Il veronese Elia Viviani concede il bis e vince allo sprint anche la terza tappa del 101/o Giro d'Italia di ciclismo, partita da Bèer Sheva e conclusa a Eilat, sul Mar Rosso, per un totale di 229 chilometri.
Viviani, con il tempo di 5h02'092" e alla media di 45,470 km/h, sul traguardo di Eilat, ha preceduto l'irlandese Sam Bennett e il trevigiano Sacha Modolo. Quarto un altro italiano, Jakub Mareczko, quinto l'olandese Danny Van Poppel, sesto il belga Jens Debusschere, settimo Manuel Belletti. Anche ieri il ciclismo italiano ha fatto il pieno, piazzando quattro concorrenti fra i primi sette.
«Oggi mi sentivo meno stressato rispetto a ieri, abbiamo messo a punto un'ottima strategia con la squadra per arrivare davanti negli ultimi metri. È stata una tappa lunga, ma ho tenuto bene nel finale, Bennett è partito lungo e ha perso potenza, io l'ho superato e ho vinto - ha commentato il velocista veronese dopo la seconda volata vincente - C'è stata una deviazione clamorosa, ma non è il caso di fare polemiche, visto che alla fine l'ho spuntata - aggiunge - L'istinto del velocista mi ha detto di andare a tutta, anche se c'era poco spazio. Sono felice e orgoglioso della squadra. Il nostro segreto? Abbiamo tanti campioni che si mettono a disposizione l'uno per l'altro».
Ultimo aggiornamento: 18:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA La prima volta del Giro in un deserto, quello del Negev.
Viviani, con il tempo di 5h02'092" e alla media di 45,470 km/h, sul traguardo di Eilat, ha preceduto l'irlandese Sam Bennett e il trevigiano Sacha Modolo. Quarto un altro italiano, Jakub Mareczko, quinto l'olandese Danny Van Poppel, sesto il belga Jens Debusschere, settimo Manuel Belletti. Anche ieri il ciclismo italiano ha fatto il pieno, piazzando quattro concorrenti fra i primi sette.
«Oggi mi sentivo meno stressato rispetto a ieri, abbiamo messo a punto un'ottima strategia con la squadra per arrivare davanti negli ultimi metri. È stata una tappa lunga, ma ho tenuto bene nel finale, Bennett è partito lungo e ha perso potenza, io l'ho superato e ho vinto - ha commentato il velocista veronese dopo la seconda volata vincente - C'è stata una deviazione clamorosa, ma non è il caso di fare polemiche, visto che alla fine l'ho spuntata - aggiunge - L'istinto del velocista mi ha detto di andare a tutta, anche se c'era poco spazio. Sono felice e orgoglioso della squadra. Il nostro segreto? Abbiamo tanti campioni che si mettono a disposizione l'uno per l'altro».