Cosa chiederebbe Zaia a Mario Draghi? «Se fossi al tavolo con il presidente incaricato, l'autonomia»

Venerdì 5 Febbraio 2021
Cosa chiederebbe Zaia a Mario Draghi? «Se fossi al tavolo con il presidente incaricato, l'autonomia»
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Certo, c'è il Coronavirus. E con la pandemia ci sono i 65mila posti di lavoro persi, di cui 35mila nel turismo. Ma in Veneto non ci sono solo la crisi sanitaria, peraltro comune al resto del mondo, ed economica, qui aggravata dalla situazione Paese. Il Veneto continua a reclamare quell'autonomia chiesta a larghissima maggioranza con un referendum più di tre anni fa. «Se io fossi al tavolo con il presidente incaricato Mario Draghi, chiederei l'autonomia», dice il governatore del Veneto Luca Zaia. Che dribbla le domande sul comportamento che terrà il segretario federale della Lega. Ossia: Salvini a Draghi porrà o non porrà la questione dell'autonomia? «Il segretario Salvini sa che quello dell'autonomia è un tema cogente. E comunque, finita questa fase acuta di pandemia, dell'autonomia si parlerà», risponde Zaia.


IL CONFRONTO

L'incarico assegnato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Mario Draghi, che ha accettato con riserva, tiene banco anche nella conferenza stampa che il presidente del Veneto tiene quotidianamente per aggiornare i dati sulla pandemia.

Dopo LeU, Iv, Fdi, Pd e Fi, stamattina l'ex presidente della Bce incontrerà Lega e M5s. Cosa dirà la Lega? Come si muoverà Matteo Salvini? «Di certo la Lega non va a chiedere posti», ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia a proposito delle prospettive delle consultazioni per il Governo. «Se fossi al tavolo - ha aggiunto - chiederei l'autonomia. Immagino che Salvini presenterà la richiesta di alcuni lumi su ripresa economica, tassazione, riforme. Chiunque va a governare sa che non è una passeggiata».


Ma Zaia e Salvini in queste ore si sono parlati? «Più volte - ha aggiunto il governatore - ho interloquito con Salvini, sento sempre tutti, cosa ci siamo detti non lo dico. Io vedo da parte di Salvini un senso di responsabilità, poi c'è una ritualità che va rispettata, l'incontro del presidente incaricato con le forze politiche non è spritz e olive. Sarà necessaria una cura da cavallo per l'economia e non solo per creare Pil ma per l'occupazione, anche perché noi partivamo da una posizione più gracile rispetto a quella di altri paesi come la Germania. In ogni caso, il nuovo presidente del consiglio ha una opportunità unica: i 222 miliardi di recovery fund».


Zaia ha poi escluso che esistano correnti nella Lega basate sulle caratteristiche caratteriali: «Non condivido il fatto di dividere moderati e fondamentalisti, penso che ci sia comunque un ombrello sotto il quale ci ritroviamo, che è il federalismo, l'autonomia, il difendere il popolo».
Al.Va.

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