Zls in Veneto, cosa è e dove nasce. Investimenti per 2,4 miliardi e 177mila posti di lavoro - La Mappa

Zona logistica semplificata rafforzata. Da Venezia a Rovigo, coinvolti l'area di Porto Marghera e 14 comuni polesani, per un totale di 4.681 ettari

Venerdì 7 Ottobre 2022 di Elisio Trevisan
Zls in Veneto, cosa è e dove nasce. Investimenti per 2,4 miliardi e 177mila posti di lavoro
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MESTRE - Investimenti per 2,4 miliardi di euro in dieci anni, 177 mila nuovi posti di lavoro tra l'area metropolitana di Venezia e la provincia di Rovigo, un incremento dell'export del 40% e dell'8,4% del traffico portuale. Saranno il frutto della Zls, la Zona logistica semplificata rafforzata, istituita ieri con un Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri per una durata massima di 7 anni, rinnovabile fino a un massimo di ulteriori 7 anni. Il Governo di Mario Draghi, dunque, ha mantenuto in extremis il suo impegno. «Sorgerà una nuova area a burocrazia semplificata e con vantaggi fiscali che aiuterà ad attrarre imprese e investimenti verso il territorio. Con il visto e la registrazione da parte della Corte dei Conti, che ci auguriamo arrivino celermente, il decreto sarà efficace. - ha spiegato il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna - Dopo aver verificato i primi successi delle Zes meridionali (Zone economiche speciali), che a pochi mesi dalla piena operatività registrano già una ventina di richieste di insediamento, l'aspettativa è che le Zls replichino un modello positivo di sostegno allo sviluppo».


Zls, il nuovo regolamento


L'ultimo tassello necessario al decollo della Zls veneta e delle Zes nel Mezzogiorno è il nuovo regolamento: «Sarà approvato a brevissimo e renderà il sistema pienamente operativo». È un'occasione unica anche per uscire dal tunnel della pandemia da Covid 19 e dall'altra crisi, quella provocata dalla guerra in Ucraina. Ora investimenti e posti di lavoro sono nelle mani delle istituzioni locali e delle categorie economiche. E non a caso il presidente della Regione, Luca Zaia, ha annunciato che il passo successivo sarà l'insediamento del Comitato d'indirizzo che dovrà assicurare gli strumenti per garantire l'insediamento delle aziende, nonché la promozione dell'area verso i potenziali investitori internazionali: «Una grande occasione di rilancio dei territori che siamo pronti a sfruttare». «Occorre ora l'impegno di tutti i soggetti coinvolti per conseguire gli obiettivi che il Piano di Sviluppo Strategico si pone» ha aggiunto l'assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato. Complessivamente sono 4.681 gli ettari coinvolti, tra aree portuali, retroportuali e aree di sviluppo industriale, situate nei Comuni di Venezia e Rovigo e in 17 Comuni Polesani, con il baricentro nel Porto di Venezia e Chioggia. La Zls in questi territori (che comprendono aree inutilizzate nella zona industriale di Porto Marghera, il distretto del vetro di Murano, l'Arsenale in centro storico a Venezia, il Tronchetto, Campalto e Tessera con l'aeroporto intercontinentale Marco Polo, il distretto della giostra e quello agroindustriale nell'Alto Polesine, nonché un polo tecnologico e di ricerca per le materie plastiche nel Medio Polesine), diventerà un attrattore in grado di far tornare aziende che se n'erano andate altrove e di accogliere imprese straniere in particolar modo della logistica, dei trasporti e delle attività produttive.


Semplificazioni amministrative e burocratiche


Gli strumenti attraverso i quali si concretizzerà il nuovo sviluppo saranno semplificazioni amministrative e burocratiche, accordi per condizioni creditizie favorevoli, bonus assunzioni, agevolazioni nei bandi regionali e soprattutto il credito di imposta: per le grandi imprese sarà del 10% a Venezia e del 15% in Polesine, per le medie aziende del 20% a Venezia e del 25% a Rovigo, mentre per le piccole del 30% a Venezia e del 35% tra Adige e Po.

Il governatore del Veneto, Zaia, si è detto «orgoglioso di questo risultato che il Veneto aspettava da tempo e che cade in un momento difficile per le imprese, i lavoratori e le famiglie, colpiti dall'esponenziale aumento dei costi energetici e delle materie prime».

Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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