VEORNA - Ha ingaggiato una folle corsa con un Tir per le vie della città inseguito dalla Polizia, danneggiando auto, lampioni, segnaletica stradale. E quando finalmente gli agenti sono riusciti a bloccarlo, hanno scoperto che l'autista, R.P., 58 anni, originario di Cagliari, aveva zero punti sulla patente.
Inseguimento a Verona
Tutto inizia ieri sera, verso le ore 22,15, quando una pattuglia intercetta in via Valpantena un camion che arrivava da Grezzana verso Verona che correndo stava devastando parte della segnaletica stradale e tutto quello che trovava sulla carreggiata.
Arrivato all'altezza della Zai di Montorio in via Dei Peschi, R.P. si è diretto in via Rugolana, strada sterrata e stretta che fiancheggia la statale che da Montorio porta in Lessinia dove, sempre a velocità elevata, ha sradicato alcuni rami degli arbusti e all'intersezione con alcune strade secondarie che portano a delle abitazioni, su una curva, ha perso il controllo del mezzo incastrandosi ed impennandosi su un muretto. Gli agenti sono scesi dall’autovettura di servizio ma R.P., nel tentativo di prendere la rincorsa e saltare l’ostacolo, ha ingranato la retromarcia sfiorando il capo equipaggio che si è lanciato nella siepe per evitare di essere travolto.
Spari alle ruote del tir
I poliziotti, considerato che si trovavano in aperta campagna e quindi non in condizioni di mettere in pericolo eventuali terzi, visto che l'uomo era risultato inarrestabile e che l'eventuale ripartenza avrebbe potuto minare l'incolumità dei residenti di una vicina villa, hanno esploso alcuni colpi di arma da fuoco in direzione delle ruote posteriori dell'autoarticolato, neutralizzando la possibilità di fuga di R.P.. A quel punto, gli operatori hanno intimato all'uomo di uscire a mani alzate ma lo stesso, incurante degli ordinativi degli operatori, hainiziato a frugare nei vani del camion facendo seriamente pensare che avrebbe potuto impossessarsi di una possibile arma. Ma gli agenti, dopo aver aperto la portiera del mezzo, lato passeggero, sono riusciti ad immobilizzarlo. R.P. alla domanda sul perché avesse fatto l'insano gesto, ha proferito frasi sconnesse ed è stato, quindi, accompagnato all’ospedale di Borgo Trento per tutti gli accertamenti del caso. Lo stesso non è stato in grado di giustificare il motivo della sua presenza sul territorio.