De Luca, polemica sulla Sanità fra Nord e Sud: «Ogni veneto incassa 60 euro in più di un campano»

Mercoledì 6 Aprile 2022 di A.Pe.
Vincenzo De Luca e Luca Zaia
14

Pareva quasi la parodia di Maurizio Crozza, nella scenetta in cui diceva che la candidatura del caffè a patrimonio dell'Unesco non serviva a Napoli bensì a Venezia, «per dare a quella povera cittadina sommersa un po' di visibilità». Invece no, era proprio Vincenzo De Luca in carne ed ossa, quello che ieri ha accusato il Veneto di derubare la Campania sulla sanità. «Potremmo fare l'elenco delle operazioni di rapina consumate a danno del Sud», ha dichiarato testualmente il governatore dem, ospite di un evento della Cassa Depositi e Prestiti.


Vincenzo De Luca contro il Veneto: cosa ha detto


È accaduto al museo di Capodimonte, in occasione della prima tappa del giro d'Italia promosso da Cdp per parlare del Pnrr, con tanto di video postato sui profili social del presidente della Regione. «Uno dei temi che dobbiamo affrontare in maniera seria è quello che riguarda il rapporto Nord-Sud», ha detto De Luca, dedicandogli tre dei 35 minuti del suo intervento, sufficienti ad essere percepiti al Nord come un chiaro attacco alla richiesta di autonomia differenziata. «La Regione Veneto, che ha almeno 800.000 abitanti in meno della Campania, per quanto riguarda il Fondo sanitario nazionale percepisce pro capite 60 euro in più rispetto a un cittadino campano: 60 euro in più», ha ripetuto l'esponente del Partito Democratico. «Voi sapete ha poi aggiunto, guardando gli spettatori in platea che l'unica caratteristica che non ho è la lamentosità: non mi interessa niente, guardiamo avanti.

Però, cari signori, è arrivato il momento di fare un punto perché francamente mi sono stancato di subire queste furbate da gente che fa finta di non capire. Noi siamo in una situazione per la quale c'è un blocco di potere al Nord che è del tutto indifferente oggi ai problemi dell'unità nazionale e che non guarda al Sud come a un'occasione di crescita dell'Italia ma ha in testa un'altra idea. Quella che magari, avendo un terzo dell'Italia concentrato al nord della Toscana, possiamo essere più dinamici e contare di più. Questa una grande illusione ottica, perché già sul piano internazionale non contiamo niente. Figuriamoci se ci riduciamo a essere una grande Baviera nella Padania: veramente non conteremmo più nulla».


La Campania rapinata?


Chiara l'allusione al negoziato che il Veneto, la Lombardia e l'Emilia Romagna hanno in corso con il Governo, attualmente fermo sulla bozza di legge-quadro allo studio del ministro forzista Mariastella Gelmini. «Sto cercando di spiegare ai colleghi del Nord che non mi interessa più neanche la solidarietà ha concesso De Luca fermo restando che dobbiamo fare i conti definitivamente, perché la Campania si è stancata di subire ogni anno nel Fondo sanitario nazionale una rapina di 300 milioni di euro. La Campania propone le stesse risorse per ogni cittadini italiano, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, punto. E siamo pronti ad accettare la sfida dell'efficienza». Come? «Abbiamo dimostrato in Campania ha affermato il presidente che con 10.000 dipendenti in meno nella sanità pubblica, abbiamo i risultati migliori d'Italia nella battaglia contro il Covid. Siamo pronti ad accettare la sfida dell'efficienza nei confronti di chiunque. Siamo la Regione che nella sanità pubblica paga a 27 giorni. E in alcune Asl paghiamo a 17 giorni, neanche in Svizzera». Opposta la lettura dell'assessore veneta Elena Donazzan (Fratelli d'Italia), ospite di un convegno sul regionalismo differenziato organizzato dal Cnel: «La proposta di autonomia resta valida, anche considerando la dinamica istituzionale delle tensioni centro-periferia che si manifesta nell'attuazione del Pnrr».

Ultimo aggiornamento: 16:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci