Maso denuncia le sorelle: «Nei
suoi occhi lo stesso delirio del '91»

Martedì 26 Gennaio 2016
Pietro Maso

VERONA - Il mai tranquillo rapporto tra Pietro Maso e le sue sorelle Nadia e Laura ha subito una ulteriore incrinatura dall'avviso di querela che il ragazzo ha rivolto alle congiunte per aver diffuso la notizia di un sms di minaccia inviato loro per errore. Nadia Maso, come rileva il suo avvocato Agostino Rigoli, aveva incontrato per l'ultima volta il fratello, l'uomo che, ancora ragazzo nell'aprile del 1991 uccise il padre e la madre a Montecchia di Crosara (Verona), il 21 dicembre scorso nella sede di Telepace a Cerna (Verona). E dalle parole riferite dalla donna al legale non fu un incontro di pace. «L'ho visto in uno stato confusionale e di onnipotenza - avrebbe ricordato la donna - L'ho trovato con deliri euforici che mi hanno lasciato basita e spaventata e mi hanno ricordato lo stato in cui versava nel 1991 prima degli omicidi». 
Maso avrebbe inviato un messaggio sms ad un amico che gli avrebbe negato un ulteriore prestito dopo avergli già fornito 25mila euro lo scorso anno quanto Maso si trovava in Spagna. «Ora Fabio pensaci bene. Domani mattina ti chiamo e se rispondi bene, e fai quello che dico, ok. Altrimenti vengo lì e ti stacco quella testa di c... che hai». Così avrebbe scritto Maso via telefono all'amico. Ma prima che al suo interlocutore, forse per un errore di invio, il messaggio era atterrato sul display del cellulare di Nadia Maso una delle due sorelle di Pietro.

Assieme alla sorella Laura le due congiunte, spaventate, hanno presentato dieci giorni fa un'esposto alla procura di Verona, decisione presa non molto bene dal famoso fratello. Maso è passato quindi al contrattacco. «Ha preannunciato una denuncia nei loro confronti per diffamazione», ha detto l'avv. Rigoli, legale delle due donne. 

Ultimo aggiornamento: 17:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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