Luca Zaia in diretta: «Il Veneto resta giallo». Impennata di no vax in terapia intensiva: «I primi 13 giorni di gennaio +41%». Tra 10 giorni tutti i casi saranno Omicron

Il governatore in diretta Facebook: «Situazione epidemiologica complicata». Calcolo dei casi positivi: «Va cambiato, secondo il modello dell'Ecdc»

Giovedì 13 Gennaio 2022 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi
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Luca Zaia in diretta oggi, giovedì 13 gennaio 2022, per le ultime notizie sulla pandemia da Covid in Veneto. Da dicembre si è visto un aumento esponenziale dei contagi nella nostra regione, con picchi oltre i 20mila nuovi positivi ogni 24 ore, tuttavia l'incidenza sul territorio sta scendendo da qualche giorno,e oggi si assesta all'11,71%. Il picco, secondo i dati previsionali, dovrebbe essere atteso in Veneto per il 23 gennaio, mentre la situazione negli ospedali dovrebbe raggiungere il punto più alto a febbraio (trovate QUI l'articolo).

Intanto il governatore ha annunciato durante la conferenza stampa che la regione Veneto dovrebbe restare gialla, una buona notizia, per adesso, ma che non deve essere data per scontata, visto che la zona arancione è a un soffio: resta ancora sotto la soglia di 5 punti il parametro delle Aree mediche, ma si teme l'onda della variante Omicron, con la sua alta contagiosità (basti pensare che «ad oggi la variante Omicron è al 65,9%. Tra 10 giorni tutti i casi saranno Omicron», ha riferito il governatore). Se il trend non cambiasse, ha detto Zaia, in 7 giorni il cambio di colore sarebbe quasi certo. Ma durante la diretta Facebook Zaia non ha affrontato solo i dati del contagio, il governatore ha ribadito l'intenzione di portare all'attenzione del Governo l'opportunità di cambiare il metodo di calcolo dei positivi, secondo il modello dell'Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control): in estrema sintesi, il presidente chiede di depennare dal conteggio pazienti positivi asintomatici e pazienti con sintomi ma non positivi al tampone. 

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Zaia in diretta oggi

Il bollettino di oggi

Sono 17.956  i nuovi contagi Covid registrati in Veneto nelle ultime 24 ore, intercettati con 153mila tamponi. Totale dei tamponi fatti supera i 23 milioni. L'incidenza è di 11,71% (l'incidenza sta scendendo da qualche giorno). Le vittime, sempre nelle ultime 24 ore, sono state 38. I soggetti attualmente positivi sono 224.145 (e i sintomatici sono al di sotto del 50%). La situazione negli ospedali: sono 1.808 i ricoverati negli ospedali del Veneto (+32), abbiamo ricoverato di meno nelle ultime 24 ore, rispetto agli scorsi giorni.

Di questi, 1.602 sono ospitati nei reparti dell'Area medica (+36), mentre 206 sono in terapie intensiva (-4). 

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Oggi il governatore del Veneto ha avuto una lunga riunione con i direttori generali delle Ulss venete. ​«La situazione epidemiologica è complicata - ha riferito -, i dati ci dicono che non saremo arancioni: Rt 1,3, terapia intensiva, l'occupazione è al 20%, area medica è al 25% di occupazione (mancano 5 punti percentuali e se il trend è quello di questa settimana "ce li fumiamo tutti" in 7 giorni), incidenza è a  2.238 su 100mila. La variante Omicron sta diventando dominante, il prossimo campionamento per verificarne l'incidenza sarà il 17 gennaio. Noi seguiamo diversi modelli che ci monitorano, uno di questi ha curve verosimili - ha spiegato Zaia riferendosi alle previsioni del picco di contagio in Veneto -, e ci dà 23 gennaio punta dei contagi, 12 febbraio punta dei ricoveri. Per questo dico ai cittadini di non prendere il virus sottogamba».

No vax in terapia intensiva

Un argomento scottante, che da sempre crea polemiche, è quello del conteggio dei pazienti non vaccinati nei reparti ospedalieri veneti, oggi Zaia è tornato sull'argomento con dati aggiornati: «Stiamo facendo 50mila vaccinazioni al giorno, il booster funziona e lo vediamo nell'inversione pesante che sta avvenendo nelle Terapie intensive. I primi 13 giorni di gennaio abbiamo avuto +41% delle presenze di non vaccinati nelle terapie intensive e -8% di vaccinati. Se togliessimo i non vaccinati dalle terapie intensive il Veneto sarebbe oggi in zona bianca, avrei solo 42 pazienti vaccinati ricoverati in intensiva, visto che i non vaccinati sono oltre l'80% dei ricoverati in questo reparto». Allarmante il fenomeno delle cure fai da te (ne parliamo QUI), che sta interessando sempre più persone, anche su questo il governatore si è schierato a favore della scienza e di tutti quei medici e operatori sanitari che non si sono fermati un secondo durante la pandemia: «E non ci si cura a casa da soli, lo dico, abbiamo pazienti che arrivano in ospedale all'ultimo istante. E il 25% perde la vita in terapia intensiva, ma il dato allarmante è che arrivano sempre più pazienti che chiamano il 118, poi mettono giù e dicono richiamerò e alla fine gli operatori vanno a prenderseli a casa quando non respirano più. Noi, di questo passo, dovremmo ridurre i servizi per quei pazienti che ne hanno diritto, come gli oncologici», ha concluso Zaia.

