Flash mob in piazza per la Liberazione, arriva la Digos e manda via tutti

Sabato 25 Aprile 2020 di Alberto Lucchin
Il flash mob sfrattato dalla Piazza si è trasferito nel salone del municipio
​ROVIGO - È un flash-mob. Anzi no, è una foto di gruppo. Nel primo pomeriggio di ieri si è creata un bel po’ di confusione a Palazzo Nodari a seguito di quella che il sindaco Edoardo Gaffeo ha descritto come «una comunicazione malamente veicolata». L’intenzione dell’Amministrazione era quella di anticipare le celebrazioni del 25 Aprile, anniversario della Liberazione, con un “flash mob” alla presenza dei rappresentanti dei volontari impegnati nell’aiutare la comunità di Rovigo in questo difficile periodo dovuto all’emergenza della pandemia e al rischio della diffusione del contagio. Il proposito iniziale degli organizzatori era quello di riunirsi in piazza Vittorio Emanuele, per una manifestazione spontanea, ma l’intervento della Digos ha fatto cambiare idea ai volontari che si sono così riuniti nel salone d’onore del municipio.
L’OBIETTIVO
L’appuntamento, nelle intenzioni degli organizzatori, era volto “a dare evidenza dall’impegno delle tante persone che hanno dimostrato un grande senso civico, mettendosi a disposizione della comunità per il bene di tutti», usando le parole dell’assessore comunale al Welfare Mirella Zambello, era fissato per le 14,45. Già qualche minuto dell’appuntamento, però, si erano viste alcune persone sostare sotto l’ingresso della sede comunale affacciato su piazza Vittorio Emanuele II, insieme ad alcuni agenti e funzionari della Questura, intervenuti per monitorare la situazione e per cercare di capire quali fossero le intenzioni per questo tipo di manifestazione in un momento così delicato, come quello di un’emergenza sanitaria su scala mondiale.
EVENTO SALTATO
Intorno alle 15 uno dei rappresentanti dei volontari, i veri organizzatori dell’evento, ha spiegato ai presenti che non si sarebbe più fatto nulla sul listòn e che questa “manifestazione-non manifestazione” si sarebbe svolta al piano nobile di Palazzo Nodari. Entrando nel salone d’onore, ormai divenuto negli ultimi due mesi una specie di sala operativa per gestire la distribuzione dei buoni spesa per le famiglie in difficoltà economica, il sindaco Edoardo Gaffeo ha spiegato che in realtà si sarebbe solo trattato di una foto di gruppo «tenendo ben in considerazione le dovute distanze di sicurezza».
SOLUZIONE DI RIPIEGO
Tutto si è risolto così: volontari in posa, un paio di scatti a beneficio dei fotografi delle testate giornalistiche per la stampa e poi di nuovo al lavoro. Una situazione persino “kafkiana”, considerando che in realtà un gruppo di persone, in questo caso alcuni volontari impegnati nella gestione dell’emergenza sanitaria, aveva espresso la volontà di riunire delle persone in una piazza mentre è in vigore da oltre un mese un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che vieta qualsiasi tipo di assembramento e, addirittura, di spostamento senza un giustificato motivo.
IL SINDACO
Al termine di questo appuntamento, però, il sindaco ha subito dato una spiegazione precisa di quanto accaduto, specificando chiaramente che in realtà non si doveva trattare di un flash mob, bensì di cogliere l’occasione di un momento di lavoro per la comunità per soffermarsi un momento per ricordare la ricorrenza della Liberazione: «Alle 15 ci si trova tutti i giorni per organizzare la distribuzione dei buoni spesa. Semplicemente, nella normale attività, seguendo i rigidi protocolli relativi alla distanza di sicurezza, abbiamo fatto una foto per ricordare una data importantissima come quella della Liberazione, rispettando i necessari distanziamenti. Non si possono fare manifestazioni pubbliche, quindi c’è stato un problema da parte di qualcuno nelle modalità in cui è stata veicolata questa informazione».
OMAGGIO IN GRAN GUARDIA
A conferma dell’esigenza di limitare il più possibile gli assembramenti, alle celebrazioni ufficiali che si svolgeranno questa mattina alle 11:30 alla Gran Guardia, pare che vi non prenderà parte nemmeno il prefetto Maddalena De Luca, ma solo il sindaco Gaffeo ed un rappresentante dell’Anpi.
Ultimo aggiornamento: 13:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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