Luca Zaia: «Servono misure restrittive per Natale. Io non arrivo a sabato senza soluzioni». In Veneto ci sono ancora 4.033 posti letto liberi negli ospedali

Mercoledì 16 Dicembre 2020 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi alle 12.30: le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto
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Luca Zaia in diretta oggi, mercoledì 16 dicembre 2020, dalla sede della Protezione Civile di Marghera. Il governatore del Veneto presenta come ogni giorno i dati sul Covid nella regione. Il dibattito delle ultime ore è incentrato sulle ulteriori misure restrittive in programma per le feste di Natale e Capodanno, e i presidenti delle Regioni sono in stretto contatto con Roma proprio per pianificare una strategia comune - che comprenda ristori, altrimenti si adottano aggiustamenti di minima, come ha sottolineato ieri Zaia - per contrastare il pericolo di diffusione del virus grazie ad assembramenti, cenoni e pranzi per festeggiare.

Oggi ospite il dottor Paolo Rosi, coordinatore del Comitato di crisi emergenza Coronavirus.

Intanto dall'incontro di oggi con il Governo è emersa una prima dichiarazione del governatore Zaia, che sostiene la posizione di Boccia e Speranza: «Serve zona rossa per Natale». Durante la diretta il presidente ha spiegato meglio la sua posizione, evidenziando che servono misure restrittrive, a breve, ossia per questo fine settimana, e serve anche la certezza dei ristori. In caso Roma non decida nulla, il Veneto è pronto ad adottare restrizioni in autonomia.

Zaia in diretta oggi

Il bollettino

Tamponi molecolari fatti ad oggi 3milioni 43mila (+20103 nelle ultime 24 ore), test rapidi 1 milione 408mila (34mila nelle ultime 24 ore), incidenza del virus sui tamponi 6,98%. Duecentomila 607 positivi da inizio pandemia (+3.817 nelle ultime 24 ore), positivi oggi in Veneto 94.225, persone morte da inizio epidemia 5069 (+77 nelle ultime 24 ore), ricoverati 3.317 (terapie intensive 372, -1, area non critica 2945, -6).

 

Ospedali in Veneto

In Veneto sono rimasti circa 4mila posti letto ancora liberi. «Abbiamo 2727 ricoverati Covid in area non critica, ma 7060 sono i ricoverati ordinari (non Covid): in totale in Veneto abbiamo un totale di ricoverati di 9.787, i posti letto attivi sono 13.820, abbiamo quindi letti liberi per oltre 4.033 posti disponibili», ha spiegato Zaia.

Decessi e Rsa

«Sulla mortalità c'è da dire che l'aspetto delle case di riposo è quello che ci inquieta di più. Nelle case di riposo abbiamo adottato misure importanti, tamponi a operatori e ospiti e tutte le restrizioni attivate - ha affermato il governatore -. Certo è che queste mortalità noi le abbiamo perché il fenomeno Rsa è tipico dei nostri territori, in altre aree d'Italia non esistono o sono poche, 4 o 5 regioni hanno il nostro modello, e qui risiedono i pazienti più a rischio mortalità per Covid».

Tamponi e positivi

Continua la polemica sui numeri del Veneto, sul numero crescente di contagiati trovati. «La nostra colpa è fare tanti tamponi? Ci sono Regioni che fanno meno tamponi e trovano ovviamente meno positivi», ha commentato Zaia. 

Prima e seconda fase gestite bene e male? «Non ci è scappata di mano la situazione, nella prima fase abbiamo inventato tutto perché non sapevamo niente del virus, poi abbiamo affinato tutte le tecniche. Il Covid ora ha attaccato il nostro bacino, quello del Nordest. Ciò non toglie che la Sanità sta rispondendo».

Covid ingovernabile? «Il Covid non si può governare senza se e senza ma. Quando a marzo mi chiedevano della Lombardia io rispondevo che aveva subito un attacco del virus fortissimo - ha detto Zaia -. Noi abbiamo affinato le tecniche sanitarie e una sanità che risponde, se noi avessimo avuto questo carico a marzo non avremmo tenuto come adesso. Con i ricoveri saremmo andati in tilt».

Personale sanitario che manca

Manca il personale sanitario, il problema esiste e la soluzione non si trova facilmente. «Noi continuiamo a fare i bandi per il personale sanitario, ma non c'è mercato. Vaccinatori per la prima fase? Non ce ne sono».

