzismo della peggior specie, idiozia becera, assurda follia. Lo striscione ha anche una firma, quindi non dovrebbe essere particolarmente difficile risalire alla paternità di questo messaggio disgustoso. I responsabili - aggiunge -di questo gesto dimostrano quanto in basso può precipitare il livello di stupidità umana».

«E’ indegno e non c’entra nulla col tifo o col calcio lo striscione di sedicenti tifosi veronesi apparso poco prima della partita Hellas Verona-Napoli. C’è da vergognarsi a lanciare simili messaggi, altro che goliardia. Però la città di Verona non è quello striscione, anzi…”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta quello che è accaduto prima dell’incontro. «Verona e i veronesi sono invece sempre simbolo di accoglienza e solidarietà, basti pensare che in questi giorni le associazioni, le istituzioni locali, le famiglie o le autorità sanitarie stanno facendo il massimo per ospitare, aiutare e curare chi scappa da questa folle guerra. Quello striscione - conclude il presidente Zaia - non si può vedere, ma ripeto: Verona non è quello striscione».

«La Lega Calcio intervenga urgentemente e con sanzioni straordinarie ed esemplari per punire il Verona e la sua tifoseria che si è resa nuovamente protagonista di gravissimi atti di razzismo territoriale contro Napoli e i napoletani e di incitazione alla guerra». È quanto afferma la dirigente nazionale per le Politiche per il Sud di FdI, Gabriella Peluso. «Lo striscione con il quale si invitano Russia ed Ucraina a bombardare Napoli, oltre che razzista, è demenziale e costituisce un'incitazione alla guerra e, pertanto, non può restare impunito» - sottolinea Peluso - che aggiunge: «ricordo che i tifosi del Verona, anche quando giocano contro altre squadre, non perdono occasione per urlare slogan razzisti contro il Napoli. Occorre un'azione immediata contro il Verona se davvero si vuole arginare il razzismo negli stadi: la retrocessione in serie B»

«Scherzare su una tragedia come la guerra non fa per niente ridere e non fa onore». Così il coordinatore veneto di Fratelli d'Italia, Coro Maschio. «Chi l'ha scritto - ha affermato il deputato di FdI - si abbassa al livello di Berizzi che invoca la calamità naturali per punire Verona. Il vero tifo gialloblù non è questo ma quello goliardico (come i cori "Mario Mario a Balotelli"). Ma al tempo stesso - ha aggiunto - non si può strumentalizzare uno striscione per infangare come al solito tutta Verona. È una città solidale come dimostra l'accoglienza che stiamo dando ai profughi ucraini per una guerra che è a pochi chilometri da casa nostra». Quanto alla proposta lanciata dalla parlamentare del suo stesso partito, Gabriella Peludo, di squalificare e far retrocedere Verona in Serie B, Maschio ha concluso: «Ma non dicano fesserie! Chi l'ha dichiarato si occupi dei problemi di casa propria, si studi le leggi anzichè dire sciocchezze su Verona».

Il sindaco Sboarina: «Assurdo chiedere di penalizzare l'Hellas»

«Sulla guerra non si deve ironizzare. Io ho visto personalmente il terrore negli occhi di donne e bambini che stiamo accogliendo, in fuga da una guerra che è solo a qualche ora di macchina da casa nostra. Gli sfottò tra le tifoserie sono sempre esistiti, ma oggi lo striscione esposto non ha il sapore della goliardia perché tira in ballo una tragedia su cui non si può scherzare». Così il sindaco di Verona, Federico Sboarina, sullo striscione degli ultras dell'Hellas con le coordinate per bombardare Napoli. «Tanto più a Verona - aggiunge - dove l'accoglienza, la solidarietà e il cuore dei veronesi sono stati grandi». «Allo stesso tempo - sottolinea Sboarina - però rispedisco con decisione al mittente le solite e stucchevoli accuse rivolte a Verona. Fin troppe volte singoli episodi sono stati strumentalizzati e trasformati in macchina del fango sulla tifoseria e su una città intera». «Addirittura oggi c'è chi, come tale Gabriella Peluso (deputata di Fratelli d'Italia, lo stesso partito di Sboarina, ndr), che chiede assurde penalizzazioni nei confronti dell'Hellas addirittura la retrocessione. Lo fa solo per far parlare di sé, meglio che si occupi di altro e non della nostra città» conclude il sindaco di Verona.

Cori razzisti

Gli ispettori della Procura della Federcalcio hanno sentito e segnalato cori razzisti dei tifosi del Verona durante la partita disputata oggi contro il Napoli allo stadio 'Bentegodi'. Gli investigatori della Figc, invece - si fa presente da via Allegri - nulla possono fare per lo striscione, firmato dalla frangia più calda della curva gialloblù, appeso in una strada del capoluogo scaligero, nel quale sono state indicate le coordinate della città partenopea quale obiettivo di bombe. La scritta della vergogna, infatti - concludono dalla Figc - è apparsa in una dove non si può applicare il codice di giustizia sportiva per eventuali sanzioni perchè lontana dalle pertinenze dello stadio.

Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 19:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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