Troppi debiti con il Chievo e fatturato in caduta libera: concordato preventivo per la Paluani di Campedelli

Mercoledì 27 Ottobre 2021 di Massimo Rossignati
Luca Campedelli e i pandori Paluani
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VERONA - La Paluani ha chiesto il concordato preventivo per cercare di evitare quello che sarebbe un clamoroso fallimento. Richiesta accolta lunedì 25 ottobre dal Tribunale Fallimentare di Verona e che apre un nuovo triste capitolo, dopo il pesantissimo crollo del Chievo Verona, la società di Serie B cancellata dal calcio per i 18 milioni di euro di debiti contratti col Fisco, e il cui presidente era sempre Luca Campedelli, azionista di maggioranza della Paluani.
La storica azienda dolciaria veronese, che quest'anno farebbe 100 anni, nata come pasticceria artigianale nel 1921, passò nelle mani di Luigi Campedelli, il padre di Luca, nel 1968, quando il commercialista la rilevò dal Tribunale fallimentare assieme al socio Gino Cordioli. Da allora, la Paluani è diventata un gruppo dolciario per arrivare nel 2018 ad un fatturato di 56 milioni di euro, con 75 dipendenti fissi nella sede di Dossobuono e 500 stagionali. I lockdown e la crisi da Covid del 2020 avrebbero pesato fortemente sui conti dell'azienda, che infatti per quell'anno parla di un fatturato «oltre i 30 milioni di euro». Quindi ben lontano dai 56 del 2018. Una crisi che Campedelli ha cercato di affrontare rinnovando, assieme al presidente Renato Tengattini, lanciando a Pasqua un nuovo prodotto per il centenario: un dolce a forma di Arena di Verona.
Lunedì in Tribunale di Verona ha accolto il ricorso presentato dall'azienda nei confronti delle richieste avanzate da una sfilza di debitori che vanno dalla Cartotecnica Tifernate S.p.A., alla Sti Pac Trasp. Industriali, all'Inps, alle banche Valsabbina, Bpm, Bper, Caribolzano, Carige, Cerea Banca, Credit Agricole, Credito Valtellinese, Unicredit. Ora, l'azienda ha tempo fino al 22 febbraio per presentare al Tribunale la proposta, il piano e la documentazione per la ristrutturazione del debito ed il rilancio dell'azienda. Nel frattempo, sono stati nominati commissari giudiziali l'avvocato Matteo Creazzo ed il dottor Andrea Rossi a cui l'azienda dovrà comunicare «un budget economico e cash flow previsionale del quadrimestre decorrente dalla data di presentazione della domanda».
Tutto questo, dopo che la società ha illustrato il proprio stato di crisi, e depositato i bilanci degli esercizi dal 2018 al 2020 e l'elenco dei creditori con l'indicazione dei relativi crediti. Inoltre, la Paluani dovrà depositare una sua aggiornata situazione finanziaria. Con la speranza che le vendite Natalizie di pandori di questo 2021 possano salvare i conti di una realtà ed un marchio storici.
Una vicenda che rischia di macchiare ancor di più anche quella che è stata la favola del Chievo.

Con Luca Campedelli che divenne il più giovane presidente di club di calcio professionistico nel 1992 quando aveva appena 23 anni, ereditando dal padre la guida della Paluani e la poltrona del Chievo.


FAVOLA FINITA

Oggi è proprietario di una squadra che non ha giocatori e non si può iscrivere al campionato (con quasi 3 milioni di euro di debiti anche col Comune di Verona per l'uso del Bentegodi oltre a quelli col Fisco), e di una società industriale costretta chiedere l'avvio del concordato preventivo a Tribunale fallimentare di Verona.

Ultimo aggiornamento: 17:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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