Salta il festival all'Arena, solo lirica e posti tagliati. «Danno da 20 milioni, 1500 lavoratori in crisi»

Mercoledì 6 Maggio 2020 di Massimo Rossignati
Salta il festival all'Arena, solo lirica e posti tagliati. «Danno da 20 milioni, 1500 lavoratori in crisi»
VERONA - Alla fine la decisione è arrivata: il Festival lirico 2020 in Arena non si farà, tutto è stato rinviato, causa Coronavirus, al 2021. Ad annunciarlo ieri in videoconferenza il sindaco di Verona, Federico Sboarina, e il sovrintendente della Fondazione Arena, Cecilia Gasdia. Una scelta dolorosa, col primo cittadino che ha sentenziato: «Per noi vuol dire perdere 20 milioni di euro di incassi». E con il mondo sindacale in attesa di una segnale dal Ministero dei Beni culturali per una misura che sostenga tutto il settore e soprattutto chi in questo momento non lavora. «Solo la stagione Areniana vuol dire qualcosa come 1500 persone, tra dipendenti diretti e indiretti della Fondazione, circa 900, e 600 stagionali di società di servizi - sottolinea Mario Lumastro, Cgil -. Gente che lavorava anche cinque mesi da giugno a ottobre. Lavoratori che, oggi, si ritrovano spesso senza nessun sostegno, esclusi pure dal Decreto Cura Italia. È un problema nazionale, anche se Verona con il suo grande teatro è la punta dell'iceberg».

UN NUOVO PROGETTO
La programmazione 2020 sarà sostituita dal progetto Nel cuore della musica che vedrà una serie di serate di lirica in agosto. Naturalmente con tutte le misure di sicurezza che alla fine prevedono l'accoglienza di soli 3000 spettatori rispetto ai normali 13 mila. Se si potrà fare però, perché il tema sicurezza non è ancora del tutto superato. «Io spererei che questo mini festival si possa fare, anche come segnale che il mondo dello spettacolo non si ferma, e che dall'Arena di Verona parta un rilancio del settore - riprende Lumastro -. Ma la sicurezza viene prima di tutto, anche perché parliamo di uno dei settori più a rischio, visto che in Arena si canta a squarciagola, c'è l'orchestra con i fiati, e si sa che per un cantante lirico ritrovarsi con una malattia delle vie respiratore sarebbe un dramma. Per questo chiediamo che il progetto sia verificato da esperti indipendenti».

RIVOLUZIONE DEL TEATRO
«Abbiamo studiato un progetto per il 2020 che prevede un assetto del teatro completamente diverso da come è stato visto fino ad oggi - ha spiegato la sovrintendente -. Il palcoscenico sarà nella platea, ospiterà orchestra e coro, posizionato su un piedistallo a debita distanza, con un protocollo sanitario che la Fondazione sta ultimando e che invierà alle autorità competenti a breve». Il progetto Nel cuore della musica, fra i tanti che abbiamo preso in esame, è quello che più ci aggrada anche perché sostenuto da innumerevoli artisti, da Marcelo Álvarez, a Ezio Bosso, da Plácido Domingo a Yusif Eyvazov, da Vittorio Grigolo a Anna Netrebko, da Leo Nucci a Daniel Oren, Marina Rebeka, Luca Salsi. Saranno una decina di spettacoli nei fine settimana di agosto da estendere a settembre». «Siamo a maggio e ci auguriamo che nell'arco di tre mesi la situazione possa cambiare», ha detto Gasdia, che ha anche presentato il calendario del 98. Festival che sarà riproposto nel 2021 con gli stessi spettacoli programmati quest'anno: Pagliacci-Cavalleria Rusticana (nuovo allestimento con la regia di Gabriele Muccino), Aida, Nabucco, La Traviata, Roberto Bolle and Friends e il Gala IX Sinfonia di Beethoven. «Sostenere un Festival quest'anno era impossibile - ha concluso Sboarina -. Il nostro business è basato su 13.500 spettatori. L'Arena è il più grande teatro aperto del mondo e stimiamo che quest'anno i mancati incassi saranno nell'ordine di 20 milioni di euro».
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