Vaccino contro il Coronavius: in Veneto i primi 6 test su pazienti volontari

Martedì 8 Settembre 2020 di Massimo Rossignati
Vaccino contro il Coronavius: in Veneto i primi 6 test su pazienti volontari
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Vaccino contro il Coronavirus: la ricerca a Verona. «Ieri abbiamo inoculato il vaccino sperimentale anti Covid 19 alle prime sei pesone veronesi, tutti volontari. Si va da uno studente 18 enne ad un medico di 54 anni. Se tra sei mesi non avranno evidenziato controindicazioni ed avranno prodotto anticorpi contro il Coronavirus, potremmo dire di essere sulla buona strada per il vaccino». L'annuncio è di Stefano Milleri, direttore scientifico del Centro ricerche cliniche dell'ospedale di Borgo Roma a Verona. Un centro d'eccellenza dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata scaligera che vede l'Università veronese coinvolta fin dall'inizio nelle ricerche portate avanti dallo Spallanzani di Roma sul Covid 19.

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BIOTECNOLOGIA
Una ricerca per la sperimentazione sull'uomo di Grad-CoV2, il candidato vaccino italiano contro SARS-CoV-2. «Il vaccino, realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera. ha superato i test preclinici effettuati sia in vitro che in vivo su modelli animali, che hanno evidenziato la forte risposta immunitaria indotta e il buon profilo di sicurezza, ottenendo successivamente l'approvazione della fase Uno della sperimentazione sull'uomo da parte dell'Istituto Superiore di Sanità, dell'Agenzia Italiana del Farmaco e del Comitato Etico Nazionale per l'Emergenza Covid-19 - ricorda il professor Milleri -. Le prime tre dosi vaccinali sono state inoculate su dei volontari mercoledì scorso a Roma allo Spallanzani. Ottenuti i primi risultati sulle analisi fatte nei primi giorni ai volontari vaccinati, che hanno evidenziato l'assenza pressoché totale di controindicazioni, oggi siamo partiti con la sperimentazione a Verona sui primi sei soggetti del gruppo di 45 giovani adulti, dai 18 ai 55 anni, selezionati lo scorso mese».

 

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SECONDO GRUPPO
A questo gruppo se ne aggiunge un secondo, con soggetti oltre i 65 anni, che partirà con la sperimentazione a chiusura di questo primi ciclo. «Il gruppo giovani-adulti è stato suddiviso in tre gruppi da 15 soggetti: il primo è quello su cui è iniziata la sperimentazione e che parte con una dose minima di vaccino, poi una dose media e quindi una alta.

Una selezione di volontari che a Verona, solo per il primo gruppo, ha visto presentarsi ben 65 candidati. «Abbiamo avuto una risposta veramente di grande solidarietà - dice il ricercatore veronese -. La maggior parte sono giovani studenti di medicina, direi il 30% dei selezionati. Poi medici e infermieri. Quindi un po' di tutto, dal professionista all'idraulico».

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CONTROLLI
«Questi primi sei soggetti saranno controllati prima ogni due giorni, poi ogni settimana, poi ogni due, per sei mesi - riprende Milleri -. Verranno valutati i parametri vitali e la capacità di indurre la risposta immunitaria, come la produzione di immunoglobuline e dei linfociti B. Intanto, si andrà avanti con altri sei ed altri tre. Sempre qualche giorno dopo lo Spallanzani. Alla fine dei sei mesi si verificheranno i dati e se tutto andrà bene, si passerà alla fase con la carica media di vaccino. E così via, fino a passare al gruppo oltre i 65 anni ed a concludere la sperimentazione».

«Da qui a dire che abbiamo già il vaccino ce ne corre - conclude il professore veronese -. Ma è chiaro che se avremo continuamente buoni risultati di produzione di anticorpi, valori di linfociti nella norma e nessuna controindicazione di problemi fisici o malori nei volontari, beh, allora potremo affermare che l'Italia è sulla strada giunta per raggiungere il suo vaccino anti Covid».

Ultimo aggiornamento: 14:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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