Pnrr, Regione e Gdf controllori. «Nei due anni di lockdown in Veneto sono nate 5.834 imprese edili che hanno problemi con la giustizia, e 150 hanno precedenti di mafia»

Lunedì 7 Febbraio 2022
Luca Zaia in diretta oggi
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Luca Zaia in diretta oggi - lunedì 7 febbraio 2022 - alle ore 12 da Palazzo Balbi a Venezia per la firma di un protocollo con la Guardia di Finanza. Zaia è con il generale Giovanni Mainolfi per la presentazione di un accordo fra la Regione e la Gdf. «Si parla di Pnrr ( Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con 229 miliardi di euro a livello nazionale, e almeno 25 miliardi a livello regionale - ha spiegato il presidente Zaia -. Vogliamo che queste risorse prendano la via della legalità e non dell'illegalità. Pensiamo a progetti di altissimo livello legati ai fondi del Pnrr, le Università stanno sfornando idee di altissimo livello, nella medicina, nelle biotecnologie, ed è fondamentale che le risorse della comunità siano investite per la comunità». E questo intento verrà concretizzato grazie all'utilizzo del protocollo permetterà di prevenire e «predire» i reati in materia finanziaria legati agli investimenti del Pnrr.

La collaborazione si baserà su un applicativo rodato negli ultimi due anni, che anziché ragionare su dati puri lo fa sulle informazioni, utilizzando algoritmi realizzati ad hoc.

«È un accordo unico a livello nazionale, - ha riferito Zaia - che porterà a una leale collaborazione per evitare truffe e sottrazioni di risorse pubbliche che dovrebbero creare lavoro e Pil. Lo stiamo collaudando in un contesto che porterà almeno 25 miliardi di euro a livello regionale». Secondo Mainolfi, «ci apprestiamo a esplorare un nuova frontiera, che è una scommessa. Siamo i primi a proporre un modello per far sì che gli investimenti si trasformino in opportunità e finiscano in progetti seri».

Zaia in diretta oggi

Fondi del Pnrr: non devono finire nelle mani sbagliate

«In questi anni di lockdown ci siamo messi al lavoro e quando abbiamo capito che sarebbero arrivate risorse dal governo centrale abbiamo iniziato a pensare a un nuovo modo affinché queste risorse si trasformino in opportunità - ha spiegato il generale Mainolfi -. Questi soldi devono costituire un investimento e devono far sì che finiscano nelle giuste mani, in progetti seri, e non in spese improduttive. Questo protocollo deve essere l'abbrivio che deve indurci come istituzioni affinché queste risorse non finiscano dove non devono finire. Vorrei che il Pnrr non fosse uno strumento per farci espropriare da qualche cosa che graverà sulle nuove generazioni, loro non devono subire le nostre mancanze, e con questo protocollo vogliamo dire "noi ce la mettiamo tutta"».

Nuove ditte edili: 150 neonate durante il lockdown hanno legami con la mafia

Il generale ha presentato una serie di dati dei quali è venuto in possesso la scorsa settimana, e lo scenario è allarmante. Nel settore degli operatori edili in Veneto conta circa 60mila soggetti, nei 2 anni di lockdown ne sono nati circa 7mila nuovi e ne sono morti 5mila, ma il dato "diabolico" è che sui 7mila neonati 5.834 che hanno problemi con la giustizia, e oltre 150 hanno precedenti per associazione per delinquere di stampo mafioso.

Prevenzione, come fare?

«Si ragiona sulle informazioni che arrivano dai dati, grazie ad algoritmi costruiti sulla base di un'esperienza professionale, correlando le informazioni - ha spiegato il generale -, portando esempi pratici sui crediti d'imposta. Un soggetto che non ha mai dichiarato un centesimo diventa oggetto di scorporo in un'altra regione. Un altro esempio sui crediti fasulli per il bonus 110%: i dati sull'anagrafe ci hanno detto che un gruppo di albanesi costituivano una società, scorporavano un ramo e lo davano a un'altra società. Questo "campanello d'allarme" permette di dare il via ai controlli. Sul reddito di cittadinanza ci siamo accorti che 150 persone risiedevano allo stesso indirizzo, questo fatto è un'anomalia, quindi abbiamo verificato. Questo significa predizione prevenzione di questo applicativo».

«La Regione e la Gdf rimangono autonome e libere nell'ambito delle loro competenze, poi c'è un piano per il quale la Regione può segnalare le anomalie alla Gdf che a quel punto fa scattare i controlli e incrocia i dati in suo possesso. Ci potranno essere incontri periodici».

Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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