Eva Grimaldi, i segreti dell'attrice veronese a Tale e Quale show

Mercoledì 25 Settembre 2019
Eva Grimaldi, i segreti dell'attrice veronese a Tale e Quale show
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L'attrice veronese Eva Grimaldi partecipa a Tale e Quale show su RaiUno: «Un'esperienza unica. Ringrazio la mia compagna Imma Battaglia: è lei che mi ha convinto con la sua presenza costante»

L'INTERVISTA
Sempre pronta a cambiare pelle, l'attrice veronese Eva Grimaldi, 58 anni, dopo le nozze con Imma Battaglia, ha debuttato nella squadra di Tale e Quale show, lanciandosi in una nuova sfida. Diventata diva negli anni '80 con Drive in, ha recitato con Fellini, è stata primadonna del teatro Bagaglino di Roma, ha posato senza veli per Playboy, quindi regina delle fiction formato famiglia per poi partecipare a due reality. Nella nuova avventura canta, imita, indossa altre vesti.
 
«Un attore per essere completo deve essere versatile, deve avere varie sfaccettature spiega Eva Grimaldi, per l'anagrafe Milva Perinoni -. La proposta di Tale e quale è arrivata subito dopo il matrimonio. Eravamo sposate solo da un mese quando ho fatto il provino e per potermi preparare adeguatamente abbiamo spostato il viaggio di nozze nei mari del Nord, rischiando anche di annullarlo per il terrore di non essere pronta. Meno male che ho la mia marita, così la chiamo, Irma Battaglia che tra una crisi mancata per la partenza e una costante presenza si è confermata ancora una volta essere il mio centro, il mio tutto». 
È difficile trasformarsi in cantante come Amanda Lear?
«Il lato più difficile da interpretare di Amanda è stata la sua lentezza, la sua flemma, mentre io sono estremamente veloce. Tale e quale sta toccando tutte le mie corde di infanzia. Io non ho mai imparato una canzone a memoria da bambina, Primo perché la mia voce non me lo permetteva. C'erano cantanti con le voci altissime, e io potevo imitare solamente Riccardo Cocciante o Amanda Lear. Facevo solamente il ritornello. Poi mi mettevo davanti allo specchio con tante bambole intorno: ad alcune mancava una gamba, ad altre un occhio o un braccio perché erano bambole che mi regalavano la San Vincenzo e la Caritas di Verona. Eravamo molto poveri. Io mi mettevo davanti allo specchio con queste bambole e con la spazzola in mano, che fungeva da microfono, imitavo le grandi donne, avevo il mio mondo virtuale, lo stesso mondo virtuale hanno i ragazzini di oggi con lo smartphone e internet».
E nei panni di Milva come si è preparata?
«Oltre a studiare la canzone, ho visto come la interpreta voglio cercare anche la storia di Milva, è un'artista completa, ha lavorato con Strehler, ha fatto di tutto. Viglio entrare bene nei suoi panni, in qualche modo siamo legate: sono nata nel 61, il mio vero nome è Milva. I miei genitori mi hanno chiamato così perché in quell'anno la Pantera di Goro ha partecipato al suo primo festival ed è entrata nelle case delle famiglie. Di Milva ho la stessa costanza, la voglia di sapere, di studiare». 
Come giudica nel complesso questa esperienza?
«La trovo magnifica, mi sto divertendo moltissimo. Il giovedì, quando c'è la prova generale, me la faccio sotto ma Tale e quale è una grande bellissima sfida. Il canto mi ha sempre affascinato: ho preso un maestro personale, che viene a casa e insieme studio canto perché non voglio deludere nessuno, sopratttutto me stessa. La prima puntata è iniziata nella settimana d'inizio dell'anno scolastico: per me è stato come ricominciare ad andare a scuola, tornare sui banchi. Con lo zainetto pieno di tisane, di calmanti, di libri, di medicine omeopatiche. Sono tornata bambina e mi diverto tantissimo. Nella terza fase della mia vita sono sempre stata stimolata da tutto, da tutte le novità che mi permettono di mettermi alla prova, di studiare, di mettere la faccia e sfidarmi un'altra volta. La sfida, che stimola quella adrenalina fondamentale per il nostro lavoro di attori, è l'anima della sopravvivenza e mi ha fatto voltare pagina e ricominciare: non sono più Eva Grimaldi, la donna meravigliosa fatta di lustrini, fatta di ciglia finte e quant'altro, ma Milva che non nasconde più le sue sofferenze, i suoi difetti, le sue insicurezze»
.Daniela Ghio 
Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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