Luca Zaia in diretta oggi. Firmata una nuova ordinanza: si parte con i tamponi fatti dal medico di base e dal pediatra. «Evitate "dolcetto o scherzetto" per Halloween»

Sabato 31 Ottobre 2020 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi: novità sul Coronavirus in Veneto
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Luca Zaia in diretta oggi. Gli ultimi aggiornamenti sul Coronavirus in Veneto. Nuova ordinanza firmata dal governatore: stipulato l'accordo con i medici di base, i tamponi rapidi saranno eseguiti direttamente nello studio dei dottori e saranno gratuiti per i pazienti.

Focus da parte del dottor Paolo Rosi, che coordina l'emergenza Covid, sulle terapie intensive occupate oggi in regione.

Zaia in diretta oggi

«Ai cittadini dico di fare una vita normale ma di restringere le frequentazioni - ha affermato il presidente -. Portate la mascherina, occhio all'igiene delle mani e attenzione agli assembramenti, e anche le infezioni familiari sono da tenere sotto controllo. Sappiamo di rimpatriate poi raccontate ai servizi di epidemiologia, invece facciamo solo gli incontri indispensabili. Stamani abbiamo ricoverato un 36enne e una 44enne, non pensiamo che questo sia il virus degli anziani. L'infezione oggi riguarda le fasce dai 40 ai 55 anni». Almeno il 70% ha meno di 65 anni, le fasce meno interessate dai contagi sono fasce molto alte o molto basse di età: rispetto a marzo, dove era predominante la fascia degli anziani, la situazione è cambiata.

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Nuova ordinanza

Test dal medico
Accordo regionale siglato e nuova ordinanza del Veneto firmata: tamponi rapidi e dispositivi di prevenzione presto a disposizione dei medici che dovranno praticare la fase di testing agli assistiti. Il cittadino si rivolgerà al medico di base che potrà fare il tampone. Per i medici è obbligatorio farli, chi si rifiuta verrà sanzionato.

Medici di medicina generale (medici di base e pediatri), Aziende Ulss applicano il protocollo siglato il 30 novembre 2020. «Il medico di base fa il test ai pazienti - spiega ancora Luca Zaia -. Quando il medico decreta la quarantena questa vale anche per l'Inps, abbiamo tagliato un passaggio di burocrazia. Presso l'ambulatorio si fa tutto. Bisogna riconoscere ai medici di base che hanno fatto un sacrificio».

Tampone, dove si fa?

Il tampone si fa ove possibile presso l'ambulatorio, se il medico decide può essere fatto a casa del cittadino e se il dottore ha uno studio non idoneo possono accordarsi o con i Comuni o con i Distretti sanitari per ottenere uno spazio adatto.

Quando parte? Come funziona?

Ai medici di base viene chiesto di fare i tamponi ma anche di portare avanti la sorveglianza, identificando i contatti stretti e i rilevamenti. Contiamo di mettere tutto a regime al massimo per martedì 3 novembre. E' la Regione che fornisce gratuitamente ai dottori i tamponi, sui 20mila tamponi al giorno, abbiamo calcolato. Teniamo aperti i punti di accesso rapido, che contiamo di utilizzare solo per le urgenze. L'importo è di 18 euro a tampone in ambulatorio e 12 fuori dall'ambulatorio, in più versiamo un contributo per il sostegno infermieristico.

Tampone gratuito

Il paziente non dovrà pagare nulla al medico. A decidere chi potrà fare il tampone rapido è il medico stesso, non il paziente. Ad ogni tampone corrisponde un nome e cognome.

Halloween

«Stasera è Halloween, non è proprio i caso di mandare i bambini per le case - ammonisce Zaia -, evitiamolo, anche se sono i vicini di casa: una caramella, un incarto infettato, può succedere e i bambini sono grandi diffusori e hanno alta carica virale. Evitiamo di dare corso a questo cerimoniale di Halloween».

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Centri commerciali

«Stiamo valutando il contingentamento degli accessi in alcuni luoghi, come i centri commerciali, ma non sono chiusure di attività». Questa l'anticipazione del presidente della Regione, nell'ottica di un contenimento degli assembramenti per contrastare il diffondersi dell'epidemia.

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Incarico ad Interim

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Terapie intensive oggi

Il dottor Paolo Rosi, coordinatore dell'emergenza Coronavirus e  Direttore della Centrale Operativa Suem118 dell'Ulss 3 Serenissima, fornisce alcuni numeri sulle terapie intensive. «In questo momento 119 pazienti positivi per Covid, nelle terapie intensive del Veneto. Stiamo occupando circa il 14% dei posti che abbiamo, che sono 840 ma possiamo arrivare anche a mille. Abbiamo un ampio margine, anche se i pazienti sono in crescita. L'11% dei pazienti ricoverati Covid positivi vengono ricoverati in terapia intensiva (a marzo era in media il 20% con punte del 30%). Confrontato con il totale dei positivi vediamo che finisce in terapia intensiva lo 0,4% dei pazienti ricoverati. Non tutti sono intubati, la stragrande maggioranza sì, ma alcuni hanno supporti respiratori non invasivi e i pazienti che sono stati estubati e che resteranno in reparto fino a quando non si stabilizzeranno».

Età dei pazienti

«Il 30% dei pazienti in terapia intensiva è sotto i 60 anni, il 30% tra 60 e 70 anni, il 30% tra 70 e 80 anni. Sembra che ci sia anche una riduzione della mortalità in terapia intensiva, dato dal fatto che i ricoverati siano più giovani ed entrino con minori o assenti patologie pregresse. Di qui a una decina di giorni secondo la previsione avremo da 160 a 180 pazienti ricoverati nelle terapie intensive: l'importante è sapere che saremo in grado di gestire i posti letto senza operazioni drastiche».

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Ferie cancellate e medici e infermieri

In molte situazoni è stato necessario fermare le ferie del personale medico-infermieristico, alcune figure professionali non ci sono sul mercato, anche volendoli assumere. Ci sono anche casi di contagio fra medici e infermieri e anche questo ha determinato questa esigenza. Il pronto soccorso soffre di una carenza cronica.

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Corsetta al mattino e smart working in cucina. Pranzo veloce davanti al pc e poi la spesa. Alla fine aperitivo virtuale e divano con un film in streaming. In Italia ormai la routine del lockdown la conosciamo.

Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 14:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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