Allo Spezia basta un'ora per ribaltare il Chievo e andare in finale: 3-1

Martedì 11 Agosto 2020 di Vanni Zagnoli
Allo Spezia basta un'ora per ribaltare il Chievo e andare in finale: 3-1
Una serata da Spezia, all’inseguimento della sua prima serie A a girone unico. Tre a uno al Chievo, che aveva vinto l’andata per 2-0, basta perchè in semifinale non sono previsti i tempi supplementari e si qualifica la squadra meglio classificata in campionato. 

Gli aquilotti la capovolgono in un’ora, solo nel recupero arriva il gol del Chievo, su rigore, e adesso aspettano l’altra finalista: a Trieste si parte dall’1-0 per il Pordenone sul Frosinone, si gioca alle 21, con diretta su Danz.
Lo spettacolo è già nel tardo pomeriggio, con la carovana di motorini e fumogeni, al grido di “Alè lo Spezia alè”, fra i viali vicini al mare e all’arrivo del pullman.

Il vantaggio ligure è dopo un minuto e 45”, cross da destra di Bartolomei, Renzetti non chiude, al centro Leverbe non arriva e Galabinov di testa incorna puntualmente. La squadra di Vincenzo Italiano attacca, Ricci svirgola il destro da fuori, poi Maggiore sbaglia il colpo di testa ravvicinato. E’ molto pericoloso anche il difensore Erlic, ma l’occasione migliore è per Nzola, che vola verso la porta senza essere freddo, rallenta il passo e consente a Semper di agganciare la sua conclusione, non abbastanza angolata. Il braccio alto di Rigione in area, vicino a Galabinov, non è premiato con il rigore, in questa stagione sono stati fischiati tocchi con la mano meno evidenti. All’attivo del Chievo solo un cross in contropiede sbagliato da Seper Valencia. 

Nella ripresa l’ulteriore strattone alla semifinale, Vitale è re della fascia sinistra, frenato in questa stagione da problemi muscolari, chiama al tiro Maggiore che sorprende Semper sul primo palo. Giulio Maggiore è titolare nell’under 21 di Paolo Nicolato, cresciuto con i liguri: “Eravamo terzultimi, alla 10^ giornata - ricorda -, queste gare danno ansia. Con Italiano creo di più, sono più presente, pur segnando di meno”.

Al 12’ il tris, Erlic lancia dalla propria trequarti, Nzola aggira Rigione e tocca in pallonetto sull’uscita del portiere che anche stavolta devia appena la palla.
Il match evidenzia la differenza di qualità, soprattutto a centrocampo, di intensità, fra lo Spezia, che al Picco poi si esalta, e il Chievo, per varie settimane anche fuori dalla zona playoff. Con quei due gol di vantaggio, lo Spezia controlla, concede solo un colpo di testa a Dickmann, fuori. 

Aglietti un anno fa capovolse con il Verona il 2-0 subito a Cittadella, stavolta subisce la rimonta, ma quell’Hellas era decisamente più forte. Fa entrare Hervin Ongenda, il franco-congolese mise assieme 16 presenze nel Paris Saint Germain, in avvio di carriera, viene una buona stagione in Romania ma si è perso, rispetto alle aspettative. Ai gialloblù sarebbero serviti Giaccherini e Vaisanen, infortunati, lo Spezia non corre rischi.

Solo nel 2’ di recupero arriva un rigore, per il classico tocco fra petto e mano di Mora. Leverbe segna dal dischetto. Restano 2’, arrivano i fischi da fuori dei tifosi di casa. In mille sono all’esterno e riceveranno maglie e pantaloncini dai giocatori.

Vincenzo Italiano è la scelta del ds Daniele Faggiano per il Genoa, arrivasse la serie A potrebbe persino rinunciare, per giocarsela con i bianchi. “Abbiamo praticamente concesso zero, al Chievo - spiega -, il gruppo si è cementato quando eravamo in zona retrocessione. Che Galabinov si sia arrabbiato per la sostituzione è un buon segnale”.

Un anno fa si aggiudicò i playoff di serie C con il Trapani, a Piacenza peraltro c’era almeno un rigore per gli emiliani, finì 0-0 e 3-1 al ritorno. Grinta e ritmo sono da tecnico di primo livello e dai siciliani si è preso N'bala Nzola, il francese dalle grandi potenzialità fisiche, a segno anche in quella finale, è arrivato a gennaio. “Ogni tanto stacca la spina mentalmente, durante la gara - sostiene Italiano -, ci stiamo lavorando, se migliorerà lo attende una grande carriera”.

L’allenatore dello Spezia durante i festeggiamenti ce l’aveva con alcuni giornalisti locali: “Non mi era piaciuto qualche commento, dare qualche 4, persino un 3,5, per l’andata, fa soffrire qualche giovane”.
Questa finale inizierà domenica, fuori casa, il ritorno sarà giovedì 20, allo stadio Picco.

Nella storia dei playoff è solo la quarta volta che viene rovesciata una sconfitta con due reti di scarto. Da quando il Chievo arrivò in serie A, nel 2000-01, non è mai stato in B per due stagioni di seguito, nel 2007-08 con Iachini risalì immediatamente. Anche nel prossimo campionato sarà molto dura. "Eravamo molto affaticati - ammette Alfredo Aglietti -, paghiamo il gol subito in avvio di gara, sapevo che sarebbero arrivate le difficoltà fisiche".











 
Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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