Incontro con il Governo

Zona rossa in tutta Italia? Misure restrittive solo nei festivi e pre festivi? Decisioni nazionali con ristori o locali? Il nodo è ancora da sciogliere ma sembra che sia oramai questione di ore per capire cosa ci aspetterà per Natale e forse già nel prossimo weekend. «Questa mattina abbiamo avuto la riunione con il Governo, io ho detto che abbiamo necessità di avere e adottare delle misure, come Veneto, e di capire se si farà a livello nazionale o meno. Questo periodo è particolare, ogni azione deve essere supportata dai ristori - e qui il Governo ci ha rassicurato -. Credo che noi avremo a gennaio una congiuntura astrale non proprio positiva, il 7 gennaio dovremmo aprire la scuola, fare una campagna vaccinale mastodontica, forse già a fine dicembre, perché l'Ema ha anticipato la decisione al 21 dicembre. Avremo il Covid che non ci avrà abbandonato e la sindrome influenzale stagionale. Se arriviamo al 7 gennaio dove tutti questi fattori si incrociano, noi non ne veniamo fuori. Milioni di persone si muoveranno per Natale da Nord a Sud, il rischio è alto, e poi c'è il tema degli operatori da tutelare con ristori reali - ha precisato il governatore Luca Zaia -. Ci siamo riaggiornati con questa scaletta: alle 12.30 di oggi il Governo si riunisce, stasera o domani mattina ci incontreremo di nuovo, io ho chiesto che le misure in caso vengano decise stasera o al massimo domani. Domani abbiamo la conferenza Stato Regioni, per un ultimo incontro per chiudere questa partita. Una misura di esordio per il prossimo fine settimana deve essere adottata». Zaia è stato chiaro: o arrivano le misure o ci penserà lo stesso governatore ad adottare misure restrittive per il Veneto.

Arancioni o rossi: cosa ci aspetta? «Area arancione è la chiusura di bar, ristoranti, del confine comunale chiuso, per intenderci - ha detto Zaia -. L'area arancione non prevede chissà quali restrizioni e non è stata così "sanificante" per alcune regioni, basti pensare al Friuli Venezia Giulia. La base ad ogni modo è quella delle restrizioni per il fine settimana per poi passare al periodo natalizio, ci stiamo lavorando, è questione di ore, vediamo quale sarà la soluzione».

«Da qui a giugno accadrà di tutto. L'epidemia evolve, cambia, le posizioni anche. Lo ha affermato Zaia sollecitato da una domanda sulla coerenza delle sue posizioni nel tempo. Il lockdown che conosciamo non ce lo possiamo permettere - ha ribadito Zaia - la zona rossa di oggi non è il lockdown di marzo.

Veneto in area rossa nelle festività natalizie? «Aspettate qualche ora e vedrete, ha replicato Zaia. Noi siamo della squadra che fa in modo che gli ospedali non vadano al collasso, in questo momento le restrizioni a noi servono». 

Vaccino

Qualche precisazione sul vaccino anti Covid. «Sarà volontario, abbiamo un'anagrafe vaccinale per cui saremo facilitati, spero che la copertura sia comunque alta. Abbiamo delle categorie alle quali dobbiamo assolutamente garantire il vaccino, è una questione di vita o di morte, pensate agli anziani».

Terapie intensive in Veneto

Il dottor Paolo Rosi interviene sulle polemiche sulle terapie intensive in Veneto - «non abbiamo numeri farlocchi né taroccati», ha precisato il governatore Zaia.

Letti di terapia intensiva, dove sono? «Dal 5 maggio abbiamo creato il primo piano di emergenza ospedaliero, partivamo da oltre 500 posti di terapia intensiva stabili - ha spiegato Paolo Rosi -, a questi abbiamo aggiunto 191 posti letto creu - attivabili e pronti, oltre a questi ne sono stati identificati 90 riconvertibili - in magazzino e installati in 24 ore nei locali liberati da attività sospese: 840 letti disponibili in totale, nella prima fase del Covid, nel picco. Successivamente a giugno 2020 abbiamo ulteriormente innalzato i posti letto in terapia intensiva: 211 in più rispetto ai precedenti, compreso un ampliamento di organico perché dovevano essere gestiti. Il 6 agosto abbiamo ripreso i 191 letti creu e i 90 riconvertibili, a questo abbiamo aggiunto i 167 letti riconvertiti dai sub intensivi, arrivando alla famosa quota 1000 posti letto in terapia intensiva. A settembre poi abbiamo indicato due obiettivi: raggiungere la disponibilità delle attrezzature per attivare tutti i letti disponibili, indicare come sarebbero stati attivati i letti, dove sarebbero stati messi e dove sarebbe stato recuperato il personale per renderli attivi. Letto per letto abbiamo la planimetria, il dettaglio delle attrezzature, i tempi, le operazioni, le riduzioni di altri servizi per attivarlo. Non sono attivati tutti e 1000 ad oggi, significherebbe bloccare ogni altra attività. Ad oggi in Veneto abbiamo 640 letti attivi (dei quali 587 sono occupati)».

Richiesta di posti letto - i ricoverati
«L'andamento è altalenante perché abbiamo molti ingressi in terapia intensiva, pazienti che muoiono e altri che escono dal reparto, alrti che escono con patologie croniche.Un paziente su 250 dei positivi finisce in terapia intensiva ad oggi, ma rispetto a marzo abbiamo pazienti più gravi in terapia intensiva e questo spiega anche la mortalità più alta. Il 10% dei morti ha meno di 70 anni. Rispetto a marzo, dove abbiamo avuto un picco improvviso, oggi abbiamo avuto un'ascesa più lenta».

Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 14:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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