VERONA - La Guardia di Finanza di Verona ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura della repubblica, di beni riconducibili a una società veronese e al suo amministratore, residente in provincia di Roma, indagato con altre tre persone per le ipotesi di truffa a danno dei consumatori e evasione fiscale. È stata ricostruita un'evasione delle imposte, sia Ires che Iva, per un importo complessivo, relativo al 2020 e al 2021, di circa 30 milioni di euro.
Le indagini
Sono state eseguite perquisizioni a Roma, Verona e nelle province di Roma, Verona e Savona, con altre due società coinvolte, e il contestuale sequestro di documentazione cartacea e informatica.
Le indagini hanno preso avvio da numerose denunce presentate dai clienti della società, che operava via web e aveva uffici in provincia di Verona. Attraverso una propria piattaforma, la società vendeva pacchetti promozionali per l'accesso a diversi servizi, con un sistema "a piramide" che raccoglieva denaro da numerosi clienti, in Italia e all'estero.
La promessa era di riconoscere, a scadenze prefissate, crediti triplicati rispetto al capitale impegnato; i clienti non non hanno però ricevuto né i prodotti acquistati, né hanno avuto il rimborso dei crediti maturati. Le ingenti somme di denaro percepite dalla società non sono state dichiarate al fisco, e quindi l'amministratore si è reso responsabile sia delle omesse dichiarazioni fiscali che di presentazione di dichiarazioni fiscali infedeli, fatturazioni per operazioni inesistenti tramite società «cartiere».
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