Berlusconi sceglie Tosi. Il dopo Zaia in Veneto: le manovre dei partiti

Martedì 28 Marzo 2023 di Alda Vanzan
Luca Zaia

Acque politiche agitate, in Veneto, dopo la nomina, da parte di Silvio Berlusconi, di Flavio Tosi a coordinatore regionale di Forza Italia al posto del veneziano Michele Zuin. Un incarico cui viene data una lettura pressoché univoca: è cominciato il dopo-Zaia. Ma non è l'unico elemento a far discutere: in Regione si attende la proposta di legge per togliere il limite dei due mandati agli assessori (altrimenti la prossima volta starebbero tutti a casa, eccetto Francesco Calzavara), mentre in vista del rinnovo (o conferma) dell'Ufficio di presidenza dell'assemblea legislativa veneta, Fratelli d'Italia - attualmente non rappresentata nell'organismo al vertice di Palazzo Ferro Fini - continua a rivendicare maggiore "visibilità".

Tant'è che c'è pure l'ipotesi di un allargamento della giunta per far entrare a Palazzo Balbi un secondo meloniano. Magari un esterno.


L'INCARICO
Da venerdì sera, quando è scattata la rivoluzione azzurra con il defenestramento di Alessandro Cattaneo da capogruppo alla Camera e il "dimezzamento" di Licia Ronzulli, che resta sì presidente al Senato ma non ha più le redini della Lombardia (e neanche la gestione della segreteria di Arcore), in Veneto tiene banco la "promozione" di Flavio Tosi in Forza Italia. L'ex sindaco di Verona ed ex segretario regionale della Lega, espulso dal Carroccio il 10 marzo 2015 perché aveva lanciato il tesseramento alla sua fondazione "Ricostruiamo il Paese", è passato con Forza Italia lo scorso giugno, all'indomani dello scrutinio del primo turno per l'elezione del sindaco di Verona. Tosi aveva preso il 24%. E per lui il centrodestra si era spaccato con Forza Italia che aveva voltato le spalle all'uscente (e poi perdente) Federico Sboarina. Candidato alla Camera lo scorso settembre, a settembre Tosi ha raccolto oltre 40mila voti. Una macchina da guerra. Da allora, nei talk show televisivi per il Veneto c'è solo lui.


Nella Lega i più si sono stupiti della nomina a coordinatore regionale («È l'ultimo arrivato»), ma il convincimento generalizzato è che la prossima mossa sia Palazzo Balbi. «L'avevo detto ancora a giugno, quando prese la tessera del partito: l'obiettivo è la Regione», ripete Roberto Marcato. La geografia politica non lo escluderebbe: la Lombardia alla Lega con Attilio Fontana, il Piemonte forse a Fratelli d'Italia, magari con Guido Crosetto (si vota l'anno prossimo e dicono che l'azzurro Alberto Cirio non sia intenzionato a ricandidarsi), a questo punto per i centristi non resterebbe che il Veneto.


IN PREPARAZIONE
Imminenti sono invece le decisioni relative all'Ufficio di presidenza del consiglio regionale del Veneto: il 12 aprile si vota il rinnovo o la conferma dei cinque uscenti e tra i cinque non c'è nessun esponente di FdI. Alle elezioni del 2020, del resto, il partito di Giorgia Meloni in Veneto aveva preso solo il 9,5% che le aveva fruttato cinque consiglieri e un assessore, ma alle Politiche 2022 il consenso è schizzato al 33%. Ergo, FdI - come confermato dal coordinatore Luca De Carlo - reclama maggiore coinvolgimento. Si va dal vicepresidente del consiglio regionale (e allora salterebbe il leghista Nicola Finco) alla presidenza di una commissione (sempre ai danni di un leghista). Ma non si esclude un posto in giunta, un secondo assessore oltre a Elena Donazzan: così, tra l'altro, si tornerebbe a un esecutivo di 10 componenti e, soprattutto, non si creerebbero malumori tra i leghisti esautorati. E a proposito di assessori, si attende il disegno di legge per togliere il limite dei due mandati: la norma è data per certa, l'incertezza è sui tempi di presentazione del provvedimento.


IL FUTURO
Sullo sfondo resta la domanda delle domande: cosa farà Luca Zaia? Al netto di un intervento legislativo per consentire il terzo mandato (che per Zaia sarebbe il quarto) sia ai governatori che ai sindaci, nei palazzi della politica veneta tutti gli scenari - Europa 2024, Roma 2027 o, appunto, ancora Venezia - sono dati per plausibili. A movimentarli ci si è messo Berlusconi con la nomina di Tosi.

Ultimo aggiornamento: 21:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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