Luca Zaia. Emergenza Ucraina: «In Veneto potrebbero arrivare 50mila profughi». Nucleare e pasticche di iodio: le province più a rischio

Lunedì 7 Marzo 2022 di Redazione Web
Luca Zaia in diretta: le ultime notizie sul Covid in Veneto
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Luca Zaia in diretta oggi, lunedì 7 marzo 2022, per le ultime notizie sul Covid in Veneto e sulla gestione dell'emergenza Ucraina.

Per quanto riguarda il virus il governatore ha affermato che siamo in una fase di stabilità dei ricoveri in ospedale, fatta eccezione per la provincia di Belluno dove si è visto un lieve incremento negli ultimi giorni (QUI trovate il bollettino integrale di oggi). Ma a tenere banco nella diretta di oggi è stata soprattutto la situazione Ucraina, in particolare il flusso di profughi nella nostra regione: sono un migliaio quelli già in Veneto, ne stanno arrivando altri, fra i quali disabili. Zaia ha ipotizzato, in base alle stime degli arrivi della Protezione civile nazionale, che nel nostro territorio potrebbero giungere circa 50mila rifugiati.

Zaia in diretta oggi

Unità di crisi Ucraina

La guerra in Ucraina è stata affrontata durante la diretta stampa: «Credo sia fondamentale che il mondo ritrovi la pace». «Questa mattina ho fatto una riunione, la prima, dell'Unità di crisi, mettendo al tavolo tutti gli interlocutori coinvolti». L'unità di crisi, della quale Zaia è commissario, nomina soggetti attuatori, e con un'ordinanza commissariale, stamani il governatore ha nominato nominato come vicecommissario Nicola Dell'Acqua, come coordinatore dei tavolo dei soggetti attuatori: la responsabile sanità Francesca Russo, Loris Tomiato (Arpav) e Luca Soppelsa per la Protezione civile. 

«E' stata regolamentata la fase di ingresso nel nostro Paese dei profughi, con le procedure sanitarie: il Veneto tampona queste persone, siamo in emergenza Covid, lo ricordo - ha rimarcato Zaia -.

E non sono moltissimi i positivi, qualcuno però c'è, garantiamo a queste persone l'accesso alle vaccinazioni. Poi possono spostarsi e avere una deroga al super green pass per 5 giorni, per raggiungere i parenti o un alloggio, previo tampone molecolare o antigenico». 

Quanti sono i profughi in Veneto?

«Un migliaio sono i profughi già entrati e presenti in Veneto, lo abbiamo conteggiato con i tamponi. La Protezione civile nazionale parla di 700mila fino a un milione di profughi in arrivo nel nostro Paese, con destinazione tutte le regioni italiane, quindi potremmo averne circa 50mila nella nostra. Siamo molto preoccupati per questo, ma ringrazio i cittadini perché sono già un migliaio le offerte di abitazioni arrivate, inoltre sono in viaggio 15 profughi disabili che saranno inseriti in una struttura di Noale. Nei casi più tragici, bambini malati, oncologici o disabili, non escludiamo di andare in soccorso a prenderli fino al confine, faremo anche noi la nostra parte».

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Il budget

«Abbiamo 10 milioni di euro per tutti i commissari a livello nazionale, per la gestione di questa emergenza. Tanti stanno donando e mi aspetto anche che qualche grande imprenditore  - sono già stato contattato - faccia qualche donazione. Aiutiamo donne e bambini, ricordiamocelo». Sul conto corrente regionale è arrivato un migliaio di offerte per 143.860 euro.

Hub per i profughi in Veneto

«Stiamo ragionando su un hub, un piazzale con una struttura al coperto dove chi arriva trova tamponi, prime informazioni, un prestito d'onore. Se arriveranno flussi da 30-50 mila persone è impensabile che ogni piazza faccia da accoglienza» . Ad oggi Zaia precisa di non sapere dove potrebbe sorgere e sottolinea che si tratta non di un punto di ospitalità ma di un appoggio per accogliere nei primi momenti i rifugiati.

Terza guerra mondiale

«Se non se ne viene fuori dovremo cominciare a parlare di terza guerra mondiale, i veneti stiano tranquilli però, siamo a 2mila chilometri, e ad oggi l'unica emergenza è quella dei profughi».

Pericolo nucleare in Veneto?

La centrale nucleare dirimpettaia a noi è quella della Slovenia, ma l'effetto di una esplosione è al di sotto dei 200km. inoltre l'Arpav monitora le radiazioni da sempre. La profilassi della pastiglia allo iodio: in Italia è un farmaco, nel resto del mondo è un integratore alimentare. Noi ne abbiamo 500mila, le province più vicine a questa centrale in Slovenia sono Belluno, Treviso e Venezia, ma stiamo parlando di precauzioni. Ma va assunta la pastiglia nel momento opportuno entro due ore dal momento stabilito, ma bisogna essere a meno di 200 chilometri. Ma il tema vero è che in un mondo come questo bisognerebbe pensare che queste pastiglie non fossero più farmaci ma integratori.

Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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