Per approfondire I no vax che rifiutano le cure, pentiti sull'orlo del baratro

 

Cambiare il calcolo dei positivi

Cambiare il modo di conteggiare i pazienti positivi: questa la "rivoluzione" che Luca Zaia propone al Governo, un cambiamento che si basa sul rapporto dell'Ecdc in merito a quali siano da considerare "casi Covid" e quali no: «Il massimo organo europeo per le pandemie, afferma si definisce "caso" - ossia quando un paziente viene detto paziente Covid - quando il soggetto è ammalato (malattia respiratoria acuta o sindrome simil influenzale), o quando il tampone è positivo, antigenico o molecolare. Cosa significa? Il paziente senza sintomi o il paziente che ha sintomi ma non è positivo, questi non sono "casi". Questo cambia tutto - ha commentato Zaia -. Ovvio che la perplessità è che tanti positivi asintomatici comunque portino in giro l'infezione. Ad ogni modo, dai dati che abbiamo, sembra che la quota dei sintomatici si stia abbassando moltissimo. Io credo che sia fondamentale questo cambiamento e le Regioni chiederanno di adottare le linee guida Ecdc sui "casi"», ha dichiarato il governatore, portando all'attenzione un altro dato, quello dei ricoveri ospedalieri durante i quali i pazienti scoprono casualmente di essere positivi al Covid: «Ci sono persone che scoprono per caso di essere positivi (i casi più frequenti sono quelli delle partorienti che vanno in ospedale e in sede di tampone pre ricovero scoprono di essere positive). Si tratta quindi di soggetti ricoverati per altri motivi e che poi risultano covid positivi, chiediamo che questa quota di pazienti venga depennata dalle statistiche e non venga conteggiata». (Il fenomeno dei "positivi per caso" - LEGGI IL NOSTRO ARTICOLO)

Cosa succederebbe se passasse la linea di Zaia sulla modifica della classificazione di "caso Covid"? «Andrebbe ritarato tutto il piano di Sanità pubblica su chi tamponare, monitorare, contattare. Io non sto banalizzando il problema ma guardare in faccia la realtà: ci sarebbe subito l'effetto sui passaggi di zona, ad esempio, con questa scrematura verrebbero sottratti dal conteggio totale».

Quarantena

«Per il fine quarantena adesso si può fare il tampone in farmacia ed è a pagamento, costa 15 euro. Facciamo l'impossibile, ma esistono cose che vanno modificate», ha detto sempre Zaia.

Scuole primarie

Il nodo scuole e quarantene tiene ancora una volta banco: «Una scuola su 4 è già in quarantena, hanno due tamponi da fare con i bimbi positivi in classe - ha dichiarato Zaia -. Inutile fare tanti tamponi: i bambini positivi stiano a casa, come si faceva una volta con la varicella, si faceva la bolla intorno al bambino, per una settimana o 10 giorni, e finiva là». 

Vaccini ai bambini a scuola? No, open day sabato e domenica

Vaccini nelle scuole? Per il governatore questa strada non è facilmente percorribile: «Io non è che dica no alle vaccinazioni nelle scuole, ma intanto siamo avanti con le vaccinazioni per i bambini (che hanno accesso diretto sabato e domenica), non credo che sia così facile far arrivare i genitori nelle scuole al momento del vaccino, visto che i minori 5-11 anni devono essere accompagnati, insomma, i genitori lavorano. I bimbi sono al 25,5% di vaccinazioni, un quarto degli aventi diritto si è già vaccinato».

Covid nelle Scuole del Veneto

Contagi nelle scuole, la fotografia odierna scattata dall'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin: «Sono 254, su un totale di 1.039, le classi scolastiche in quarantena per la presenza di casi Covid». Il dato, elaborato sommando quelli comunicati dalle singole Ulss sul territorio, è stato riferito oggi. Complessivamente sono 20.700 i ragazzi in isolamento. L'assessore ha anche fornito alcune indicazione sulle case di riposo, dove anche con questa ondata sono stati riscontrati alcuni focolai del virus. Su un totale di circa 30.000 ospiti, sono 509 i positivi ; tra di essi solo solo 20 gli anziani ricoverati in ospedale. «Gli altri - ha spiegato Lanzarin - hanno potuto o possono fare il decorso della malattia nella struttura, questo a testimonianza dell'efficacia della vaccinazione. La terza dose/booster è stata fatta dall'89% tra ospiti e personale delle Rsa».

Il tema Olimpiadi Milano-Cortina

«Oggi c'è stata anche una videoconferenza con Gelmini e Vezzali e tutti gli interlocutori coinvolti nella sfida delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Operatività (riuscire a realizzare tutti gli interventi e le opere, come villaggio olimpico e trampolino), l'incoming turistico, coinvolgere tutta la popolazione: queste sono le tre sfide che ci aspettano in previsione di questo grande appuntamento sportivo, speriamo che diventino un'operazione di rinascimento. Il 18 faremo la registrazione a palazzo Balbi di quello che sarà il nostro messaggio per Pechino e io dovrò dire una frase di benvenuto in cinese», ha concluso Zaia. (il VIDEO lo trovate QUI)

Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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