BADIA-TRECENTA - Aveva combattuto a lungo contro la malattia, ma Valentina non ce l’ha fatta a vincere la sua battaglia e se ne andata a soli 34 anni. Comunità altopolesana in lutto per la scomparsa della giovane Valentina Lunardi, logopedista originaria di Trecenta, ma residente da qualche anno a Verona, e conosciuta anche a Badia Polesine, dove aveva incontrato il compagno della sua vita. Da anni la giovane combatteva con una malattia che non le ha lasciato scampo, fino alla morte, sopraggiunta nella serata di mercoledì. Un male contro cui ha lottato fino all’ultimo. La notizia ha ovviamente toccato nel profondo sia la comunità di Trecenta, sia quella di Badia Polesine, unite nel lutto e con un pensiero rivolto alla famiglia della giovane donna in un momento di grande dolore.
CITTÀ IN LUTTO
Valentina Lunardi era sposata con il badiese Giuseppe Aguzzoni.
IL RICORDO
È lo stesso Paolo Aguzzoni, pur nella difficoltà del momento, a ricordare con commozione la giovane nuora. «Valentina si era laureata in logopedia all’Università di Ferrara e svolgeva l’attività in una Ulss del Veronese – racconta Paolo Aguzzoni – Si era sposata con mio figlio nel maggio del 2016 e si è spenta ieri (mercoledì, ndr). Abitava a Verona, in zona San Zeno, dato che mio figlio è tecnico di Radiologia e lavora a Borgo Trento».
In molti, subito dopo la notizia della scomparsa di Valentina Lunardi, si sono stretti attorno alla famiglia della giovane e al marito Giuseppe. I funerali avranno luogo domani, alle 10, nella chiesa parrocchiale di Trecenta, il paese d’origine della logopedista altopolesana. Nelle epigrafi, oltre al marito, danno l’annuncio della scomparsa anche i genitori, le due sorelle e gli altri parenti.
CORDOGLIO UNANIME
Grande commozione e cordoglio anche nella comunità di Trecenta, in cui Valentina è cresciuta ed aveva conoscenze ed amici. A esprimere il sentimento comune è lo stesso primo cittadino, Antonio Laruccia. Era stato proprio il sindaco a unire Valentina e Giuseppe in matrimonio civile nel maggio del 2016. «Avevano voluto celebrare le loro nozze in un fienile presso la casa della sua famiglia, insieme a parenti e amici, dato che lei non stava bene. È stata una cerimonia molto bella e commovente – ricorda Laruccia – Poi si era trasferita col marito nel Veronese, dove viveva e lavorava ormai da circa quattro anni. Sembrava che le speranze col passare del tempo si fossero rafforzate e si pensava che i problemi di salute fossero superati. Ora nella comunità c’è grande dolore per la perdita di una vita così giovane, partecipiamo al cordoglio della famiglia che è sempre stata molto unita e di cui possiamo solo immaginare il dolore».
